Le CoinCiDenze SonO Le CICAtRiCi dEl DeStiNo _vol. I°_
Questo post è dedicato a Pier.
E, visto che il piano dell'opera prevede vari volumi, anche ciò che seguirà a lui sarà dedicato !
Ho sommato degli stimoli interiori, a stimoli ricevuti da Pier nei suoi due ultimi post (1°/giri di vite e 2°/Lettera al padre), e ricevuti da Daniela (Odelance) nel suo post sulla Sincronicità.
Ne sono scaturite varie ispirazioni, che cercherò di salvare dal caos interiore trasformandole -qua- in un racconto.
Seguiranno parole per sciogliere l'argomentazione che vi sottende.
Per adesso però sarà solo il racconto a parlare.
Protagonisti di questa storia sono Bert e Jenny.
Ma i bimbi non nascono sotto le foglie di cavolo!
E per giungere a loro c'è un percorso.
C'è un seme che deve trovare la sua terra perchè la vita prenda a far battere la miniatura d'un nuovo cuore...
Il racconto ha inizio da una ragazza che si chiama Mary.
Mary ha vent'anni: si innamora, va a vivere insieme al suo ragazzo per la durata che sarà la loro storia d'amore.
Il legame si incrina, l'affetto segue a valanga un precipizio.
Mary e Nick si lasciano.
In seguito si ricercano.
Infine si rilasciano...
Le storie d'amore hanno a volte agonie lunghe!
Passa del tempo, Mary non cerca ormai più Nick.
Ha conosciuto un altro uomo, si è innamorata di nuovo.
Nick, scottato dalla sua esperienza con Mary, amareggiato per averla persa, non ha avuto ancora occasioni d'innamorarsi nuovamente.
Per caso un giorno Mary e Nick si incontrano per la strada, si salutano scambiandosi sommarie novità sulla loro vita.
Mary felice e radiosa dà a Nick notizia del suo imminente matrimonio.
Nick sorride, le fa gli auguri.
A Mary non sfugge però un turbamento sul viso di Nick, un'ombra che sa d'amarezza tradisce un celato dispiacere.
Dentro di sè desidera che anche lui sia felice nella sua vita...
Nello stesso istante... a pochissimi chilometri di distanza, misurabili in poche migliaia di metri... O forse in quei giorni, -ma l'esatto attimo di un tempo coincidente non possiamo conoscerlo- un'altra ragazza, Sara, sta iniziando a parlare con una collega dell'ufficio, con la quale fino ad allora si erano scambiate semplici saluti e sorrisi lungo i corridoi.
Si trovano insieme in una sala dell'Istituto in cui lavorano, scelte come Segretarie per presiedere a delle elezioni interne.
La collega di Sara si chiama anche lei Mary, hanno entrambe la stessa età. Sono annoiate e ridono per quella situazione che le accomuna.
Decidono di uscire a prendere un caffè, e nell'affabilità del momento scivolano, come leggeri voli di farfalle, in facile confidenza.
Sara, infilando parole e pensieri, finisce col raccontare a Mary uno dei suoi sogni nel cassetto: andare a vivere in un casale, in campagna, avviando un agriturismo.
Solitamente Sara era riservata su questa sua fantasia, temeva l'opinione troppo raziociniante
E, visto che il piano dell'opera prevede vari volumi, anche ciò che seguirà a lui sarà dedicato !
Ho sommato degli stimoli interiori, a stimoli ricevuti da Pier nei suoi due ultimi post (1°/giri di vite e 2°/Lettera al padre), e ricevuti da Daniela (Odelance) nel suo post sulla Sincronicità.
Ne sono scaturite varie ispirazioni, che cercherò di salvare dal caos interiore trasformandole -qua- in un racconto.
Seguiranno parole per sciogliere l'argomentazione che vi sottende.
Per adesso però sarà solo il racconto a parlare.
Protagonisti di questa storia sono Bert e Jenny.
