29 agosto 2007

°*°*°*°* Donne, mongolfiere in volo *°*°*°*°


Avevo il suo viso davanti.
Volto da Madonna del Rinascimento, lo definì qualcuno.
Volto dai lineamenti orientali tra i colori d’una principessa nordica. Così a me appariva nell’osservare la pacata grazia con cui mi parlava, accompagnandosi a una gestualità quasi impercettibile.
Poco più di trent’anni, e oltre quei grandi occhi limpidi molta determinazione. La stessa che coltiva un artista che sta creando la sua opera e si afferri cieco alla labile traccia del proprio intuito. Ostinatamente. Fin in fondo. Sentiero che si perde nel folto d’un bosco.
Ogni cosa è dubbio, ma questa è l’unica via che porta al nuovo.
La principessa di fronte a me raccontava, io l’ascoltavo lasciandomi rapire dalle emozioni che il suo percorso mi dava.
Da bimba si trasformava in donna.

Danzando leggera la bionda fanciulla aveva lasciato che un candido sorriso, spiccante nella sua dolcezza, l’affascinasse e rapisse. Seducente lui! Simpatica canaglia dalle scure iridi, luminose e vispe sulle bronzee tonalità mediterranee.

Sui passi del loro intreccio, solo un gioco per l’uomo ma una scoperta per la giovane donna, il destino scoccò, beffardo, il dardo del concepimento.
I grandi occhi chiari e le morbide labbra sorridenti delicatamente inanellavano i cerchi della storia. Il corpo restava composto ed elegante, simile a ballerina che nella danza mantiene flessuose movenze, mentre il volto declinava parole senza incedere all’incrinatura dell’intimo emozionale.
Tutto per caso, per sovrapposizioni d’accadimenti, per disguidi di date non corrispondenti, per erronee diagnosi, tardi aveva compreso d’aspettare un bimbo.
S’era trovata a decidere sulla propria esistenza e per quella che stava maturandole nel ventre. Aveva scelto. Scegliendo la vita, non l’interruzione.

Il ragazzo dai capelli d’ebano era felice.
Vivaci e sorridenti i suoi occhi sprizzavano orgoglio e gioia per ciò che inaspettatamente accadeva. Stava per divenire padre.

La giovane aveva deciso per ciò che il suo cuore indicava importante.
Cos’è importante? Dove va ricercato l’oro?

Non tornare indietro, ma andare avanti.

Non chiudere, ma aprire.

Non sottrarre, ma sommare.

Non rinunciare, ma vivere.

Sapeva che il ragazzo del sud, entusiasta per l’inopinata paternità, non desiderava unirsi a lei. Lui aveva bisogno di camminare nel mondo ancora cercando, per vagliare da solo senza sentirsi designato dal fato, o da chi sembrava lo avesse scelto.

La guardavo. Ammiravo il suo coraggio.
Non era incoscienza, ma coraggio di vivere.
Non era incoscienza, ma saggezza. La saggezza di sapere che la vita genera vita, e la vita è forza.
È scorrere.
È affrontare senza tirarsi indietro.

Al posto suo sarei stata codarda, non avrei scelto la vita.
Lo so, mi sarei disperata. Avrei avuto paura. Non avrei deciso di diventare madre sentendomi sola.
Rifiutata nella mia femminilità, nel mio essere donna.

Oh, sì! Come madre lui mi accetta, spalanca il portone, ne è contento.
È colmo di gioia nel divenire padre e non rifiuta che io sia la madre del figlio. A favore del lieto evento ho la libertà di scegliere e lasciar nascere il nostro bambino. Desidera essere padre e infinite emozioni ispirano il suo animo, pur fermo nella propria ragione che fra noi non possa funzionare.
Non occorre provare.
L’affetto è cosa da discernere. Uguale alle fondamenta d’un palazzo esiste, ma non basta a saggiare sentieri.
La donna che lui immagina non è qui.
Altrove, sarà altrove.

