04 novembre 2007

## § Woman Surprise § ##


“Spingeva decisa e con vigore sui pedali della bicicletta, voleva la strada libera davanti a sé, senza pedoni, auto o animali che la costringessero a frenare. I pensieri bruciavano e i muscoli delle gambe imprimevano velocità mentre lei a collo eretto tagliava l'aria col viso scorrendo in avanti, scorrendo via, inseguendo una pellicola di film che andasse oltre, in un tempo che con un balzo fosse già il successivo… «Six months later».
E via! Obliate le scene più drammatiche, via, verso la felicità.

Poco prima era ancora in cucina, l'usuale buongiorno alla mattina, sfogliando il giornale.
Lo sguardo s'era appoggiato là, assorbendo l'articolo mentre la mente, formica instancabile, allineava sequenze di scene recenti, tornate di botto a schiumare in lei. Cold case della vita.
La giornalista aveva forgiato col fuoco il suo pezzo denunciando l'ennesima violenza su di una donna, e Dina, sorseggiando orzo bollente, era rimasta impigliata –come lana su ritorti fili metallici- alle parole dell'Altieri. (*)

«Proprio non mi riesce di intascare indifferentemente la notizia: un'altra donna violentata e massacrata di botte . Quanto fa? cinque, dieci, venti?
Sì, torno a parlare di donne e ci tornerò ancora e ancora, fino a quando avrò un filo di voce e una tendinite fulminante non m'impedirà di schiacciare lettere sulla tastiera.
Io provo rabbia. Non si tratta di provenienza geografica, ma di uomini e donne che non si riconoscono ancora la medesima qualità di persone.
E allora lo domando agli uomini: «cosa dobbiamo fare? Cosa dobbiamo fare per farvi entrare nelle teste che non siamo solo un buco con un po' di curve attorno? »
Mi pare che non abbia funzionato il sistema di ammantarci con veli e burqa, dobbiamo forse rispolverare le cinture di castità e buttare le chiavi nell'oceano? Iniziare a fare a botte da adolescenti sì da temprare le ossa per una futura lotta? Armarci e sparare in fronte al primo che ci fa un complimento? Mortificare cura e bellezza, in modo che questo corpo non susciti più istinti se non di disgusto? O forse potremmo cavalcare le strade ammiccanti, con un cartello al collo: sotto non indosso slip, accomodatevi!
Donne, la dobbiamo smettere di attenderci che “loro” capiscano: basta con questa femminilità che ci hanno cucito addosso. Basta!»

Parole che evocano immagini, lo scomparto di memoria e pensieri fragilmente socchiuso, s'apre. Pinze, martelli, spilli e chiodi si rovesciano nel cuore. Dina smette di sorseggiare il suo orzo, appoggia la tazza sul tavolo. Lo stomaco è chiuso mentre gli occhi cercano svago. Davanti alla porta di casa staziona la bicicletta. La sua bici. La imbraccia e scende le scale.
Pedala con foga. Le frasi della giornalista le sfrecciano in testa come pietre scagliate.
“Rispolverare le cinture di castità e buttare le chiavi nell'oceano?” …“Mortificare cura e bellezza, in modo che il corpo non susciti più istinti?” …“Cavalcare le strade ammiccanti, invitando con provocante nudità suggerita?”…
Una morsa alla coscienza collegare la lapidaria realtà, schiacciata al muro da quelle frasi, alle risposte che lui era stato capace di darle.
Respira a fondo l’aria che va schiaffeggiandola in corsa libera. All'interno si compone la scena, uguale a fotogrammi proiettati su di uno schermo.
- Chuck? Ciao, sono Dina.
- Ciao Dina… come stai?
Sembrava fossero passate poche ore dall'ultima volta, non trecentosessantacinque giorni.
- Com’è che mi chiami?
- Vorrei vederti. …Per un confronto.
Dentro di lei s’erano sovrapposti e premevano pensieri e memorie nel caos d’un silenzio forzato. Aveva troncato di netto, ma lo aveva amato. Ancora si chiedeva perché l’avesse tradita. E adesso? Le loro vite scorrevano distanti, sconosciute, conservando risentimento.

L’accaduto era irrecuperabile, ma guardarsi in faccia aveva il valore d’una pietra miliare.
Erano saliti in auto dopo un breve saluto, lui alla guida, lei accanto. Una sconosciuta sensazione di riserbo la permeava nell’incrostazione d’un ghiaccio cresciuto giorno dopo giorno. Doveva superare l’ostacolo dell’orgoglio ferito e lo desiderava, per creare terra di scambio.