Eccoli qui.
Ma i bimbi non nascono sotto le foglie di cavolo!
E per giungere a loro c'è un percorso.
C'è un seme che deve trovare la sua terra perchè la vita prenda a far battere la miniatura d'un nuovo cuore...
Il racconto ha inizio da una ragazza che si chiama Mary.
Mary ha vent'anni: si innamora, va a vivere insieme al suo ragazzo per la durata che sarà la loro storia d'amore.
Il legame si incrina, l'affetto segue a valanga un precipizio.
Mary e Nick si lasciano.
In seguito si ricercano.
Infine si rilasciano...
Le storie d'amore hanno a volte agonie lunghe!
Passa del tempo, Mary non cerca ormai più Nick.
Ha conosciuto un altro uomo, si è innamorata di nuovo.
Nick, scottato dalla sua esperienza con Mary, amareggiato per averla persa, non ha avuto ancora occasioni d'innamorarsi nuovamente.
Per caso un giorno Mary e Nick si incontrano per la strada, si salutano scambiandosi sommarie novità sulla loro vita.
Mary felice e radiosa dà a Nick notizia del suo imminente matrimonio.
Nick sorride, le fa gli auguri.
A Mary non sfugge però un turbamento sul viso di Nick, un'ombra che sa d'amarezza tradisce un celato dispiacere.
Dentro di sè desidera che anche lui sia felice nella sua vita...
Nello stesso istante... a pochissimi chilometri di distanza, misurabili in poche migliaia di metri... O forse in quei giorni, -ma l'esatto attimo di un tempo coincidente non possiamo conoscerlo- un'altra ragazza, Sara, sta iniziando a parlare con una collega dell'ufficio, con la quale fino ad allora si erano scambiate semplici saluti e sorrisi lungo i corridoi.
Si trovano insieme in una sala dell'Istituto in cui lavorano, scelte come Segretarie per presiedere a delle elezioni interne.
La collega di Sara si chiama anche lei Mary, hanno entrambe la stessa età. Sono annoiate e ridono per quella situazione che le accomuna.
Decidono di uscire a prendere un caffè, e nell'affabilità del momento scivolano, come leggeri voli di farfalle, in facile confidenza.
Sara, infilando parole e pensieri, finisce col raccontare a Mary uno dei suoi sogni nel cassetto: andare a vivere in un casale, in campagna, avviando un agriturismo.
Solitamente Sara era riservata su questa sua fantasia, temeva l'opinione troppo raziociniante
dell'ascoltatore, ma la loquacità di Mary, la spontaneità del loro ritrovarsi a discorrere, fanno sì che lei dischiuda il cassetto per lasciar uscire il suo sogno ben riposto e celato.
Mary sorride e si unisce a questa fantasia aggiungendo che anche un suo caro amico ha lo stesso sogno, seppure non gli è facile trovare altri compagni d'avventura.
Sara sente d'aver appoggiato la sua orma laddove la sabbia, cedevole, svela il nascondiglio d'un tesoro sepolto...
Con passi cauti, pause, riflessioni, discorsi che cambiano, per poi tornare incalzanti, chiede dell'amico, di quale sia la sua intenzione...
Le chiede di fargli sapere del proprio sogno nel cassetto, domanda se sia possibile organizzare un incontro...
Mary sorride tranquilla, sa che è possibile.
Seguono altri argomenti. Silenzi. Pensieri.
Sara sorridendo torna a chiedere con sguardo curioso anche di quale segno zodiacale sia lui, quanti anni abbia...
Mary risponde mentre la scruta divertita.
Audacemente Sara infila un'ultima domanda, e indaga se sia libero sentimentalmente!
Ogni risposta che riceve corrisponde al suo desiderio... Perfino quella finale!
Sara desiderava incontrare esattamente una persona così!
Una persona con cui costruire il sogno nel cassetto, e di cui potersi innamorare.
L'incontro avviene una sera, dopo quasi un mese.
