le CoiNCiDenZe SoNo Le CicATriCi dEl DEsTinO _ vol II°
L'ispirazione a sviluppare tale tematica è nata, come già accennato, da un post di Pier: "Giri di Vite"; partendo da una sua poesia, sono emerse riflessioni che si sono via via dipanate nei commenti...
Nel "vol. I°" ho fatto solo una breve premessa, e sono andata direttamente ad un racconto.
Ora faccio un passo indietro, e parto dalle origini.
La bella poesia di Pier, e un riepilogo sullo scambio nei commenti.
Giri di vite
Un addio è una lettera
Strappata senza esser letta
È un bacio senza labbra
È il destino che non aspetta
Terra senz’acqua
Trapassata dal vento
Incapace di crescere
O di cogliere il momento
Sole senza luce
Velato dalla stessa foschia
Un abbraccio al suo silenzio
Che tutto mette via
I Commenti
danDapit: "E' bella! una negazione in poesia, una negazione dipinta, una negazione che riesce a suonare...va letta, e poi riletta...e assaporata......non fa male, è una verità dipinta, uno spegnersi raccontato con delicatezza..."
Pier: "E' solo un pò di sangue che esce da una ferita e la sutura.
Mi piace molto quando usi il termine negazione associandolo a qualcosa di vivo (una poesia, un dipinto, un suono... una verità)."
danDapit: "Un addio è una Negazione. Fra le tue righe la Negazione è viva...e tu hai saputo dipingerla...Di solito il dolore annichilisce, qui ha donato immagini! ...Con pochi tocchi leggeri dai la globalità di una realtà!"
Lucia: "Parole come pennellate a tinte forti e tu, come un espressionista tedesco, hai tracciato le linee di una fine con la giusta tonalità. In quesi giorni penso spesso all'addio. Che coincidenza!"
Pier: "dandapit, hai ragione, una negazione è comunque una cosa viva, non è indifferenza e quindi ha i suoi colori, seppure a tinte dolorosamente forti. Chi se ne va che male fa, cantava (credo) la Vanoni...
Lucia, ho letto che un espressionista tende a privilegiare il lato emotivo della realtà piuttosto che quello oggettivo, e in questo senso il tuo commento mi fa molto piacere, perchè di fatto quella era la mia intenzione quando ho scritto, di getto, queste righe. L'addio è evidente solo nella prima riga, poi si confonde con altre immagini e alla fine sembra sparire pure lui. Ma voglio ancora sperare che un addio a qualcosa coincida con un benvenuto a qualcos'altro...
...Le coincidenze invece sono le cicatrici del destino, no?
Sai bene anche tu che niente accade per caso...Aspetto comunque i prossimi giorni per conoscere la tua idea sulla frase che ho riportato (tratta da "l'ombra del vento")... "
danDapit: "Pier...Non riesco a tacere circa ciò che vi state chiedendo te e Lucia, ho voglia di dire ciò che sento riguardo a quella frase:
4le coincidenze sono le cicatrici del destino3.
Per me sì, è così!
Ovvero: ANCHE così! "Cicatrici" in quanto desideri che non si sono realizzati? Delusioni? Dolcezze in amarezze?
I desideri sono "semi" dentro la nostra vita...Le "coincidenze" sono quei semi che "prima o poi" germogliano!"
Pier: "Penso che la coincidenza sia proprio il passaggio del destino in un punto (la cicatrice) dove aveva lasciato il suo segno precedentemente. Ma non è detto che si tratti per forza di una delusione o di un evento spiacevole; in fondo, per quanto possa tornare, il destino non lo fa mai allo stesso modo...Mi piace molto (e concordo) col fatto che le coincidenze siano semi che possono germogliare!"
danDapit: "Pier...non mi ritrovo molto...aspetta, dunque...
Non vedo il destino come un passaggio che determina la coincidenza, vedo che la "coincidenza" è dentro il destino, ne fa parte! perchè è un seme interno, e quindi è ciò che forma anche il "destino"...che non è qualcosa, per me, di fermo e scritto!
Ho parlato di eventi spiacevoli in quanto "cicatrici": la cicatrice nasce dove prima c'era una ferita!
Quindi la coincidenza è una cicatrice (seme) del destino, perchè "coincide" con un desiderio (seme) lasciato cadere nella nostra vita, e come seme, o cicatrice, determina "la coincidenza", ovvero: l'evento.
Questo è quello che sento, volevo spiegare meglio il mio punto di vista...sorry!"
Pier: "Il tuo punto di vista è molto suggestivo, ed anche condivisibile; il trasporto con cui ne parli sembra che questo argomento tu l'abbia vissuto in prima persona.