Le prime parole entrarono fra di loro nell’abitacolo arrancante su strade notturne.

- Allora… perché volevi vedermi?
- Te l’ho accennato, mi piacerebbe un confronto fra noi.
- Ah, già! E spiegami, come hai scoperto di Anna?
- Inevitabile… La mia psicoterapeuta!
- No… Non è per quello che l’hai scoperto, chi te l’ha detto? Eh? Sentiamo!
- Ma scherzi, vero? Sarei forse io a nascondere qualcosa? Sarei io a falsare la realtà?
- Ah, non rispondi, eh? Stai cambiando discorso! Sono certo che non è accaduto per caso. Ne sono sicuro! Sicuro. Sii sincera, tanto so che non è come dici.
Inaspettate urla le si spinsero in improvvisa eruzione dal petto. Non era così che aveva immaginato l’incontro, eppure stava gridando fuori di sè mentre lui guidava, e ogni particella di pensiero, emozione, dolore custoditi fino a quel momento si rovesciò, torrente in piena, scroscio violento che trascina detriti, rami, fango, sassi, giù giù, rovinando a valle, denso e torbido di fango e sporcizia.
- Non aveva valore per te ciò che c’era fra noi? La nostra sessualità? Non avevi sempre detto che era speciale? Avevi bisogno di scopare con un’altra?
- Uh, ma che vuoi che sia!
- Cosa? …E se io avessi scopato con altro? …Eh?
- Tu saresti stata una puttana! Ha, ah! Per te dovevo essere importante solo io! Ma dai, che vuoi che siano le scopate con Anna… Per un uomo è diverso. Certo che la nostra sessualità aveva valore! Anna non toglieva nulla, anzi! Con te era molto più bello! …E poi sapessi quanto era gratificante volare di fiore in fiore, il mio ego era così pieno, così …ah! Forte! …Ed ora cosa dovrei fare? Cospargermi il capo di cenere?
- “Che vuoi che sia”, rispondi? Che vuoi che sia? …Cospargerti il capo di cenere? A me non interessa la colpa. L'attenzione prima di agire, è responsabilità. Con il tuo finto senso di colpa non ci faccio niente! Nelle tue parole c’è la superiorità di qualcuno che non ritiene d’aver sbagliato, potresti rovesciarti un secchio di cenere sulla testa, io non sono il sacerdote che ti dà l’assoluzione! Ma riesci a renderti conto di ciò che dici?
- Ecco, è questo modo di fare che non sopporto. Tu vuoi impormi la tua visuale. Ciò che per te ha valore, deve valere anche per me? Siamo diversi, non la vedo come te. Meglio restare distanti, lo abbiamo fatto finora. Non c'è comunicazione.
Aveva voluto incontrarlo per un confronto. Un amore da non gettare nella spazzatura, con un passato da rinnegare. Di fronte a lei un uomo che l’aveva tradita con l’orgoglio d’averlo fatto. Non c’era altro.
Pedalava con lentezza adesso, lasciando che lo sguardo si perdesse tra le foglie gialle ormai rade sugli alberi, seguendo poi il loro staccarsi e volteggiare smarrite nell'aria umida. Sentì tristezza e delusione unite in un vuoto, poi la musica d'una vecchia canzone che emergeva attraversandole la mente, come fantasma, girando a disco in parole galleggianti a ritmo, dolcezza in amarezza.
« Andrea aveva un amore, Riccioli neri »
« Andrea aveva un dolore, Riccioli neri »
Le foglie si sdoppiarono attraverso la lente delle lacrime che affioravano.
« E Andrea l'ha perso, ha perso l'amore, la perla più rara »
« E Andrea ha in bocca un dolore, la perla più scura »
In una lacrima che il vento raffreddò sulla pelle canticchiò ancora.
« Andrea aveva un amore Riccioli neri »…
Andrea ha in bocca un dolore.
Aveva tentato, lei, di comunicare con un cuore. La perla più rara.
Non le restava che pedalare. Oltre.”