Escono Sara, Mary e Nick.
E' la fine di giugno, bevono delle birre seduti sotto agli alberi del Gianicolo.
Nick, dopo aver ricevuto la telefonata della sua amica Mary, era andato all'appuntamento sperando segretamente che la Sara da incontrare lo affascinasse.
Sara era andata all'appuntamento col cuore in gola, sperando di trovarsi davanti un ragazzo che le piacesse.
Mary sembrava l'arbitro d'un match segreto, vestita sportiva, secondo il suo stile abituale: jeans e T-shirt, come un maschiaccio impenitente.
Arrivava oltre l'orario dell'appuntamento Sara, correndo, una camicetta annodata che lasciava la vita scoperta, una minigonna a balze, scarpe chanel con tacchi alti. Salutò Nick quasi di fretta, scusandosi del ritardo con entrambi. Lui, sorriso divertito sotto un paio di baffi neri, era un bel ragazzo dai capelli scuri e ricci, carnagione cotta dal sole, occhi nocciola grandi e profondi, e, alto, si stagliava nel buio di quella notte di giugno, con la sua camicia terribilmente arancione, mentre il resto si perdeva nell'oscurità e nell'emozione.
Si incontrarono un'altra volta ancora, quando Sara andò con Mary a trovarlo in campagna, nel terreno che lui coltivava -bizzarro gioco della sorte- nello stesso paese dove erano nati e cresciuti i nonni di Sara!
La terza volta uscirono da soli, a cena, per parlare della loro idea chiusa nel cassetto.
Il cameriere avvicinandosi al tavolo per prendere le ordinazioni, finì quasi a scusarsi per importunarli.
Quella sera il destino iniziò con l'indice a seguire, rigo per rigo, ciò che era scritto sulle sue pagine.
Bianche? già scritte? Si stavano scrivendo?
I semi venivano da lontano, forse da altre vite, e lì si riunivano: nel desiderio della prima Mary che voleva la felicità di Nick; nell'invisibile legame alla seconda Mary, amica di Nick e della prima Mary; nel desiderio che Sara aveva sfoderato dal cassetto nel momento giusto, quello in cui il destino risuonava per un segnale preciso.
Sara e Nick in pochi giorni decisero di andare a vivere insieme. Nella casa dove Nick aveva vissuto precedentemente con Mary.
Sara sapeva di Mary, dagli svariati racconti di Nick.
Un paio di anni dopo, mentre Nick e Sara erano insieme al mercato, una voce che salutava Nick risuonò alle loro spalle.
Sara conobbe così Mary.
Mary sorride e si unisce a questa fantasia aggiungendo che anche un suo caro amico ha lo stesso sogno, seppure non gli è facile trovare altri compagni d'avventura.
Sara sente d'aver appoggiato la sua orma laddove la sabbia, cedevole, svela il nascondiglio d'un tesoro sepolto...
Con passi cauti, pause, riflessioni, discorsi che cambiano, per poi tornare incalzanti, chiede dell'amico, di quale sia la sua intenzione...
Le chiede di fargli sapere del proprio sogno nel cassetto, domanda se sia possibile organizzare un incontro...
Mary sorride tranquilla, sa che è possibile.
Seguono altri argomenti. Silenzi. Pensieri.
Sara sorridendo torna a chiedere con sguardo curioso anche di quale segno zodiacale sia lui, quanti anni abbia...
Mary risponde mentre la scruta divertita.
Audacemente Sara infila un'ultima domanda, e indaga se sia libero sentimentalmente!
Ogni risposta che riceve corrisponde al suo desiderio... Perfino quella finale!
Sara desiderava incontrare esattamente una persona così!
Una persona con cui costruire il sogno nel cassetto, e di cui potersi innamorare.
L'incontro avviene una sera, dopo quasi un mese.
Escono Sara, Mary e Nick.
E' la fine di giugno, bevono delle birre seduti sotto agli alberi del Gianicolo.