La gioia d’una gestazione. Nove mesi in cui una vita poco a poco matura all’interno d’un corpo formando cellule, formando il nuovo essere.
Maternità sono nove mesi da Matrioska, e la consapevolezza d’un evento unico e ricco.
Quanto è possibile ritagliare tutto ciò per viverlo fino in fondo senza rapimenti negativi?
Io, donna egoista, collerica, pratica, avrei guardato alla mia disperazione. Al rifiuto. Mi sarei equiparata ad una macchina incubatrice.
La ferita non avrebbe lasciato spazio che al mio egocentrismo, e a una sola operazione aritmetica: la sottrazione.

Osservo la principessa dagli occhi grandi e limpidi emozionandomi nell’ascoltarla. Si scuote il mio essere donna e con i brividi sulla pelle condivido le sue parole.
Posta di fronte allo stesso bivio so che i miei trent'anni non avrebbero risposto con altrettanta saggezza, coraggio e forza.
Mi sento come fossi su di un treno in corsa, e col viso schiacciato al finestrino cercassi di catturare il paesaggio in fuga.
Non mi capacito dell'incredibile distanza fra la cultura delle donne e quella degli uomini. Mi smarrisco nell'amarezza di affetti ormai sempre più simili a erosi canyon. Ammutolisco disfatta allo scenario di emozioni imbavagliate e abbandonate come amanti nell’armadio, dove, celate soprattutto a se stessi, si spolperanno riducendosi ad ammassi d’ossa. Degli scheletri. Da cacciare, rinnegare, maledire.

La principessa non ha lo sguardo nel buio abissale dove l’ho infilato io, lei scruta oltre l’orizzonte verso l’infinito.
Per questo il suo bimbo nascerà. E la vita proseguirà evolvendo.
Senza arresti, quelli che la mente giudica opportuni.

Senza limiti.

20 agosto 2007

Un ANNO DA BLOGGER!


Oggi compio un anno da blogger!
Per festeggiare il compleanno
vi lascio da leggere
uno strampalato GIALLO!


Cin Cin!

Il GIALLO del BAR BELLARIA


Il cellulare prese a vibrare. Avevo tolto la suoneria con l’intenzione di non rispondere a nessuno.
Maledetta curiosità. Guardai il display. Numero privato.
Di nuovo, maledetta curiosità.
- Sì?
- Buongiorno, non mi conosce, ho bisogno di parlarle.
- Per quale motivo?
- Mi hanno dato il suo numero, mi hanno detto che lei è a capo di un’agenzia investigativa, siete tre donne, e brave.
- Signora… è il 13 agosto.
- Lo so. Mi hanno anche detto che rifiuta raramente.
- Le hanno detto troppo.
- Sto cercando mio marito…
- Vuole scherzare, vero?
- No, affatto. E non mi dica di rivolgermi a “Chi l’ha visto” o alla polizia.
- Va bene, non glielo dico e la saluto.
- Mi ascolti! Mi dia un appuntamento… ci sono forti interessi economici in ballo, avete molto da guadagnarci.
- 13 agosto, signora. Signora…?
- Santiago.
- 13 agosto signora Santiago, 13 agosto.
Un sospiro. Maledetta curiosità.
- …Va bene.
- Dove? Quando? È necessario quanto prima. Oggi pomeriggio è possibile?