La scrittrice posò la penna.
Il racconto era pronto. L'indomani l'avrebbe trascritto al computer e inviato alla redazione.
Appallottolò i fogli scarabocchiati delle correzioni gettandoli nel cestino con un lancio di soddisfazione. Poi alzandosi si accese una sigaretta aprendo la finestra.
Sentì il motore di un'auto posteggiare lì sotto, si sporse e lo vide.
Aspirò con maggiore avidità dal filtro dirigendosi al fornello per bollire dell'acqua. Il campanello suonò perentorio. Restò davanti al boiler che si scaldava sulla fiamma.
Il suono della porta fu ancora più lungo e insistente.
Gli aprì.
- La devi smettere!
- Di far cosa, Corrado?
- Di pubblicare racconti che parlano di noi, soprattutto di me!
- Non c'è il tuo nome, né l'indirizzo, né la foto, nessuno sa che sto parlando di te, o che ci siano riferimenti autobiografici.
- Perché lo fai? Ti vuoi vendicare?
- No. Voglio parlare di come gli uomini vivono le storie che per le donne sono d'amore. Per voi, invece, solamente sesso.
- È letteratura?
- Non lo so se può essere letteratura, è attualità. È valore che posso costruire attraverso la penna. Sono stufa di sentire e vedere che le donne sono solamente un corpo di cui sfamarsi. Estinta la fame, si butta via la persona, un involucro vuoto.
- Ma che dici? Di che parli? Amore? Amore? L'amore non esiste! Quando ripetevi d’amarmi stavi lì a criticarmi di continuo, sempre a fare la maestrina in cattedra. Ma quale amore? Balle!
- Ti amavo. Ti amavo come eri, comprese le tue numerose pecche. Amare non significa però ingoiare tutto, mettere un bavaglio e lasciare che l’amato comodamente calpesti chi ama… Poi l’amore s’è macerato. Consumato nell’impossibilità di comunicare, nelle prepotenze del tuo comodo egoismo d’uomo sposato, con una, due amanti… e via, quante ne vogliono entrare nell’harem!



-- Infatti è proprio qui il punto a cui non arrivi. Sono sposato! Perciò la devi smettere di tirarmi in ballo nei tuoi racconti. Se un giorno mia moglie dovesse capire e scoprire…
- Attraverso cosa? Su, dai, non t’ho mai tradito. Avrei potuto farlo! Svagandomi con un ulteriore uomo, pari a ciò che hai fatto tu con l’amante a me contemporanea, o svelando per vendetta a tua moglie la mia esistenza… E magari quella dell'altra! Perché no?
- Che maledetta! Ricordati che ho le tue foto, le potrei inviare alla rivista per cui lavori, tu prova soltanto a…
- Le tue paure sono infondate. Non l'ho fatto prima, di tradirti, non lo farei mai verso tua moglie neppure ora. Ricatti basandoti sulla malafede. Una mia saggia zia suggeriva: «Chi ha il sospetto, ha il difetto!». Tu ne sei la dimostrazione. ...Ma ancora hai quelle foto? Dovresti buttarle. Le tieni per ricordo, o per non sentirti inerme?
- Sei sempre stata una stronza, piena delle tue idee e del tuo egocentrismo. Abile a rigirare frittate. Ti saluto, ma bada a ciò che fai!
La scrittrice si versò il tè.
Una bolla d'aria affiorò galleggiante sulla superficie liquida, un ricordo di nebbia sembrò nuotarle incontro dalle Memorie di una maîtresse, suggerendole un'antica verità...
«Ogni ragazza siede sulla sua fortuna, e non lo sa».
Gli angoli delle labbra si tesero in amara smorfia.
Con la tazza fumante diresse i passi alla scrivania e osservò i fogli del nuovo racconto. Poi, quasi da bimba dispettosa, afferrò la penna e veloce gettò il suo scarabocchio facendo svolazzare le linee in una firma a riccioli e volte.
Lasciò cadere l’arma e sorrise al suo nome scolpito.



Nota: (*)
L’articolo qui riportato è stato estratto, con modifiche e tagli, dal post di Assu: «La parola al sesso forte», sul blog “Il Cassetto delle idee libere”.
Ringrazio molto Assu per l’ispirazione che mi ha fornito, e mi scuso per le modifiche apportate. Perciò invito a leggere il post in originale, nel rispetto della forma data dall’autrice.

21 commenti:

danDapit ha detto...

# Postilla #

Una postilla per chiarire che questo è un racconto.
Un racconto creato per un nuovo post, non una pagina di diario.
Potrebbe esserci qualcosa di autobiografico, potrebbe essere interamente frutto di fantasia.
Lo spunto nasce dal post di Assu.
Ciò che Assu “denuncia” nel sociale, lo imputo ad un male che prende origine dal "piccolo".
Dal piccolo mondo a due del confronto fra uomo e donna. Sento (opino? no! sento!) che per trasformare il sociale, occorre partire dal riuscire a creare un dialogo come forma elementare, basata sul rispetto reciproco. Ed è cosa difficilissima, considerando la complessità delle differenze.