Nick, dopo aver ricevuto la telefonata della sua amica Mary, era andato all'appuntamento sperando segretamente che la Sara da incontrare lo affascinasse.
Sara era andata all'appuntamento col cuore in gola, sperando di trovarsi davanti un ragazzo che le piacesse.
Mary sembrava l'arbitro d'un match segreto, vestita sportiva, secondo il suo stile abituale: jeans e T-shirt, come un maschiaccio impenitente.
Arrivava oltre l'orario dell'appuntamento Sara, correndo, una camicetta annodata che lasciava la vita scoperta, una minigonna a balze, scarpe chanel con tacchi alti. Salutò Nick quasi di fretta, scusandosi del ritardo con entrambi. Lui, sorriso divertito sotto un paio di baffi neri, era un bel ragazzo dai capelli scuri e ricci, carnagione cotta dal sole, occhi nocciola grandi e profondi, e, alto, si stagliava nel buio di quella notte di giugno, con la sua camicia terribilmente arancione, mentre il resto si perdeva nell'oscurità e nell'emozione.
Si incontrarono un'altra volta ancora, quando Sara andò con Mary a trovarlo in campagna, nel terreno che lui coltivava -bizzarro gioco della sorte- nello stesso paese dove erano nati e cresciuti i nonni di Sara!
La terza volta uscirono da soli, a cena, per parlare della loro idea chiusa nel cassetto.
Il cameriere avvicinandosi al tavolo per prendere le ordinazioni, finì quasi a scusarsi per importunarli.
Quella sera il destino iniziò con l'indice a seguire, rigo per rigo, ciò che era scritto sulle sue pagine.
Bianche? già scritte? Si stavano scrivendo?
I semi venivano da lontano, forse da altre vite, e lì si riunivano: nel desiderio della prima Mary che voleva la felicità di Nick; nell'invisibile legame alla seconda Mary, amica di Nick e della prima Mary; nel desiderio che Sara aveva sfoderato dal cassetto nel momento giusto, quello in cui il destino risuonava per un segnale preciso.
Sara e Nick in pochi giorni decisero di andare a vivere insieme. Nella casa dove Nick aveva vissuto precedentemente con Mary.
Sara sapeva di Mary, dagli svariati racconti di Nick.
Un paio di anni dopo, mentre Nick e Sara erano insieme al mercato, una voce che salutava Nick risuonò alle loro spalle.
Sara conobbe così Mary.
Eccola, in quell'occasione le veniva presentata .
Si salutarono, si sorrisero, si osservarono: entrambe aspettavano un bambino.
Si salutarono, si sorrisero, si osservarono: entrambe aspettavano un bambino.
Mary all'8° mese, Sara al 7°.
Anche la storia fra Nick e Sara ebbe un epilogo fallimentare, e proprio nel momento della sua crisi più profonda, una sera, per puro caso e senza immaginarlo, Sara si trovò a casa di Mary.
Si riconobbero.
Diventeranno amiche.
I loro bambini giocheranno insieme, cresceranno insieme.
Parlando scopriranno cosa era successo nell'etere a loro insaputa. Attraverso dei desideri, che sono semi. Semi di frutti che poi nasceranno.
Parlando scopriranno altre cose che le uniscono, legami che la vita tramanda da una vita all'altra, nell'eternità di un'esistenza infinita.
Un otto, che non ha punto di inizio, nè punto di fine.
Scopriranno che la loro nascita, non solo il passaggio di un destino con lo stesso compagno, è unita.
Anche la storia fra Nick e Sara ebbe un epilogo fallimentare, e proprio nel momento della sua crisi più profonda, una sera, per puro caso e senza immaginarlo, Sara si trovò a casa di Mary.
Si riconobbero.
Diventeranno amiche.
I loro bambini giocheranno insieme, cresceranno insieme.
Parlando scopriranno cosa era successo nell'etere a loro insaputa. Attraverso dei desideri, che sono semi. Semi di frutti che poi nasceranno.
