29 settembre 2008

Un tram chiamato Desiderio


Assentarsi a lungo dal blog significa intraprendere in seguito una lotta interiore per tornarvi e pubblicare un post.
Nuovo post. Rinnovamento, aggiornamento, vita e parole che continuano.
Si tratta di riaprire, riaprire finestre e comunicazioni, riaccendere dialoghi interrotti con un pubblico invisibile di cui non si sa se ancora è lì, se tornerà, o se, di tanto in tanto, si riaffaccerà.

Per me questo è il deterrente più condizionante, che mira a esasperare la mia latitanza, mentre dall’altra fa forza il dispiacere ad abbandonare la blogsfera, i suoi intrecci e le sue possibilità espressive.

Esordido con tale laconica premessa, mi tuffo ad aprire un nuovo post!


Ultimamente tendo a soffrire di claustrofobia, non una vera e propria patologia, piuttosto un'inclinazione caratteriale a vivere all’aria aperta e all’avventura che pian piano va riprendendo il sopravvento.
È mia natura chiedermi i motivi dei cambiamenti interiori, e se si volessero analizzare le concomitanze ci sarebbe da perdersi in meandri psicologici!
Saltando invece al concreto la realtà è che, trascorse un certo numero d’ore in ufficio, m'accorgo di patire mancanza d’aria. Una sensazione d'oppressione nettamente fisica. Mi sento stretta nelle mura dell’edificio, per di più l’estate quest’anno sembra si sia bruciata, non m'è bastata per vivere luoghi aperti.
Sole, mare, vastità.

Da qui si può dedurre la fatica a mantenere il contatto con la blogsfera e a dedicare i momenti liberi alla scrittura piuttosto che a spaziare nell'ambiente: in bicicletta, su una spiaggia, su un prato, o, altra attualissima novità, su per le montagne!

A luglio, passeggiando per le rive di Tevere Expò, notai uno stand con una coppia di ragazzi che avevano da offrire, sulla ridotta superficie del banco, unicamente dei depliant. Programmi escursionistici. L'attenzione fu catturata all’istante dallo stand essenziale e sgombro da folla, anzi, deserto.

Afferrate le brochures e meditate per i giorni a seguire, ho tentato di prenotarmi per delle gite in agosto, poi ci ho riprovato ai primi di settembre, ma per un motivo o per l’altro mai ho raggiunto l’obbiettivo.

Lo scorso sabato finalmente, a temperature ormai abbassate, sono riuscita ad arrivare all’appuntamento determinata come non mai.
Ore 7,30 a S. Giovanni.


Essere così mattiniera non è da me. Nel week-end, poi, è quasi scandaloso! Ma “Volere è Potere”.

Tanto è “Potere”, che inizio subito col piede sbagliato.
Calcolo un’ora di preparazione dal risveglio al momento d’uscire: la colazione, il pranzo al sacco, una doccia, le cose da infilare nello zaino… Ma la stanchezza gioca brutti scherzi, e finisco col puntare la sveglia non alle 5,50, bensì alle 6,50. Quando suona indugio a tirarmi fuori dal letto, brontolo con me stessa, poi con andatura da orso m’infilo in bagno.
Un occhio - l'altro è ancora chiuso - sbircia l’orologio accanto al lavandino e… sembra segni quasi le 7, no, mi sbaglio, non ci vedo… Guardo meglio… Sono le 7 meno cinque! NO!


Non so come ce l'abbia fatta in così breve tempo. Doccia, panino pronto, zaino preso in fretta e furia buttandoci dentro l'intera borsa quotidiana, senza il tempo per il passaggio degli oggetti, e alle 7,25 ero in auto!
Arrivo al traguardo con soli 10 minuti di ritardo. Ripeto: Volere è Potere.