(Forse il prossimo post lo dedicherò a tale argomento sviluppandolo liberamente, non incastonato nella cornice d’un racconto)
Forse! ;-)

Un saluto a tutti, con un “grazie”!

Anonimo ha detto...

Riesco solo a dirti che è molto bello quello che hai scritto.
La violenza parte dal quotidiano personale prima di arrivare ad essere fenomeno sociale e non viceversa...

Sergio ha detto...

Nulla da dire. Sei una vera artista. Scritto bene, anzi benissimo. Profondo, sincero, realista con una acuta disamina psicologica delle differenze tra un certo tipo di uomo medio (egoista, macho, insensibile) e la donna.
Fortunatamente non tutti gli uomini sono così.

lucia ha detto...

passo sulle immagini ad ali aperte. Sorvolo con la brezza che mi solletica il viso. Che belle foto che scegli ogni volta per colorare di forme le parole. Le guardo e le riguardo.
Ora leggo
Ti abbraccio in una serata un pò malinconica. E penso che in fondo ogni profezia non è altro che un alibi.
a prestissimo

lucia ha detto...

@ sergio
incredibile! Noi amanti della notte ci troviamo sul blog di Dandapit a consolare le ore troppo piccole.
un saluto

Pier ha detto...

A volte dire "Cosa devo fare? Cospargermi il capo di cenere?" è un modo antipatico e sbrigativo per troncare un discorso nel quale si sa di avere torto ma non lo si vuole ammettere.
Scopare a salve e/o farsi portare a spasso dal proprio uccello non la vedo come una prerogativa di tutti gli uomini, e non capisco nemmeno il bisogno di avere altri rapporti, se quello che si ha funziona...
Bella la dascrizione poetica del ritorno a casa di lei tra le foglie gialle, immagine descritta che richiama la splendida foto di inizio post, quella con foglie ed ombre che si gettano sulla strada, come per nascondere in tutti i modi un percorso che è stato tracciato.
Ma niente si cancella davvero, e l'amore è sempre più profondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto...

digito ergo sum ha detto...

Ho sentito tutta l'inutile debolezza di quegli uomini che, non si sa in virtù di chissaché, vogliono prevalere su chicchessia. Sia ben chiaro, non mi riconosco in nessuno di loro, resta il fatto che, sapere un mio simile talmente ottuso, riesce a farmi sentire male. L'eterno conflitto tra uomo predatore e donna preda, tra uomo lavoratore e donna serva, tra uomo capace e donna interdetta. Queste cose me le sono buttate alle spalle anni fa ma irrompono ancora nella cronaca come se, ogni volta, fosse una nuova notizia. Ho sempre creduto che chi parla "a nome di tutti" sia un ben povero cretino. Datemi pure del cretino ma chiedo scusa a tutte le donne, a nome di tutti quegli uomini che non hanno capito con che paradiso hanno a che fare. Perché non esistono donne belle o brutte, forti o deboli, intelligenti o stupide. Esistono donne. Quelle che danno un senso alla terra, alla vita, alla natura, alla procreazione e alla creazione. Hops! Tutti sostantivi al femminile... Ti abbraccio e ti ringrazio.

danDapit ha detto...

Passo di corsa...di qui, mando un abbraccio a tutti, ma senza sostare...! Prometto che domani rispondo a ciascuno/ciascuno!...
Intanto "buona notte e sogni d'oro!"
*_*
dD.

;-*

danDapit ha detto...

@BiancaC
Benvenuta! E grazie di questo passaggio qui!
Sono venuta anch'io da te su Simplest e ho letto il tuo bellissimo post sulla "Femminilità"...
Mi sono molto piaciute le tue parole! "Il nesso" con cui tu hai definito la femminilità in modo così bello, l'ho fatto scorrere all'interno di questo racconto, nel confronto tra uomo e donna.
Rubo qualche riga dal tuo post e la incollo qui:

"La femminilità, qualità che hai o con non hai, che nulla c'entra con la pura bellezza fisica ma che molto ha a che fare con quella specie di elettricità che ti pervade e che comunichi, quella fisicità e presenza che passa attraverso lo sguardo, il tocco, l’istinto. Che ti permette di godere di ogni attimo, di ogni età, che non ha tempo e che il tempo non colpisce. Che ti fa essere madre e non solo procreatrice, sorella e non solo di sangue, amica e non solo compagna, passione e non solo atto, carezza e non solo tocco, fusione e non unione.
[...] Femmina è quando accarezzi un viso e poi lo afferri, quando urli e mordi, quando hai voglia di scopare e lo fai perché chi l'ha detto che si debba sempre essere uno scambio di amore e non solo di bisogni.
[...] Femmina è avere amici "maschi", a dieci anni come a quaranta, è dormire abbracciata ad un uomo per godere delle sue braccia e non del suo pene. [...]"