Parlando scopriranno altre cose che le uniscono, legami che la vita tramanda da una vita all'altra, nell'eternità di un'esistenza infinita.
Un otto, che non ha punto di inizio, nè punto di fine.
Scopriranno che la loro nascita, non solo il passaggio di un destino con lo stesso compagno, è unita.
La nascita richiama la loro unione attraverso dei numeri che si ripetono.
Scopriranno di essere nate nello stesso anno: Mary diciannove giorni prima di Sara.
I loro figli: Bert, figlio di Mary, e Jenny, figlia di Sara, hanno la stessa differenza di età, nello stesso ordine delle madri.
Bert ha diciannove giorni più di Jenny.
L'anno di nascita di Mary e Sara, capovolgendo le cifre, è l'anno di nascita dei loro figli.
Le coincidenze sono i semi del destino.
I semi, possono essere anche delle cicatrici. Cicatrici viste come un desiderio irrealizzato che ha lasciato una ferita; rimarginata, essa lascia un segno, è un seme nella vita, che prima o poi, prima o poi: nasce.
I loro figli: Bert, figlio di Mary, e Jenny, figlia di Sara, hanno la stessa differenza di età, nello stesso ordine delle madri.
Bert ha diciannove giorni più di Jenny.
L'anno di nascita di Mary e Sara, capovolgendo le cifre, è l'anno di nascita dei loro figli.
Le coincidenze sono i semi del destino.
I semi, possono essere anche delle cicatrici. Cicatrici viste come un desiderio irrealizzato che ha lasciato una ferita; rimarginata, essa lascia un segno, è un seme nella vita, che prima o poi, prima o poi: nasce.
21 commenti:
-nota-
Le foto di questo post sono firmate "danDapit".
Avevo riconosciuto la tua mano nelle foto e volevo sorprenderti nel commento, ma mi hai sorpresa prima tu.
;-)
Dolcissime immagini, racconti di vita e intrecci di storie che convogliano, si staccano e tornano a convogliare.
"Le coincidenze sono i semi del destino". E' davvero così e non potevi trovare un modo migliore per dirlo.
Ti abbraccio
Grazie per la dedica.
Ho letto questa parte di storia e mi piace che identifichi le coincidenze come semi e cicactrici del destino. E' un'immagine molto bella e viva.
Sai, è triste vedere quando i tuoi semi diventano fiori in un altro giardino. Tu da una cicatrice cedi una speranza. (il cedi è un errore di battitura ma riletto mi piace moltissimo)
Brava, complimenti. Non ti scrivo altro, per ora.
Aspetto che il seme del tuo racconto maturi e faccia nascere dentro me altri commenti...
Avvincente percorso di vite che s'intrecciano e si avvinghiano, con il sapore buono della quotidianità che si fa storia. Sara e Mary, protagoniste complici e ignare dapprima e poi sempre più consapevoli di essersi incamminate su una strada comune. Una cicatrice profonda che guarisce nel tentativo di ognuna di lenire il dolore che non ha più il gusto del dolore ma della scoperta di una nuova possibilità. Attendo il resto. Un abbraccio.
@ Lucia
Sorrido per le foto...Solo una non è mia: quella ritoccata con la camicia arancione...Il ritocco è mio, non la foto!!
Rido...mi sembra di giocare!!
"non potevo trovare un modo migliore per dirlo?"...
Grazie dolce fata...queste parole sono state difficili da comporre, ma spero che passino e giungano ugualmente, anche se musicalità non suona...
Un bacio mentre ascolto il rumore del mare in una conchiglia che giungerà!
@ Pier
Mi hai dato una bella occasione, sai?
Uno spunto di riflessione, un modo di dare, e...un modo di far pace (o iniziare a farla) con "particelle" di me!
Ho ancora molto da dire!