In effetti hai perfettamente ragione quando dici che una cicatrice nasce dove prima c'era una ferita, avrei dovuto essere più preciso nel dire che a volte una cicatrice compare anche quando si asporta qualcosa di negativo (anche solo un neo) dalla nostra pelle.
Io quella frase l'avevo percepita in modo diverso ma sono contento di conoscere la tua idea e di confrontarmi con te. Mi piace l'immagine (se ho capito giusto) che hai di un seme del destino che provoca una ferita per far germogliare qualcosa: questo dà senso anche al dolore che spesso si prova ma che può diventare l'embrione di una nuova felicità.
Grazie per le tue osservazioni e "contesta" quanto e quando vuoi!
danDapit: "Grazie Pier... Sono molto contenta dell'epilogo della tua riflessione...In effetti non pensavo esattamente ciò che hai espresso tu, eppure il tuo epilogo diventa la sintesi che "conosco" anch'io...
Mi sa che da questo "seme" nascerà un mio post futuro..."
Per me sì, è così!
Ovvero: ANCHE così! "Cicatrici" in quanto desideri che non si sono realizzati? Delusioni? Dolcezze in amarezze?
I desideri sono "semi" dentro la nostra vita...Le "coincidenze" sono quei semi che "prima o poi" germogliano!"
Pier: "Penso che la coincidenza sia proprio il passaggio del destino in un punto (la cicatrice) dove aveva lasciato il suo segno precedentemente. Ma non è detto che si tratti per forza di una delusione o di un evento spiacevole; in fondo, per quanto possa tornare, il destino non lo fa mai allo stesso modo...Mi piace molto (e concordo) col fatto che le coincidenze siano semi che possono germogliare!"
danDapit: "Pier...non mi ritrovo molto...aspetta, dunque...
Non vedo il destino come un passaggio che determina la coincidenza, vedo che la "coincidenza" è dentro il destino, ne fa parte! perchè è un seme interno, e quindi è ciò che forma anche il "destino"...che non è qualcosa, per me, di fermo e scritto!
Ho parlato di eventi spiacevoli in quanto "cicatrici": la cicatrice nasce dove prima c'era una ferita!
Quindi la coincidenza è una cicatrice (seme) del destino, perchè "coincide" con un desiderio (seme) lasciato cadere nella nostra vita, e come seme, o cicatrice, determina "la coincidenza", ovvero: l'evento.
Questo è quello che sento, volevo spiegare meglio il mio punto di vista...sorry!"
Pier: "Il tuo punto di vista è molto suggestivo, ed anche condivisibile; il trasporto con cui ne parli sembra che questo argomento tu l'abbia vissuto in prima persona.
In effetti hai perfettamente ragione quando dici che una cicatrice nasce dove prima c'era una ferita, avrei dovuto essere più preciso nel dire che a volte una cicatrice compare anche quando si asporta qualcosa di negativo (anche solo un neo) dalla nostra pelle.
Io quella frase l'avevo percepita in modo diverso ma sono contento di conoscere la tua idea e di confrontarmi con te. Mi piace l'immagine (se ho capito giusto) che hai di un seme del destino che provoca una ferita per far germogliare qualcosa: questo dà senso anche al dolore che spesso si prova ma che può diventare l'embrione di una nuova felicità.
Grazie per le tue osservazioni e "contesta" quanto e quando vuoi!
danDapit: "Grazie Pier... Sono molto contenta dell'epilogo della tua riflessione...In effetti non pensavo esattamente ciò che hai espresso tu, eppure il tuo epilogo diventa la sintesi che "conosco" anch'io...
Mi sa che da questo "seme" nascerà un mio post futuro..."
Qui la nascita.
Il tema mi ha catturato perchè molte eco sono risuonate dentro di me.
Daniela (Odelance) tempo fa aveva parlato della Sincronicità sul suo blog, io commentando, avevo accennato che avrei avuto qualcosa da raccontare a quel proposito.
Pier in aggiunta, ha richiamato in modo profondo "principi" contenuti nella filosofia buddista, e per me era impossibile lasciare cadere tutto ciò senza nota.
Pier non è buddista.
E' stato un caso!
Lui ha espresso ciò che sentiva.
La vita è un bene prezioso, e questa è una verità assoluta: partendo da un punto comune a tutti, proverò ad accennare un modo di guardare alla vita da cui sono partite le mie riflessioni lasciate a Pier, e a cui si ricollega il racconto del "vol.I°" su Bert e Jenny.
"Karma" significa "azione compiuta".
Ovvero il destino sono le "azioni compiute" nelle vite precedenti, e anche nella presente;
ancora più profondamente il "karma" o "destino" si forma attraverso: "Pensieri, parole ed azioni".