Grazie Bianca per aver "cercato e trovato le parole per dirlo"!
(e ora ho curiosità di leggere Jonathan Coe! ^_^ )
Ciaooo!

danDapit ha detto...

@BiancaC
Ho dimenticato!
Voglio aggiungere: è attraverso la percezione del VALORE di tutto ciò in un essere umano, donna, che poi si può formare la coscienza UMANA d'una considerazione e d'un rispetto verso la condivisione.
Condivisione, dialogo, costruzione, apertura a ultilizzare la ricchezza della diversità.
Concetti opposti a: competizione, conflitto, falsa superiorità quale Arroganza, violenza verbale e fisica, prepotenza, annullamento.
In questo confronto quotidiano ci sono le fondamenta...
;-)

@Sergio
Grazie! Grazie per l'artista... !
Ho sorriso raggiante!!
In quanto al fatto che "non tutti gli uomini sono così"... ehm...
Diciamo che certi discorsi li ho talmente sentiti e risentiti tanto da saperli a memoria, o addirittura saper riconoscere il momento in cui stanno per scattare! (E se non emergono a livello verbale, scorrono sotterraneamente, manifestandosi direttamente in comportamenti)
Io mi auguro che la maggior parte coltivi una cultura diversa dal concetto intimo che, "Siccome sono maschio, si sa come funziono, e non mi chiedete di essere diverso, perchè sto bene così"!, soprattutto spero che la strada verso il futuro si apra ad altro!

(più avanti inserirò il commento di un uomo, su tale argomento, rubato altrove!)
Un salutone, e di nuovo grazie!

@Lucia
Eh, le foto...! Sono come le illustrazioni sui libri delle favole!
Riconosci la bambina? ^_^

...Ogni profezia è un alibi? mmmhhh, come sei sibillina!
Mi scervello, ma non intiendo!

Ora passasti, ma da ripassare hai! Primula rossa =__=
Ti aspetto ancora...

danDapit ha detto...

@Pier
"Cospargermi il capo di cenere", come dire: "Ho sbagliato, e allora? mi vuoi mettere in croce per questo?", sono modi di dire quando si vuole andare oltre, senza analizzare, senza fermarsi su di una responsabilità che potrebbe far bene alla costruzione del dialogo e di altro...
Però devo dire che questo può avvenire anche fra donna e donna (non posso sapere se avviene pure fra uomo e uomo!), e l'ho attraversato nel rapporto con mia madre (potrei dedurre che sempre di rapporti "intimi" si tratta)... :-|
Circa quanto dici sullo sparare a salve, riporto col copia/incolla il commento (non completo) lasciato da un uomo sul post di Assu da cui sono partita per scrivere il racconto. "La parola al sesso forte", per l'appunto, ecco la parola:
NAUTILUS -
"Sul giornale satirico della mia città comparve anni fa una striscia a fumetti che parodiava il caso di una turista inglese violentata da due carabinieri. Al processo il giudice la rimprovera, paterno: "Sì, però anche te bimba, averci la topa..."
Il giudice colpisce nel segno, tutto sta qui, la penetrazione deriva dal fatto che la femmina ha qualcosa che il maschio ha bisogno assoluto di penetrare, è costruito per quello. Se c'è consenso bene, se non c'è si ovvia pagando o al limite stuprando.
Tu Assunta rabbiosamente ti chiedi:
"Cosa dobbiamo fare per farvi entrare nelle teste che non siamo solo un buco con un po’ di curve attorno?"
Ma nulla, non c'è niente da fare, voi prima di tutto per noi SIETE un buco con un po' di curve intorno, la natura ci ha fatti così, che vuoi fare.
Poi, certo, QUALCUNA di voi non è SOLO quello, è molto di più e diventa nostra compagna o amica per un periodo o tutta la via, ma la base è quella.
Scriveva Borges: "La donna dà sesso in cambio d'amore, l'uomo dà l'amore in cambio del sesso."
Non so quanto sia vero, ma dà da pensare.
Qualcosa d'illuminante l'ha scritto nei commenti quello che paragona il sesso femminile a un diamante che ogni donna ha al dito, oggetto di grande valore e di assoluto desiderio per chiunque, ma in realtà per noi quel che avete è ben di più, senza diamanti si può vivere, senza...beh avete capito, noi uomini no."


Il "quello che paragona il sesso femminile a un diamante", ero io, non si è accorto che "il quello" era una donna.

