30 ottobre 2009

Una favola per combattere

Il nuovo romanzo di Silvana De Mari, chirurgo e scrittrice
"Finché esiste la mutilazione sessuale non ci si può occupare d'altro"
Il Gatto dagli occhi d'oro che combatte l'infibulazione
di SILVANA MAZZOCCHI


E' STATA medico chirurgo e oggi si occupa di psicoterapia, ma è anche autrice apprezzata di letteratura fantastica dedicata ai ragazzi, per poter affrontare (con leggerezza) il male del mondo e per parlar loro d'amore, speranza e valori positivi. Silvana De Mari, ha vinto in passato premi prestigiosi e torna ora con un nuovo romanzo che racconta agli adolescenti gli orrori dell'infibulazione inflitta ancora oggi a tante bambine e a tante donne in omaggio a religione o cultura, ma all'unico scopo di privarle di ogni piacere.

Una storia scritta perché, sottolinea de Mari, "finché esiste l'infibulazione, non ci si può occupare d'altro". Così combattere tanta atrocità è diventata la sua battaglia e la scrittura la sua arma. A lei, che è stata medico volontario in Etiopia, è capitato di dover curare donne sfregiate, uccise dal dolore e Il gatto dagli occhi d'oro, dedicato ad Ayaan, "bambina torturata, regina guerriera", è il tributo con cui la scrittrice-medico intende preservare la memoria e aprire una nuova stagione d'impegno contro ogni mutilazione sessuale.

Libro sull'infibiluazione, ma non solo, Il gatto dagli occhi d'oro, da qualche giorno in libreria per Fanucci , è un romanzo che è sorprendentemente "leggero", magico, quasi una favola perfetta per i ragazzi, ma anche per gli adulti perché racconta la realtà senza sconti, e lo fa attraverso la lente del fantastico, schiudendo una porta alla speranza.

E' la storia di Leila, ragazzina italiana, povera , solare e intelligente che, con curiosità, ironia, e perfino con allegria, vive la sua vita quotidiana. Abita con la madre in una baracca, nei pressi di una palude; frequenta però una scuola borghese dove, fin dal primo giorno, viene emarginata e umiliata. Ma lei ha voglia di imparare , è ottimista e non si fa piegare: accoglie un cane trovatello che si rivelerà la sua fortuna e legge tutti i libri che le passa Fiamma, la prima della classe a cui è legata da sincera simpatia, per poi girarli ai suoi amici delle paludi, soprattutto a Maryam, la sua amica del cuore, musulmana e povera come lei.

Ed è proprio Maryam che un giorno la madre e le sorelle immobilizzano, per sottoporla allo sciagurato rito dell'infibulazione.... finché, come favola insegna, l'amicizia e la solidarietà avranno la meglio e salveranno la piccola musulmana dal suo destino, rendendo migliore la vita di tutti. Un libro da regalare ai figli, ai fratelli, ma anche una buona lettura per gli adulti perché Il gatto dagli occhi d'oro tocca il cuore e parla d'integrazione, d'amore e di solidarietà con una semplicità che incanta. Il che, di questi tempi, non è poco.

Lei è medico chirurgo, ha lavorato in Etiopia, e scrive libri per ragazzi. Perché?
"Perché la narrativa per ragazzi è appunto per ragazzi e i ragazzi sono straordinari. Gli adulti non sempre, non tutti, qualcuno si è un po' ammaccato lungo la via, ha perso lo smalto o si è dimenticato di averne. E' una narrativa epica, l'unica che vada per i massimi sistemi, l'unica che osi porsi interrogativi su Dio e sulla Morte, e osi addirittura dare risposte. È in realtà, sempre, narrativa "anche" per ragazzi, perché un libro che è buono a dodici anni è buono anche a sessanta, mentre non è sempre valido il contrario. Perché i libri per ragazzi devono avere imperativamente due caratteristiche, velocità del ritmo e fede nella vita, la coscienza che qualsiasi cosa succeda, la vita è sorprendente ed essere vivi e un dono. Non tutti possono fare lo scrittore di libri per ragazzi, come non tutti possono fare il giardiniere o il pasticciere. E poi ci sono un altro paio di pregi nell'essere un autore per persone molto giovani. Il libro che abbiamo letto a dieci anni, ci resta dentro, va a far parte delle fondamenta del sistema cognitivo e le fondamenta sono quello che resta sempre, lo ricordiamo tutta la vita e, infine, c'è un quantitativo di affetto e di tenerezza enormi che abbiamo solo noi. Io ho un armadio pieno di disegni con i personaggi dei miei libri che mi sono stati regalati, e qualcuno è arrivato dall'altra parte del mondo. Ogni tanto li tiro fuori e li guardo. Sono perfetti in quelle giornate un po' sospese, quando il raffreddore o il 38 di febbre mi rinchiudono a casa. Uno scrittore "per adulti " , o, meglio, solo per adulti, l'armadio di disegni, se lo sogna, e per il 38 di febbre ha solo l'aspirina".