I pasticci non finiscono.
Le “Prime Volte” sono da sempre quelle più difficili. Non si sa nulla di ciò che si sta per affrontare e brancolando nella nebbia ci si affida al caso, all’intuito, al desiderio di rompere il ghiaccio.
La sera prima avevo cercato di comporre l’abbigliamento adatto facendo affidamento sulla memoria d’un’escursione di luglio 2001, unica gita compiuta con associazioni che si dedicano alla montagna. Sulla scia del ricordo, e sprovvista d’un equipaggiamento da trekking, opto per un paio di jeans vecchi strappati su entrambe le ginocchia, e li adatto a bermuda sforbiciando laddove erano già strappati.
Una canottierina, un giacchetto, una felpina, un’altra felpa più pesante, le scarpe da trekking usate dalla figlia tredicenne agli scout, e via!

Incapace di valutare se fosse sufficiente, e troppo stanca per insistere, rimando la scelta d’altri indumenti alla lucidità della mattina.
Ed ecco lo sgambetto del destino nella sveglia.
Lanciandomi in corsa all’appuntamento, non ho aggiunto altro. Neppure un banalissimo, leggero ed essenziale k-way.


Arrivo trafelata e confusa sul luogo lasciando l’auto in seconda fila in prossimità d’un semaforo, scendo al volo con lo zaino abbracciato al petto, correndo verso il gruppetto degli escursionisti.
Non ero così in ritardo. Stavano aspettando un’altra persona che mai s’è aggiunta. Mi invitano a parcheggiare l’auto ché non c’è bisogno del mio mezzo.
Altra avventura trovare un parcheggio non a pagamento nell’area di S.Giovanni. Lo scovo a colpo di fortuna a Santa Croce, e da lì già inizia l’escursione per tornare verso S.Giovanni a piedi.
Il gruppo era esiguo: tre uomini, una ragazza che era la guida, e me.
Il contrasto fra il loro abbigliamento e il mio, a gambe nude dal ginocchio in giù, sembrava saltasse agli occhi, ma forte della mia incoscienza giocavo a rendermi indifferente (l’epilogo sarebbe: “necessità fa virtù!”).

In auto si parla d’esperienze di trekking.
Ascoltavo in silenzio, temendo il momento in cui avrei dovuto confessare che non mi cimentavo in escursioni da tempo, anzi, l’unica era stata 7 anni prima.
Il momento invece giunge, e così il mio raccontare la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità!

La guida, seduta sul sedile anteriore, a quel punto si sporge indietro lanciando un’occhiata alla nudità dei miei polpacci e con gentilezza osserva: “Mi sa che avrai freddo… Sei venuta così?”

Facendo amicizia con Henry, l’uomo alla guida dell’auto su cui abbiamo viaggiato, ho poi saputo che vedendomi arrivare aveva pensato che avessi sbagliato gruppo e la mia meta fosse la spiaggia di Capo Cotta.
«Ti mancavano le infradito!»

Diretti sul Terminillo, ci fermiamo poco prima accanto a un grande albergo dove, oltre al bar per un caffè prima dell’escursione, vi è un negozio sportivo. Aperto.
Appena la portiera dell’auto si spalanca, una raffica gelida di vento m’investe. Il termometro segnava 6 gradi. E notoriamente il mio fisico non ha alcuna tolleranza al freddo.
Se fossi stata una strip da fumetto, avrebbero potuto disegnare la nuvoletta del mio immediato pensiero d'autentico Paperon de’ Paperoni, con occhi a registratore di cassa e numeri che vorticosamente girano mentre dollari alati prendono il volo!

Il gruppo s’infila con me nella bottega montanara per accompagnare l'obbligato shopping. In fretta e furia indosso un paio di pantaloni in saldo. Velluto a coste con pences sotto cintura, modello anni ’80. Mi fasciano fianchi e glutei, e corrispondono precisamente al colore bordò della felpa. Vado su e giù per il negozio, lesta, in cerca d’altro. Sotto al naso m'allestiscono pantaloni tecnici il cui prezzo è alle stelle. Stanzino, prova. Sono larghi. E la mia taglia? Arriva Henry con altre due paia: uno color mostarda, l’altro verde salvia. Mi decido.
In aggiunta è necessario per lo meno un k-way, nonostante a casa ne abbia già tre. La taglia d’adulto è troppo grande per me, sono costretta ad accontentarmi di quella da bimbo seppure le maniche arrivano a metà avambraccio.
Paperon de’ Paperoni va alla cassa. C’è poco da fare: o mangia la minestra o salta dalla finestra!