E soprattutto non so se basta un racconto a "parlare" di ciò che la nostra vita è capace di contenere, è capace di creare, e maggiormente ancora quando si riesce a credere in un seme/desiderio...
Ho qualcosa da rispondere a quella piccola nota amara che qui tra le righe hai deposto: "Sai, è triste vedere quando i tuoi semi diventano fiori in un altro giardino."
...
Fra poco te la dirò...
@ Assu
Intreccio di vite che esiste nell'universo, come una maglia di rete da pescatore: ogni nodo un essere umano, collegato ad un altro dalla maglia che s'allarga diventando rete...
E' invisibile, a volte appare e lascia la nostra visione umana stupita, quasi spaventata...
L'intreccio delle mani nel creare a volte dà vita ad opere inimmaginabili: quando abbiamo la creta plasmata in forma definita, restiamo a guardarla simili a bimbi a bocca aperta, senza capire come abbiamo fatto, e che ciò lo avevamo semplicemente dentro!
E la creatività umana è proprio ciò che tu dici: la capacità di trasformare ciò che muore, un dolore sconfinato, in nuove possibilità!
Tornerò!!!
Un abbraccio anche a te...
Che strano questo post.
E' molto diverso dagli altri. La pausa ha cambiato il tuo modo di scrivere...
Non faccio commenti sulle coincidenze e sulla sincronicità, perchè ne ho già parlato tanto.
La storia è molto bella, sarebbe stata ancora più bella se avessi parlato più direttamente del Buddismo...Ma hai scelto così, e va bene!
Avrei bisogno, in questo momento, di un evento sincronico: mi mancano.
@Daniela
No, la pausa non penso abbia cambiato il mio stile...
E' un post diverso, perchè il racconto è particolare...
Per raccontarlo con poesia ci sarebbero volute molte più parole...e sarebbe stato un lungo racconto, non da post!
(Sbaglio, o leggesti "Notturno: acquaforte" ? la storia è quella...)
Peccato che non fai commenti sulle coincidenze e le sincronicità, qui potevano essere lo stesso utili e preziosi...!
Del buddismo ne parlerò...sto costruendo dentro di me il modo per farlo...
...Nel frattempo di auguro qualche bell'evento di..."causa/effetto" sincronico!!
Un bacio!!!
@ Pier
le parole per dirlo le ho dentro...si metteranno qui in fila per creare un ponte?
I semi sono desideri nostri, anche se collegati a persone o fatti esterni a noi...
A noi sembra che il determinato seme/desiderio legato ad un'altra persona sia finito a germogliare in un terreno che non è della nostra vita...
In realtà il nostro seme resta legato alla nostra vita!
E quando sarà il momento opportuno incontrerà un altro seme in cui specchiare il proprio/simile desiderio...
Ciò che è veramente importante è non far restare quel seme "attaccato" a persone o ad eventi che scorrono, vanno...creano altri intrecci con altre vite...
Se lasci andare quell'attaccamento, liberi il desiderio, e libero lui trova altre strade, che noi ancora non conosciamo...
Aggiungo un'appendice a questo racconto, per dar forma alle parole appena pronunciate.
Sara, con la sua bimba Jenny, si lascia da Nick.
Dopo un paio di anni Sara si accorge che però Nick è ancora dentro il suo cuore e prova, facendo appello al suo coraggio, a dirlo a Nick.
Nick, che aveva vissuto quei due anni con il peso di un fallimento nel cuore, sente in quella dichiarazione una liberazione.
Non vuole tornare con Sara, però da lì ad un paio di mesi la sua vita ricomincia a pulsare, fino ad aprirsi per un nuovo incontro, che puntuale arriva!
Per Sara è un duro colpo, ma coltiva sempre i suoi desideri, come piantine nei vasi.