Il Gatto dagli occhi d'oro racconta l'atrocità dell'infibulazione ...
"Come facciamo ad occuparci di altro fino a che l'infibulazione esiste? Il fantasma dell'infibulazione c'era già ne Gli Ultimi incantesimi, nascosto dentro l'incantesimo dell'idrargirio. Ho visto per la prima volta un'infibulazione all'ospedale di Bushulo, in Etiopia, un posto bellissimo sulle rive di un lago circondato da canneti. Le sale operatorie erano sale operatorie african style, vale a dire un unico stanzone con quattro lettini e grandi finestre chiuse da zanzariere. A causa della infibulazione rifatta dopo il parto, una giovane donna non riusciva più ad espellere il sangue mestruale. Era stato lasciato un orifizio, ma la suppurazione che era seguita aveva causato un edema, in altre parole un gonfiore ai tessuti, e l'edema aveva chiuso l'orifizio. Il sangue mestruale non potendo defluire era rimasto a stagnare trasformando la vagina in una sacca piena di sangue, che a causa della presenza di batteri era "marcito", la vagina era diventata una boccia che premendo sulla vescia le impediva di svuotarsi e la vescica era diventata enorme. Io dovevo svuotare la vagina, riaprendo per l'ennesima volta la vulva di quella povera donna. Era uscito il sangue, nerastro, infetto, con un odore nauseabondo e a quel punto gli avvoltoi attirati dall'odore di morte erano venuti a sbattere contro le zanzariere. La donna sarebbe morta da lì a poco per infezioni urinarie ricorrenti e insufficienza renale. Mentre cercavo di evacuare il più possibile di quella roba nerastra, mentre gli avvoltoi alle mie spalle si avventavano contro le zanzariere, pazzi per quell'odore di morto, di putrefatto, che invece veniva da ventre vivo di una donna, io ho giurato che avrei combattuto per le donne e le bambine. La mia battaglia comincia oggi, con questo libro, e non si fermerà fino a quando le mutilazioni sessuali esisteranno. È una battaglia per il sorriso: a ogni donna deve essere garantito il diritto inalienabile di sorridere".

Quale tipo di letteratura è utile per far conoscere ai ragazzi la parte oscura del mondo?
"La narrativa fantastica, sempre, da sempre, per sempre è quella che contiene i mostri. Quando qualcosa è troppo atroce per guardarlo in faccia, lo mettiamo nella narrativa fantastica. Una caratteristica della letteratura fantastica è contenere elementi fiabeschi, qualche scintilla di magia. In realtà la magia, non è infantile. La magia sostituisce in campo letterario un'altra parola che comincia per m, cioè miracolo, e altro non esprime che il nostro struggente desiderio di poter contare su una provvidenza che vegli su di noi, e che di tanto in tanto violi le leggi della natura per darci una mano. Questo ci permette di parlare di qualsiasi argomento, qualsiasi, con un tono di leggerezza, parola incantevole, che non ha niente a che vedere con superficialità. L'incantevole fiaba di Pelle d'Asino parla dell'incesto, Hansel e Gretel e Pollicino del cannibalismo: durante le grandi carestie, nella guerra dei trent'anni i Germania, in Ucraina nel 32 sotto Stalin, prima di morire di fame, la gente , mangiava i cadaveri. Il cannibalismo è un tabù assoluto, non è stato raccontato, è stato negato, ma è rimasto incastonato nelle fiabe. Le grandi fiabe classiche contengono la persecuzione del bambino, l'indicibile, ne Il Piccolo Principe e in Peter Pan, c'è l'insopportabile, la morte del bambino, la morte del figlio. Il Fantasy contiene una paura recenteissima, la paura della fine del mondo dovuta al formarsi di totalitarismi mai visti prima. Nella letteratura fantastica noi mettiamo i mostri che non osiamo guardare in faccia, perché una volta coperti di polverina d'oro e di colore, smettono di terrorizzarci e noi impariamo a fronteggiarli. È per questo che madre natura (Dio?) ha messo dentro ad un'area specifica del nostro cervello questa curiosa capacità, provare piacere, un piacere basato sulle endorfine, nell'ascoltare una storia che non è mai successa. Noi dobbiamo credere nella fiabe, perché dicono la verità: dicono che gli orchi esistono e che possono essere battuti. Dicono che gli orchi esistono e possono essere salvati".

Silvana De Mari
Il gatto dagli occhi d'oro
Fanucci editore

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(30 ottobre 2009)

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