Ogni pensiero, ogni parola, ogni azione, è un seme.
E' una scelta.
Noi possiamo scegliere se pensare bene o male, se dare parole cattive o buone, se agire in pace o con rabbia.
Possiamo scegliere!
A volte, nella foga emotiva, ci sembra di non aver scelta.
In realtà niente e nessuno ci costringe ad usare un pensiero, una parola, o un'azione al posto di un'altra.
Spesso si tratta di abitudini, di indole,
e di emotività più o meno trasportante.
Se i pensieri sono "semi", ovviamente i desideri anche!
Il desiderio è un pensiero: è un pensiero ricorrente, un pensiero che anima passione, un pensiero che induce a fantasticare, o che porta sofferenza.
Più frequentemente lo stesso pensiero (alias: desiderio) occupa la nostra vita, più semi poniamo in quella direzione nella nostra vita.
A volte ci crediamo dentro di noi.
A volte invece ci affidiamo agli accadimenti esterni per fortificare e riuscire a credere in quel desiderio/pensiero, oppure, per indurci a sopprimerlo perchè ci sembra un'irraggiungibile chimera.
Eppure, qualsiasi sia il desiderio, esso è un seme che cade nella nostra vita.
E i semi prima o poi germogliano.
Forse non nei tempi che desideriamo noi, ma prima o poi, accade.
E questo nella mia vita è accaduto!
Sorprendentemente è accaduto più volte, e da quando ho conosciuto la filosofia buddista ho iniziato a notarlo con attenzione, ho imparato a leggere gli eventi, che prima mi scorrevano sotto al naso lasciandomi indifferente e pessimista.
Il destino quindi è un contenitore di "semi".
"Semi" o "Cause".
Ad ogni seme corrisponde la nascita di un frutto.
Ad ogni Causa corrisponde l'emergere di un Effetto.
Le coincidenze, a questo punto, ci lasciano sorpresi, basiti, a volte a bocca aperta come dei bimbi davanti ad un'inaspettata realizzazione fantastica!
Ci appaiono come "coincidenze", eppure hanno forti richiami, echi.
Sappiamo di aver desiderato qualcosa che riguardava quella "coincidenza", e ci troviamo lì davanti un fatto concreto: una persona che sta parlando di ciò a cui era rivolta la nostra attenzione, oppure una persona a cui pensavamo che ci si palesa improvvisamente davanti...Una persona amata 10 anni prima, che improvvisamente spunta di nuovo nella nostra vita, per vivere ciò che 10 anni prima non era accaduto!
Il racconto di Bert e Jenny mi è servito per poter parlare di questo.
Non era un racconto di scrittura creativa. E non potevo poeticizzarlo.
L'ho lasciato nella sua struttura più povera e scarna, con tratti semplici e basilari, uno schema lineare, da "diario di bordo".
I personaggi:
la prima Mary, potevo definirla "A"-
la seconda Mary, potevo definirla "B"-
Nick, poteva essere "C"-
Sara, poteva essere "D"-
Bert era una pancia all'8° mese.
Jenny una pancia al 7° mese.
Così abbiamo un personaggio "A" collegato ad un personaggio "C" entrambi collegati ad un personaggio "B": questo nei fatti della realtà visibile.
In ciò che si muove nell'invisibile struttura del vivere, mosso da pensieri, desideri, da vite passate che nella vita presente mantengono il loro legame dall'eterno passato (scusate il linguaggio mistico, ma non posso farne a meno!), abbiamo un personaggio "D", apparentemente scollegato, che ha i suoi desideri nel cassetto, e che per puro caso si trova a parlarne con "B", e solo per questo si unisce a "C" in un desiderio comune; per scoprire poi nel tempo, che la sua vita -in qualche misterioso modo- è sicuramente legata ad "A", e lo confermano segni straordinari.
La storia di Mary, Nick, e Sara, che ha dato la vita a Bert e Jenny, è realmente accaduta, non è invenzione.
E le due Mary hanno veramente lo stesso nome!
C'è solo una cosa che non ho aggiunto al racconto, un particolare che è parte della realtà ma che ho omesso per semplificare la struttura e per non renderla un "condotto religioso".
Desidero inserirlo in questo passaggio, in cui, parlando di coincidenze, ho introddotto alcuni principi della filosofia buddista.
La particolarità è che "A" (Mary) incontrò la pratica buddista nel periodo in cui si stava lasciando con "C" (Nick).
Quando fra "C" (Nick) e "D" (Sara) iniziò la crisi nella loro relazione, anche "D" per caso incontrò la pratica buddista, di cui aveva sentito parlare da anni, ma che aveva sempre rifiutato.