Bene, la sprovveduta escursionista è quasi pronta. Henry le offre in prestito un maglione di pile, poi delle scarpe da trekking che ha nel bagagliaio. Il numero sembra giusto, quelle fasciano la caviglia, sono scarpe serie! Intimorita dalla mia inesperienza sono ormai un'allieva che segue istruzioni.

Si parte dal Rifugio Sebastiani. Il vento schiaffeggia fortissimo.
Centauri cavalcanti possenti BMW fanno appena una sosta sulla strada, ma uno di loro viene buttato giù da una raffica di vento. Mentre qualcuno degli amici, compreso Henry, corrono in suo soccorso, un altro dei centauri non ce la fa a sostenere la moto e s’inclina lui pure, privo di forza per contrastare il vento. Osservo la scena da una postazione d'iniziale salita coprendomi come posso il viso con le mani mentre le raffiche ventose insistono e, senza crederci, finisco a terra anch'io! Lottando per riprendere l’equilibrio, tanto gli sguardi sono sul gruppo dei BMW, mi rimetto in piedi sperando che nessuno m’abbia vista.

Inevitabile chiedermi se ce la farò a raggiungere la cima del Terminillo, potrei fermarmi al rifugio di partenza e aspettarli. Ma la spesa per i pantaloni preme alla coscienza, non posso tirarmi indietro, devo sfidarmi.

Inizia l’avventura.
Arriverò sulla cima, a 2.216 metri, come testimoniano le foto da cui, fra occhiali, cappuccio, e baverino trattenuto dalle mani, di me s’intravede poco e niente (notare il k-way a metà avambraccio).


Henry sarà il Cavaliere dal nobile impegno d’incoraggiarmi e accudirmi, infatti non solo è colui che mi ha rifornito di maglione e scarpe, ma per l’intera escursione è stato l’angelo custode pronto a sostenere le perdite del mio equilibrio sui sassi, offrirmi fazzoletti per il naso gocciolante, tazze di caffè caldo dal suo thermos, energetiche barrette ai cereali, e perfino, da un certo punto in poi, i suoi guanti per le dita intirizzite tenute ritratte nelle maniche del felpone.

L’escursione è stata bellissima, soddisfazione probabilmente rafforzata dalle difficoltà superate. Dulcis in fundo, si sono aggregate al gruppo altre due ragazze conosciute sulla vetta, con cui, al termine dell’avventura, ci siamo uniti all’interno del Rifugio per riscaldarci.
Chi con un té accompagnato da torta alle more, chi con salsicce alla griglia!


Preferendo vita all'aperto e fatica fisica a quella cerebrale, ecco che almeno racconto il mio cimentarmi in arrampicate sui sentieri montani...

Ieri è stata la volta d'un'escursione sui Monti Cervia e Navegna, da cui spettacolare era il panorama sui laghi del Turano e del Salto, fra curve di monti all'intorno e sfumature cangianti di verde boscoso.

La natura è un respiro colmo di vita!

13 settembre 2008

Mail che si trasforma in post


Era una mail.
L'ho inviata alla quasi totalità dell'indirizzario, ed ora la trasformo in post.
Dieci minuti da dedicare al Pianeta Terra, spegnendo tutto ciò che possiamo spegnere... è un esperimento e mi chiedo: perché non farlo?

Tali proposte spesso sono accompagnate da commenti scettici: "Tanto non serve".

Ma chi lo dice?
Proviamo!
Cosa costa?

Quest'iniziativa, come altre simili, mi conducono a un unico punto: ME STESSA.
Ovvero: io parto da me.
Se ognuno partisse da sè, agendo perchè semplicemete lo ritiene giusto, goccia a goccia si formerebbe l'Oceano.

La mail che m'è giunta e ho inoltrato anche a persone che vivono in Venezuela, Svezia, Francia, che a loro volta invieranno a conoscenti in altre parti del mondo, era scritta in varie lingue.
E' un'idea che finalmente tiene conto della globalità in cui la nostra vita scorre, apprezzabilissima e perciò da divulgare!