Dopo un anno si accorge che quei desideri sono legati al passato, che lei ha paura di rivolgere il suo sguardo al futuro, alla vita nella direzione di ciò che non conosce, allora qualcosa si trasforma in lei: comprende che il suo desiderio è così "attaccato" al passato, ad una vita che non fa più parte della sua, tanto da rendersi perfino conto di temere, e di non volere, che Nick abbia un altro figlio, oltre alla loro Jenny.
In quell'istante libera il suo desiderio: sa che finchè il suo desiderio tiene ferma la vita di Nick, anche la propria vita sarà bloccata.
A distanza di pochi mesi dall'aver liberato da limiti il suo desiderio/cicatrice, la vita di Sara si apre ad un nuovo inaspettato innamoramento, mentre -a distanza di 10 mesi da quel volo di libertà- Nick avrà un'altra figlia!
Poco importa che per Sara possa esser stata o meno la persona giusta.
Ciò che conta è la corsa verso la vita che mai resta ferma...
I semi/desideri nostri non volano via per nascere altrove, nella nostra vita comunque germogliano: prima o poi.
Dipende da quanto abbiamo fiducia che nascano, da quanto li diamo per spacciati, o ce ne sentiamo espropriati.
Sono nostri, e nella nostra vita nascono!
Un bacio...
Riflettendo sul tuo racconto, mi sono venute in mente coincidenze della mia vita che hanno innescato altre riflessioni e altre ancora. Penso che questi momenti di affinità siano, in qualche modo, scritti nel destino, ma non potranno mai realizzarsi se non daremo una mano. Penso, infatti, che siamo sempre coautori delle nostre vite. Compiamo scelte ogni istante. Spesso ignoriamo le coincidenze e sottovalutiamo i motivi (che vanno al di là del nostro intendere) che ci pongono sulla strada di un'altra persona. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Comunque questo percorso che stiamo facendo insieme mi piace molto.
@Assu
Riprendo ciò che hai scritto:
"Penso che questi momenti di affinità siano, in qualche modo, scritti nel destino, ma non potranno mai realizzarsi se non daremo una mano."
Ciò che "è scritto", è scritto nella nostra vita, non in un libro al di fuori di noi!
Ciò che può essere BELLO per noi, e ciò che è BRUTTO per l'armonia del vivere, è già dentro.
Il BRUTTO si realizza facilmente; per il bello ci vuole più tempo: se gli si dà una mano si realizza più velocemente...e più "certamente".
"Mai" non penso sia annoverabile fra i casi, perchè se è "scritto", PRIMA o POI, avviene!
"Penso, infatti, che siamo sempre coautori delle nostre vite. Compiamo scelte ogni istante."
VERISSIMO! Compiamo scelte ogni frazione di secondo!
Siamo gli "autori", i protagonisti, gli arbitri, con in possesso il pieno libero arbitrio: dipende da noi!
(Parlo delle scelte nel vivere, al di là del fatto che per tutti esiste l'invecchiamento, la malattia, la morte...)
"Spesso ignoriamo le coincidenze e sottovalutiamo i motivi (che vanno al di là del nostro intendere) che ci pongono sulla strada di un'altra persona."
Non sappiamo leggere le coincidenze, che è un modo della vita di parlarci.
Non le sappiamo leggere, non ci facciamo caso, e se le notiamo, le scansiamo come casualità che oltre un sorriso non ci lasciano muovere!
Sottovalutiamo i motivi?
Sì, è vero!
Perchè non siamo coscienti che alla base di essi c'è sempre una nostra scelta...come hai detto poco prima!
"Comunque questo percorso che stiamo facendo insieme mi piace molto."
Grazie Assu!!
Anche a me!!!
Un bacio grande!
Che bello quando si dà seguito alle parole, insomma quando passo dopo passo si riesce a costruire un ponte!
Mi stai dicendo che il seme non è sprecato anche quando muore in un'altra terra, ma lo sarebbe invece se marcisse dentro di noi? Sono d'accordo con te su questo (e questo era forse il bit che mi mancava per completare il mio primo commento), e aggiungo che in fondo ogni persona si porta dentro un pò delle persone che l'hanno accompagnata nel corso del cammino... Ma soprattutto
Ciò che conta è la corsa verso la vita che mai resta ferma...