L'attesi in una sala da tè tra i vicoli di Roma.
La signora Santiago arrivò tenendo per i manici una sporta di carta da cui estrasse varie cartelle ordinate.
- Le sue colleghe?
- Non c’è bisogno di muoversi in tre. Esponga il problema.
- Ecco, ho qui gli incartamenti. Mio marito aveva un bar nella Lomellina.
- Siamo a vari chilometri da lì.
- Il Bar Bellaria. Lo ha venduto, poi è sparito.
- Che vuol dire? Che non sapeva che lo stava vendendo e che appena è avvenuta la vendita è sparito con il ricavato?
- Sì. È così. Non mi sono accorta di nulla.
- Siamo a Roma signora Santiago. Doveva rivolgersi a un detective della Lomellina.
- Mio marito è venuto a Roma. Le indagini mi hanno condotta qui. Poi ho perso le tracce.
- La vendita di un bar non procura così tanto denaro. Quali interessi economici ci sono?
- Non è solo il bar. La causa di tutto è un’eredità di cui ha beneficiato a mia insaputa. Eredità che lo ha fatto decidere a vendere e fuggire. Questo è un suo documento, ecco: Carlo Santiago. Un cugino è defunto lasciandogli una fortuna… la sua famiglia originariamente era di qui.
- Una famiglia romana di cognome Santiago? Antenati spagnoli? …Non importa. Quale documentazione mi fornisce?
- Ho qua copie degli atti: la vendita del Bar Bellaria. Alcune foto scattate a mio marito qui a Roma. Un’altra cosa… nel bar c’era un tavolo da biliardo. È scomparso.
- Un tavolo da biliardo non viaggia come bagaglio a mano, signora Santiago!
- Lo so bene. Le sembrerò sprovveduta. Non mi sono accorta di nulla, di nulla. Solo quando non è rincasato e ho provato a cercarlo, mi sono resa conto che qualcosa non funzionava. Il bar era chiuso, il cellulare sempre spento. Ho guardato nell’armadio: alcune camicie erano sparite, e l’unica borsa da viaggio che avevamo non c’era più.
- E non ha avvisato la polizia.
- Assolutamente no. Lo so che è scappato da me. Ora ha i soldi per fare una vita diversa: l’eredità del cugino che lui odiava. Voglio trovarlo e urlargli in faccia la sua doppiezza e vigliaccheria. E non mi basta! Voglio una parte dell’eredità! Avrà cambiato identità, vita, ma se lo trovo… dal punto di vista legale ha tutto da perdere, lo lascio sul lastrico! Senza soldi e solo.

Queste le ultime parole che udii dalla signora Santiago circa il marito. Per il resto ci accordammo sul compenso.


L’investigazione delle Charlie’s Angels si concluse infallibilmente con velocità e successo.
Il tavolo da biliardo fu il fulcro di partenza della ricerca.
Carlo Santiago lo aveva fatto arrivare a Roma per poi venderlo a un commerciante arricchito, abitante in una suntuosa villa del quartiere Coppedè.
Non risultò facile rintracciare tale Giancarlo Spani, che durante il periodo del Ferragosto si trovava sulla Costa Smeralda; soprattutto non fu semplice avere da lui delle informazioni. Il tavolo da biliardo gli era stato venduto da un certo Patrizio Fioretti, alias Carlo Santiago.
Seguendo le tracce del Fioretti approdammo a Malta.

Come aveva riportato la signora Santiago, il marito era stato il destinatario d’una favolosa eredità. Ora viveva a Malta ed era diventato Paul Sannat: ricco proprietario, nella zona più frequentata dai turisti, di una piscina con centro ricreativo e lussuoso bar annesso, in cui non mancava un tavolo da biliardo.
Paul Sannat, alias Patrizio Fioretti, alias Carlo Santiago, nella sua nuova vita faceva parte dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, e in poco tempo era riuscito a tessere intorno a lui una rete di potente protezione.
L’ex proprietario del bar Bellaria, già infedele durante i trent’anni di vita coniugale nella Lomellina, nelle vesti di Paul Sannat aveva due amanti e una convivente.
Io sono una brava investigatrice, ma lui era un occultatore geniale. Un prestigiatore dal cappello pieno di conigli, colombe, colorati foulard.

Stilammo il rapporto per consegnarlo alla signora Santiago e riceverne il compenso.
Nonostante il cinismo sviluppato col tempo, non ebbi il coraggio di contattarla. E neppure mi stupii che lei scegliesse di non farsi risentire più.

Mi parve di riconoscerla, vicino al Pantheon, un tredici d'agosto di tre anni dopo. Suonava la fisarmonica per i passanti.