Ora si tratta di condividere...


OsCuRiTà MoNDiAlE:
il 17 settembre 2008 dalle 21.50 alle 22.00.
Proponiamo di spegnere tutte le luci e gli apparecchi elettronici affinchè il nostro pianeta possa "respirare". Se ci sarà una risposta collettiva l'energia risparmiata sarà moltissima. Solo dieci minuti e vedremo cosa succede.
Stiamo 10 minuti nell'oscurità, prendiamo una candela e semplicemente fermiamoci a guardarla mentre il nostro pianeta respira.
Ricordate che l'unione fa la forza e internet ha molta influenza, può essere qualcosa di veramente grande.

Diffondiamo questa email e se hai amici che vivono in altri paesi fai girare anche a loro la notizia.

Grazie.



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Castellano:
Oscuridad mundial: En Septiembre 17,
2008 desde las 21:50 a las 22:00 horas.
Se propone apagar todas las
luces y si es posible todos los aparatos eléctricos, para que nuestro
planeta pueda 'respirar'.
Si la respuesta es masiva, la energía que se
ahorra puede ser brutal.
Solo 10 minutos y vea que pasa.
Si estamos
10 minutos en la oscuridad, prendamos una vela y simplemente la miramos
y nosotros estaremos respirando y nuestro planeta.
Recuerde que la
unión hace la fuerza y el Internet puede tener mucho poder y puede ser
aun algo más grande.

Pase la noticia, si usted tiene amigos que viven
en otros países envíeselo a ellos.


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English:
Darkness world: On
September 17, 2008 from 21:50 to 22:00 hours.
Proposes to delete all
lights and if possible all electrical appliances, to our planet can
'breathe'.
if the answer is massive, energy saving can be brutal.
Only 10 minutes, and see what happens.
Yes, we are 10 minutes in the
dark, we light a candle and simply
Be looking at it, we breathe and
our planet.
Remember that the union is strength and the Internet can
be very power and can
Even do something big.

Moves the news, if you
have friends to live in other countries send to them.

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Chinese:
黑暗的世
界:對2008年9月17日從21時50分至22:00 。
這是建議關掉所有電燈及可能的話,所有電器,使我們的星球可以'呼吸' 。
如果答案是
大規模,節能,可殘酷的。
只有10分鐘,並看看會發生什麼情況。
如果我們10分鐘,在黑暗中,成衣蠟燭和簡單的外觀和我們將呼吸和我們的星
球。
記得當時的聯盟是實力和在互聯網上可以有很大的權力和,甚至可以更大一些。
通過新聞.


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Portugues:
Escuridão
mundial: No dia 17 de Setembro de 2008 das 21:50 às 22:00 horas
propõe-
se apagar todas as luzes e se possível todos os aparelhos eléctricos,
para o nosso planeta poder 'respirar'.
Se a resposta for massiva, a
poupança energética pode ser brutal.
Só 10 minutos, para ver o que
acontece.
Sim, estaremos 10 minutos às escuras, podemos acender uma
vela e simplesmente
ficar a olhar para ela, estaremos a respirar nós e
o planeta.
Lembrem-se que a união faz a força e a Internet pode ter
muito poder e podemos
mesmo fazer algo em grande.

Passa a notícia,
se tiveres amigos a viver noutros países envia-lhes.


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Arab:
ظلام
العالم : على 17 سبتمبر 2008 من الساعة 21:50 الى 22:00
ويقترح حذف جميع
الانوار واذا امكن جميع الاجهزه الكهرباءيه ، ويمكن لكوكبنا 'تنفس'.

اذا
كان الجواب هاءله ، ويمكن الاقتصاد في استهلاك الطاقة وحشية.
خلال 10
دقائق فقط ، ونرى ما سيحصل.
نعم ، نحن على 10 دقائق في الظلام ، ونحن على
ضوء شمعة وببساطة
ان النظر اليها ، ونحن نتنفس وكوكبنا.
نتذكر ان
الاتحاد هو القوام وشبكة الانترنت يمكن ان تكون بالغة القوة ويمكن
حتى
تفعل شيئا كبيرا.
التحركات الاخبار .