@Pier
Ti ringrazio molto per questo scambio che continua...
E sono felice che tu sia "salito a cavallo" della frase conclusiva: "Ciò che conta è la corsa verso la vita che mai resta ferma..."
E questo desidero proprio fermarlo!
Oltre a questo, non posso lasciarmi sfuggire ciò che aggiungi sul "quel seme", e desidero tornarvi:
Il seme non "muore" in un'altra terra... (il seme NON MUORE!)
Nè "marcisce" dentro di noi! (dentro di noi resta depositato in attesa ...dell'occasione giusta per germogliare!)...
Ne parleremo ancora!
"Working in progress
bacibaci!
E la seconda parte? Non farci aspettare troppo...
Io e le mie parole stiamo correndo in ogni direzione e stringiamo fra le mani un libricino blu che parla di felicità.
Tanti punti da raggiungere, tanti vuoti da colmare in una lettera che pare non trovare la parola fine.
Per ora ti lascio una conchiglia, un grazie e una carezza.
:-)
a prestissimo
Ma perché non pubblichi libri? La tua passione per la scrittura non manca, e i tuoi racconti fanno viaggiare...
Le foto poi sono bellissime!
Ma ciao Dan, sono un pochino arrugginita,non riesco a fare post, ma sono tornata!
Tu stai bene?
Un abbraccione :)
CARI...
@CasaRussia
Grig, se la mia lentezza a pubblicare serve a farti lasciare un commento, maledetto Carter (/Lurker), allora, ah ah...sto in silenzio!!
un bacione!
@Lucia
Che bello, la felicità dalla copertina blu è con te!!
Io sono qui, fra i tuoi punti da raggiungere e i vuoti da colmare, e so che la parola "fine" è solo un anello di passaggio dei tanti nell'interminabile scia...
Tanti baci fra una collana di conchiglie rosa...
@Sonia
Quando ti vedo apparire sono felicissima!...Sei diventata un "fantasmino"!
Grazie bellissima Sonia! Sì, sto bene, e spero di vederti presto tornare fra i bloggers!!
Le tue parole sono di grande incoraggiamento!
Un forte abbraccio a te...e a presto!
GRAZIE A TUTTI...
arrivo presto con la seconda parte...E dopo tanta attesa, non lanciate però pomodori!!
una baciooooo!
oophhss...
"una bacio"
significa:
"un bacioooo"
Eccomi!!! Sei riuscita finalmente a tirarmici dentro! Ma come fare a resistere a certe lusinghe!Un frammento della mia vita che rivive sul tuo Blog; le nostre vite che si intrecciano...Quel seme che avevo piantato per la felicità di Nick era nato come il sincero desiderio che lui abbracciasse il Buddismo, nonostante le sue resistenze, e, come un sasso buttato in uno specchio d'acqua, ha creato dei cerchi concentrici che sono arrivati fino a te.Spesso ci dimentichiamo che questa rete, che ci collega e ci unisce l'uno all'altro così strettamente, la possiamo tessere proprio come più ci piace, come più ci rende felici. Qui sta la fregatura ed è per questo che ci alleniamo tutti i giorni: proprio per non scordarcelo.Mi piace la semlicità con cui hai raccontato la nostra storia. A presto da Mary alias "A"
Ciao Mary!!!
ah ah!!
Ti ho schiodata per farti venire sul blog, eh??
Ma sai che quando ho letto
"Mary ha detto...",
ho pensato:
E chi è Mary??...
Mi ero dimenticata che TU sei Mary!!!
;-DD
Però, cara "Mary", guarda che né a Nick né all'altra Mary, e neppure a Sara ho dato notizia di aver scritto questa storia!
Solo tu lo sai...
Perciò, acqua in bocca!!
Un bacione da D ad A...
^___^
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