15 agosto 2007

@ # @ ^ ^ Metà Agosto ^ ^ @ # @


B U O N
F E R R A G O S T O !


(ovvero buon agosto,
e buon resto di estate)


A Tutti i Bloggers di Passaggio!

02 agosto 2007

"quindici righe per due"

*** Lucia ha proposto di scrivere racconti di 15 righe,
l'idea mi è piaciuta e l'ho raccolta.
Il mio racconto è di 15 x 2 = 30 righe
Imparando a contenermi,
inserisco una variante alla sua proposta usando la tabellina del due.
Farò meglio la prossima volta! ***
^____^




Natalia silenziosa attendeva nel salotto al buio insieme a zii, cugini, nonni, la proiezione del filmetto girato 16 anni addietro.
Eccola lì a due anni mentre col visetto stupito corre verso l’obbiettivo, sempre più vicina, sempre più vicina, fino a entrarvi. Tutti ridono davanti a quei ricordi e alla rispolverata pellicola.
La voce della madre supera sorrisi, commenti e brevi risate:
«Ah, eri così bellina da piccola…», la nonna paterna completa la frase: «Eh sì, si è rovinata col crescere!».
«Infatti, si è rovinata col crescere! Quando era piccola mi fermavano in strada per dirmi “Che bella bambina, complimenti signora!”»
Natalia inghiotte la frase, la sente che scende amara nella gola, e giù, nell’apparato digerente.
Conosceva quel pensiero, sentirlo ripetere al centro d’una storica platea l’affonda.
Titanic squarciato dall’iceberg.

Seguirono giorni di fuga nel passato. Chiusa nella sua stanza al buio osservava i filmetti in sequenza, studiando l’estinta delicatezza da bimba e divorando tocchi di ciambellone materno con altra cibaria, per ingrassare, diventare grossa e repellente. Tanto ormai s’era rovinata col crescere.
L’ago della bilancia l’accontentò spostandosi in avanti di tondi venti chili.
Allo specchio detestava il proprio viso e si faceva schifo. Non potendo affettare la sua mole, sforbiciava pezzi di capelli.


«Ricordi mamma, quando ripetevi che bellina da piccola, m'ero rovinata col crescere?»
«Certo! Ormai ne è passato di tempo! Comunque era la verità… »
«Pensa, un paio d’anni fa un uomo m’ha avvertita che il mio fascino sarebbe durato ancora per poco... »
«Giusto, Natalia...»
«Lasciami finire! ...Oggi sulla spiaggia un amico molto più giovane m’ha lasciata a bocca aperta nel dirmi che ci sono donne belle e donne sexy, mentre io sono sia bella che sexy!»

«Ah, allora è merito mio se dopo tanti anni ancora fai bella figura! Per non sentirti brutta ti sei sforzata di migliorare!»
«Esatto, grazie mamma»

01 agosto 2007

!!!!! BATTAGLIA D'OSCURAMENTO !!!!!!!


INVITO TUTTI AD ANDARE SUL BLOG DI GRAZIA,
E LEGGERE CON ATTENZIONE IL SUO S.O.S. -

VIENE SEGNALATO UN SITO (BLOG DI BLOGSPOT) DA DENUNCIARE E OSCURARE PER IL SUO CONTENUTO: PORNOPEDOFILIA.
QUALSIASI INTERVENTO PER OSCURARE ANCHE UN SOLO SITO COME QUESTI,
E' GIA' UN PASSO PER CREARE
DEL VALORE
CHE L'ESSERE UMANO HA PERSO!


UN CLICK PER ANDARE DA GRAZIA,
UN CLICK PER OSCURARE UN SITO PORNOPEDOFILO.


SE CI SONO ALTRI MEZZI PER FERMARLI, USIAMOLI!
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--> Tale sito era stato disattivato il 31 luglio.
Ora è di nuovo in funzione.
Riprendiamo la battaglia per oscurarlo!
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