TORNANDO AL POETICO:
Fine spirito di attenzione Pier! La foto delle foglie ce l'avevo da parte (rubata! non è mia!!), l'ho inserita perchè era l'immagine dentro di me nella pedalata in bicicletta, il mio film...
E non mi sfuggono anche altre tue parole: "...come per nascondere in tutti i modi un percorso che è stato tracciato", e sorrido...la sai lunga eh?? Birichino!!! ^_^

..."E l'amore è sempre più profondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto..."
BELLISSIMA! BELLISSIMO!
"Riccioli Neri....", ho la musica nelle orecchie e l'emozione che va...
un bacio grande!

danDapit ha detto...

@DigitoErgoSum
"Esistono donne. Quelle che danno un senso alla terra, alla vita, alla natura, alla procreazione e alla creazione. Hops! Tutti sostantivi al femminile..."
;-))
ophs, che caso!! Tutti al femminile!
So che nella lingua tedesca anche SOLE è femminile!
E sebbene l'immagine della donna associata alla LUNA la trovi molto appropriata, anche immaginarla come SOLE, mi fa illuminare d'immenso!! =___=

Cerco di sorridere un po' in questo slalom di parole, tra immaginazione, canzoni, poesia, e roba da osteria maschile!! ah ah ah!! :-D
(mannaggia alla mia ironia!)

Hai detto bene: "Eterno conflitto"!
Sul post ultracitato di Assu, che partiva dal discorso della violenza, in uno dei tanti commenti che ho lasciato, ho scritto (a proposito del "diamante" a cui ho fatto riferimento qui nella risposta a Pier):

"Assu, a questa tua riflessione: "Il fatto è che alla violenza "generica" si accomuna comunque e sempre, trattandosi di donne, la scopata", si aggiunge una mia riflessione.
La violenza può essere gratuita perchè un individuo è altamente disturbato o malato, oppure nasce da un'utilità, che è quella di volersi prendere ciò che si vuole, rubandola.
Associare la scopata alla violenza generica, è solo prendersi una cosa che -genericamente per l'uomo- HA UN VALORE! Valore animale? ottuso perchè preso senza amore? Ma non esiste la prostituzione? ovvero prendersi ciò che, come animali si cerca, pagando?
Quindi "la scopata", quel famoso buco, ha un valore. E a questo si associa la violenza.
Se TUTTE le donne avessero un diamante attaccato a un dito, cioè, ci nascessero, quante donne camperebbero l'intera vita con quel dito attaccato alla mano?
Voglio dire che la violenza sessuale resta una violenza che gli uomini hanno la possibilità (in quanto alti e muscolosi) di commettere e viene commessa, sia perchè una donna non può difendersi quanto un uomo, sia perchè l'animalità "fa cultura"!
Ma non è rinnegando la femminilità che arginiamo la violenza, l'animalità, l'ottusità, o aggiungiamo valore alla mancanza di valori!"


L'eterno conflitto probabilmente nasce, anni fa non ci volevo credere asolutamente, da quel "diamante" che non è tanto "il buco" di cui parla Nautilus, quanto "il potere di creare", ed è questo che non riuscivo a capire, e che ora invece comprendo bene! Questo è il "diamante" che mai potrà essere rubato! Ma ci si può rifare con altro, altro da portar via: con prepotenza, negando amore, o dandolo solo come "merito"!
Come ha scritto Nautilus (che non conosco affatto, ma lo prendo a voce senza volto di molti uomini che ho ascoltato):
"Poi, certo, QUALCUNA di voi non è SOLO quello, è molto di più e diventa nostra compagna o amica per un periodo o tutta la via"...
("via"??? oh, avevo letto VITA, invece c'è scritto VIA! sarà un lapsus freudiano?)

Che ne dici? (non del lapsus!);o)
Un abbraccione!

Anonimo ha detto...

Cara Danda :)
Tu e Assu siete un'ispirazione continua. Non ho potuto resistere, ti ho seguita e inseguita nei pensieri che prendono forma di racconto. Questa volta ho avuto il tempo di realizzarli... Streghetta che non sei altro! Irretisci con le tue parole e quando si sospetta qualcosa è già tardi, il meccanismo è partito... Immagini stupende, come sempre :)
Vai a dare un'occhiata e dimmi cosa ne pensi.... ;)

danDapit ha detto...

