Gosho di Capodanno (con cappellino personale)
Comincio così... proseguo colì!
Ci siamo... questo è l'ultimo giorno del 2006...
Non so per quale motivo, è come se tirassi un respiro di sollievo, e non capisco perchè!! La vita continua, e questo passaggio è solo un conteggio che diamo al tempo, mentre il vivere si rinnova solo attraverso le nostre decisioni, non certo perchè cambia il numero dell'anno! Una cifra sulle 4 a cui è giunta la nostra civiltà!
Va bene: il 2006 per me è stato faticoso, ma chi mi dice che il 2007 non lo sia ancora di più?
Pensiero da lasciare andar via, vola, vola via, non ti trattengo!
Chi frequenta questo blog ormai lo sa: io sono buddista. E per chi è buddista l'unica vera ricorrenza è proprio l'inizio di un nuovo anno, il rinnovamento del ciclo vitale!
Ogni anno, da quando pratico il buddismo di Nichiren Daishonin, pongo i miei obbiettivi, ovvero le mie decisioni, desideri, progetti di realizzazioni per i 12 mesi che mi si apparecchiano davanti da affrontare.
Ho iniziato a praticare verso la fine del 1997, quindi, anche se in principio non avevo preso molto sul serio la cosa, bene o male sono comunque 9 anni che ogni gennaio scrivo i miei obbiettivi...
Chi viene a leggere Setalend (e qui rido di cuore) può immaginare quante pagine possono riempire i miei desideri per un intero anno, se già i miei post sono tanto lunghiiii!
(Anche perchè...Avete mai provato ad immaginare i vostri ovviettivi, e a scriverli? Vi assicuro che è cosa ardua e faticosa da mettere nero su bianco! Da far girare la testa, pure dalla paura! Sì, la paura di prendersi troppo sul serio! E... di non riuscire: la paura di fallire!)
Ebbene per il 2007 non penso che li scriverò!
O almeno non come ho sempre fatto!
Voglia di cambiamenti: cominciamo da qui, senza tagli di capelli, ma con sfoltite altrove!
In effetti molte delle cose scritte all'inizio del 2006 sono ancora lì, non realizzate affatto, nonostante la fatica portata avanti quest'anno nell'affrontare, affrontare, affrontare...
Per il momento non dico altro... E regalo a chi di qui passa, la lettura del Gosho di Capodanno: una lettera che scrisse Nichiren (monaco buddista giapponese vissuto a metà del 1200) ad una donna, una seguace del Sutra del Loto.
Il Gosho di Capodanno è profondo, raccoglie dei principi bellissimi e fondamentali per la vita, e il suo valore sta proprio nel rinnovarli ad ogni Capodanno!
"Gosho di Capodanno"
[…] Il giorno di Capodanno è il primo dei giorni, l'inizio del mese, l'inizio dell'anno e l'inizio della primavera (secondo il calendario lunare giapponese, la primavera inizia con il primo mese; il Capodanno corrisponde, nel calendario gregoriano, a una data variabile fra il 21 gennaio e il 19 febbraio).
La persona che celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da tutti, come la luna diventa piena muovendosi da occidente a oriente (si riferisce al fatto che la luna nuova dapprima è visibile a ovest subito dopo il tramonto e, nelle notti successive, via via che diventa piena, sembra spostarsi gradualmente verso est) e il sole risplende più luminoso avanzando da oriente a occidente.
Per prima cosa, alla domanda di dove si trovino esattamente l'inferno e il Budda, un sutra afferma che l'inferno si trova sotto terra e un altro dice che il Budda risiede a occidente. Ma a un attento esame, risulta che entrambi esistono nel nostro corpo alto cinque piedi; questo dev'essere vero perché l'inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e trascura sua madre. È come il seme del loto che contiene al tempo stesso il fiore e il frutto. Anche il Budda dimora nei nostri cuori, così come dentro la pietra focaia esiste il fuoco e dentro le gemme esiste il valore. Noi comuni mortali non possiamo vedere le nostre ciglia che sono vicine né i cieli che sono lontani. Ugualmente non capiamo che il Budda esiste nel nostro cuore. Tu potresti chiederti come il Budda possa risiedere dentro di noi se il nostro corpo, generato dallo sperma e dal sangue dei genitori, è la fonte dei tre veleni e la sede dei desideri carnali. Ma dopo una ripetuta riflessione si comprende quanto ciò sia vero. Il puro fiore di loto sboccia dalla melma, il profumato sandalo cresce dalla terra, il grazioso bocciolo di ciliegio spunta dall'albero, la bella Yang Kuei-fei nacque dal ventre di una serva e la luna si alza da dietro le montagne e le rischiara.
La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore.
Il tuo cuore che desidera fare offerte al Sutra del Loto all'inizio del nuovo anno è come il fiore che sboccia dall'albero, come il loto che si schiude in uno stagno, come le foglie di sandalo che si aprono sulle Montagne Nevose o come la luna che comincia a sorgere.
[…] Coloro che credono nel Sutra del Loto attireranno la fortuna da diecimila miglia lontano.
[…]I seguaci del Sutra del Loto sono come il legno di sandalo con il suo profumo.
Ti scriverò ancora.
Nichiren
Il quinto giorno del primo mese
Risposta alla moglie del signor Omosu