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Français:
Darkness monde: Le 17
Septembre 2008 de 21:50 à 22:00 heures
Propose de supprimer toutes les
lumières et, si possible, tous les appareils électriques, à notre
planète peut 'respirer'.
Si la réponse est massive, les économies
d'énergie peuvent être brutales.
Seulement 10 minutes, et de voir ce
qui se passe.
Oui, nous sommes 10 minutes dans le noir, on allume une
bougie et simplement
Être regarder, que nous respirons et de notre
planète.
N'oubliez pas que l'union fait la force et l'Internet peuvent
être très électricité et peut

Même faire quelque chose de grand.
Déplace l'actualité.


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Greeck:
Σκοταδι κοσµο: Στις 17 Σεπ του 2008
απο 21:50 εως 22:00 ωρες
Προτεινει να διαγραψει ολα τα φωτα και αν
ειναι δυνατον, ολες τις ηλεκτρικες συσκευες, να πλανητη µας µπορει να
«αναπνεει».
Εαν η απαντηση ειναι µαζικη, η εξοικονοµηση ενεργειας
µπορει να ειναι κτηνωδης.
Μονο 10 λεπτα, και να δουµε τι συµßαινει.
Ναι, ειµαστε 10 λεπτα στο σκοταδι, θα αναψει ενα κερι και απλα
Να
εξεταζουµε, που αναπνεουµε και τον πλανητη µας.
Θυµηθειτε οτι η ενωση
ειναι η δυναµη και το Internet µπορει να ειναι πολυ δυναµη και µπορουν
να
Ακοµη κανουµε κατι µεγαλο.

Μετακινησεις την ειδηση, αν εχετε
φιλους να ζουν σε αλλες χωρες να στειλουν τους και τους.


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German:
Darkness Welt: Am 17 September 2008 von 21:50 bis 22:00 Uhr
Schlägt
vor, alle Lichter zu löschen und, wenn möglich, alle elektrischen
Geräte, die unseren Planeten kann 'atmen'.
Wenn die Antwort ist derb,
Energieeinsparung kann brutal.
Nur 10 Minuten, und sehen Sie, was
passiert.
Ja, wir sind 10 Minuten im Dunkeln, wir Licht einer Kerze
und einfach
Sei es bei der Suche, die wir atmen, und unseres
Planeten.
Denken Sie daran, dass die Gewerkschaft ist Stärke und das
Internet kann sehr Macht und können
Selbst etwas tun groß.

Verschiebt den Nachrichten.

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Russian:
Ночь на Земле: 17 сентября
2008 года с 21:50 до 22:00 часов отключите все огни, и, по возможности,
все электроприборы, чтобы наша планета могла спокойно 'подышать' хоть
10 минут.
В случае массового участия, этот проект приведет к огромному
сбередению энергии по всему земному шару. Всего только 10 минут, и вы
увидите как важен будет результат.
За эти 10 минут можно просто
посидеть в темноте, зажечь свечу и посидеть при ее свете. А за это
время наша планета успеет спокойно отдышаться.
Помните, что
совместное действие - это мощь, а Интернет - это великая сила, вместе
мы можем добиться очень многого.

Сообщи о нас другим!!!


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Dutch:
Darkness wereld: Op 17 September 2008 van 21:50 tot 22:00 uur
Stelt voor om alle lichten en zo mogelijk alle elektrische apparaten,
om onze planeet kan 'ademen'.
Indien het antwoord is enorm, de
energiebesparing kan worden wreder.
Slechts 10 minuten, en zie wat er
gebeurt.
Ja, we zijn 10 minuten in het donker, we licht van een kaars
en gewoon
Wordt kijken, we inademen en onze planeet.
Vergeet niet dat
de unie is kracht en het internet kan zeer macht en kan
Zelfs iets te
groot.




(p.s. Tutte le foto, eccetto per le Mongolfiere e i Tulipani, sono di Silvia Marmori)