@Rosex
Venni al Carousel, e la sopresa trovai!
Bravissima, sembra che con ago e filo tu abbia assemblato i tessuti -come ti ho scritto sul commento- dei colori che ti hanno colpita, formando una nuova storia, un nuovo film, quello dei tuoi occhi!
E GRAZIE per aver usato, nel tuo finale, la protagonista di "Woman Surprise" come taglio di spiccata in volo, nella sua corsa d'energia muscolare, con la bici lanciata sulla via...
E' bella la riflessone sulla memoria di come le donne si sparlino dietro, i pettegolezzi, le malizie, le invidie, le cattiverie... Sì, anche la mia memoria di bambina ricorda immagini di donne appesantite dall'astio e dagli sguardi ormai colmi di letture negative. Parole acide, stridore di sentimenti.
Ho scelto di allontanarmi da questo, è troppo triste! Nella mia mente c'è stata un somma, e la deduzione che questi atteggiamenti siano il frutto di una quotidianetà vissuta in abbrutimento.
Ma le donne non possono farsi guerra fra loro! E' troppo triste!
...Pensa, un mese fa ero a una riunione buddista di sole donne, e quando per l'ennesima volta ho sentito una di noi esordire, come lei usa fare, con: "Ma le donne, non c'è niente da fare, sono tutte lagnose!", sua modalità di auto-definirci per giustificare così una conseguente insofferenza fra di noi e verso di noi da parte maschile, stavolta mi sono inalberata rispondendo:
"Basta con questi luoghi comuni! Se tu sei stata una lagnosa, non fare di tutta l'erba un fascio, non è vero che le donne sono lagnose!"

Ci vuole attenzione, ad ogni passo!
Un bacione, fior di Rosex!

Anonimo ha detto...

Il tuo racconto è innanzitutto bello da leggere. Anche se uno non conoscesse gli intrecci precedenti è un piacere rivivere le scene.
In questo ambiente dove metà sono scrittori e metà critici letterari, ma sia gli uni che gli altri sempre, ahimè, incompresi, resta da assaporare la bellezza del leggere brani delicati come il tuo o violenti come quello di Assu.
Sono belle le tue immagini, e coraggiosa la scelta di scrivere inserendo un brano di un'altra persona, per giunta così duro.

Nella vita reale ci sono uomini e donne: tutti ci crediamo migliori di quello che siamo, ed è vero finché non ne siamo direttamente coinvolti. In un rapporto c'è spesso violenza, a volte fisica, a volte verbale e altre mentale. Non so cosa faccia più male, cosa lasci i segni peggiori.

Non sempre c'è la volontà di superare le crisi insieme, che secondo me è la cosa più vicina all'amore. Si tradisce per tanti motivi, per leggerezza, per passione, per rabbia, per disperazione. Spesso penso che gli uomini tradiscano per tristezza, per non essere tristi.

danDapit ha detto...

@Angelo
Sembrerà superfluo dirlo, ma non è mai abbastanza per me ringraziare quando ricevo apprezzamenti positivi sulla scrittura, sul frutto d'uno sforzo creativo!
Grazie, mi fa veramente piacere! Anche per il tuo sottolineare la scelta difficile d'inserire un brano d'altro autore (Assu), che crea stacco netto e deciso, è vero, per poi tornare ad altri ritmi di parole...
Riporto la tua riflessione:
"In un rapporto c'è spesso violenza, a volte fisica, a volte verbale e altre mentale."
Sì, infatti è così. La violenza mentale/verbale non lascia lividi visibili, ma può rendere l'anima zoppa! Se non per sempre, visto che siamo dotati di reattività e "resilienza", almeno finchè non ci si allontana da lì.
E' questa la lotta interiore -di cui parlo- per trasformare i conflitti, con un lottare profondo ma anche doloroso!
E proprio perchè "voler superare" crisi, nodi, conflitti, ha insito l'amore, l'amore per la vita, l'amore per ciò che si ha in mano, hai ragione: molte volte, assente l'amare, non c'è alcun desiderio di migliorare!

Spesso gli uomini tradiscono per tristezza?
Sì, anche questa può essere una motivazione, e molto reale.
Ma "tradire per tristezza" significa che nel non piacerti la vita che conduci, cerchi diversivi (tristezza e noia sono assai vicine, forse compagne), invece di cercare dentro di te un contenuto, facendoti domande, cercando risposte. Significa non conoscersi, e il ciclo della tristezza diverrà una giostra senza sbocchi... O no??
*__*

Grazie Angelo, un abbraccio!

daniela ha detto...

Dani, quante cose in questo racconto! E' incredibilmente denso e ha materiale per almeno quattro libri...
Una storia nella storia nella storia.. una matrioska di storie, una dentro l'altra, fino a noi che le leggiamo e che probabilmente abbiamo storie simili da raccontare.
Mi hanno colpito moltissimi passi.
Mi piace la citazione di De Andrè (come non potrebbe?). Lo sai che quella canzone celebra un amore omosessuale?
E riguardo al discorso uomini/donne, avrei talmente tanto da dire che non dico nulla. Solo una cosa: io non ho mai creduto che gli uomini cerchino sesso e le donne amore. Esistono amori sani e amori malati, e in questi ultimi è difficilissimo capire il confine tra affetto e sessualità; da parte di entrambi però. Ne riparleremo davanti a un thè, non so quando. Sono talmente incasinata che neanche da Nicasia stasera riesco ad andare... tu vai? Baci grandi e complimenti alla scrittrice che è in te (e che sta uscendo sempre più fuori...)

assunta altieri ha detto...

Dunque, nel ruolo di "musa" non mi ero ancora vista.
;)
Il resto te l'ho detto domenica. E' stata una bella esperienza parlarsi guardandosi negli occhi.

Un abbraccio.
assu

danDapit ha detto...

@Daniela
Grazie, WOW!! Che cose "importanti" che mi dici!! "scrittrice che è in me e che sta uscendo sempre più fuori..." ...BELLO!!
(ultimamente sento dirmelo sempre più spesso, forse farei bene a iniziare a crederci!) ^__^
Sai, circa la canzone citata di De Andrè, non ci avevo mai fatto caso, a me risuonavano le parole e la musica probabilmente richiamati da quel "riccioli neri", ma andando a leggerle bene per riportale nel racconto, l'ho pensato! E mi sono chiesta "possibile che?", certo! "Lui" parla di un "lui"... ;-)
Altro punto!
Riguardo a: "Io non ho mai creduto che gli uomini cerchino sesso e le donne amore",
dico la mia! Neppure io l'ho mai creduto, e nonostante la realtà sempre più parli di una certa tendenza, continuo a credere che NON SIA POSSIBILE! Anzi, è inverosimile una distizione del genere, così spaccata a metà!
...Ma alcuni uomini asseriscono che "in genere" per il "loro" modo di vedere la vita e le relazioni, sia così!.. a mano che, beh, sai, non sia IL GRANDE AMORE! ..allora..tutto cambia!! =__=
Ironia caustica la mia?
Dai, ne riparliamo davanti al tea e ai pasticcini (per i ciliaci?), però facciamolo, altrimenti le cose da raccontarci vanno in scadenza!!
;-DD

(no, da Nicasia non ce l'ho fatta ad andare!) :-(
UN BACIONE!!! (sbrigati!!!!!!!)

@Assu
Il ruolo di Musa Ispiratrice stavolta c'è tutto!
Certe cose te le avrei volute scrivere nei commenti (in cui -fra l'altro- non mi ero affatto limitata!), ma era troppo complicato, così è nato il racconto!
..."Il resto me lo hai detto domenica"... Ehm...
Tipo che, sebbene a te non piacciano le "storie d'amore", quelle che scrivo io non le consideri tali?
:-)
(Sorrido al pensiero che torna il "fantasma" delle femminucce rosa, con fiocchetti e libretti alla Armony!)

Sì, anch'io sono stata molto contenta di incontrarci, una serata bella... e divertente!! (ripenso ai miei capelli al vento, modello Shrek, sotto alla pala del ventilatore) :-DD
Anyway, direi che io e te siamo ben lontane da quel modello di bimbe in rosa, o no????? (così IN NERO!!!)
=__=

Un forte abbraccio, e a presto!

Claudia ha detto...

leggo la forza delle tue parole e dei tuoi interessanti commenti.
più di tutto mi ha sconcertato il dialogo con l'uomo sposato. Violenza verbale e paure per non confrontarsi. Una domanda così banale per capire l'amore....

danDapit ha detto...

@Claudia
Mi fa piacere che tu abbia letto questo racconto, anche se ormai non è l'ultimo post!
"Violenza verbale e paure per non confrontarsi"...
Sì.
Infatti alla base della costruzione della PACE, pace nel mondo, pace nelle relazioni d'amicizia, d'amore, familiari, c'è la "costruzione" del DIALOGO.
Se c'è incapacità al confronto, il dialogo come si costruisce?
(Fin da piccoli è importante educare al dialogo...un po' come nell' Hammam della Rosa)

"Una domanda così banale per capire l'amore"...
sai che non comprendo a cosa riferisci questa frase?
Qualcosa all'interno del dialogo, oppure una riflessione estrapolata dall'insieme?
GRAZIE! ^__^