"D" iniziò a conoscere il buddismo, a frequentare delle riunioni; esse però erano lontane dalla propria abitazione, quindi si informò per un luogo di riunione più vicino; vi fu accompagnata da una sconosciuta, e solo mentre era seduta in mezzo a tante altre persone, si accorse che accanto a lei c'era "A", anzi, che si trovava proprio a casa sua!
Nella vita non solo i pensieri sono realmente "semi" che restano "in latenza" finché non divengono "Effetti", ma un'altra legge indiscutibile è quella dell'impermanenza.
La vita è in continuo fluire, la dinamica del tempo è velocissima: il presente dura la frazione di un millesimo di secondo e diventa già passato. Il futuro, ignoto e sconosciuto, è davanti a noi molto prima di ciò che immaginiamo.
La vita e la morte sono le due facce della stessa medaglia.
L'impermanenza, il continuo e incessante fluire in avanti, ci dà una meravigliosa possibilità: quella di trasformare!
Dal momento che tutto è impermanente, è proprio attraverso i nostri pensieri e desideri che abbiamo la possibilità e capacità di trasformare.
La sofferenza non è condannata a restare tale, e la gioia va coltivata, valorizzata, affinché non svanisca in un attimo, e non diventi già passato.
Per me, la ormai celebre frase citata da Pier, "Le coincidenze sono le cicatrici del destino" significa che ciò che non si è realizzato, e che ha lasciato il suo segno, ha la possibilità di realizzarsi: non è una caso, una banale coincidenza,
E' la coincidenza: il coincidere del nostro seme con l'effetto nel reale.
Tutto è collegato, ed esiste una metafora che lo spiega bene: il posarsi di una farfalla su di un fiore qui, può scatenare un terremoto dall'altra parte della terra....
35 commenti:
P.S.
..e non mi dite che, siccome ho parlato di buddismo...ho deluso le "vostre aspettative"!!
;-D
Le foto sono sempre by "danDapit"!
(nessuna delusione, anzi)
La prima riflessione cade sulla determinazione dell’evento e dell’azione.
Partendo dalla definizione di Pier, le coincidenze sono le cicatrici del destino, viene intuitivo ritenere azione=coincidenza e evento=cicatrici.
Il destino assume un ruolo passivo. La definizione, infatti, funzionerebbe anche così: Le coincidenze sono le cicatrici della vita, o così: Le coincidenze sono le cicatrici dell’esperienza, o così: Le coincidenze sono le cicatrici della conoscenza… e via di seguito. Da questo punto di vista, le coincidenze sono cicatrici in ogni contesto, senza interazione con i soggetti che divengono parti indefinibili (Sara potrebbe essere Lorella, Mary potrebbe essere Anna, Mary2 potrebbe essere Anna2 ma anche Luisa, Francesca, Giovanna).
Si potrebbe operare una forzatura e dare uno spazio fisico al destino. Ma il destino non ha e non può avere uno spazio fisico. Quindi occorre arrivare al soggetto e al suo costante scegliere e (al massimo) dialogare con il destino. Ne deriva, credo, che non siano le coincidenze ad essere cicatrici, ma piuttosto le scelte che muovono azioni e che determinano specifici eventi (conseguenze).
Conclusione: Le scelte sono il seme della vita.
Infine, mi piace molto la tua definizione: ciò che non si è realizzato e che ha lasciato il suo segno ha la possibilità di realizzarsi.
Dunque, io credo che quando operiamo delle scelte, dentro di noi si realizzino, talvolta, inconsciamente, delle espressioni parallele. Mi spiego meglio: quando scegliamo un’azione che determina una conseguenza, dentro di noi maturano ipotesi parallele di scelte diverse con diversi accadimenti. Consciamente non lo sappiamo, ma il nostro io profondo, lontano dalle superfetazioni mentali lo sa e sviluppa, pertanto, attraverso noi stessi (che diventiamo mezzo), la visione di altre conseguenze. Quando l’io profondo riconosce questa scelta in un’altra azione, si sviluppa una sorta di pressione sull’io cosciente. Questo lo si può chiamare in tanti modi: energia, destino, sensazione, sesto senso o quinto senso e mezzo.
Non so se sono riuscita ad essere chiara.
A presto.
@Assu
Cara, grazie del tuo contributo!
Penso che ogni visione sia importante, e che ciascuno di noi sviluppi la propria in base al vissuto e all'indole...
Un pochino mi smarrisco nel tuo percorso, come mi accade a volte anche con Angelo...A volte questo è un po' frustrante...
La scelta per me è un'azione mentale: una direzione che diamo alla vita; non è il destino, non è il karma.
Attraverso l'azione, o le scelte che dir si voglia, possiamo trasformare...
Trasformare anche cose che per noi sono state dolorose...
Non so bene se tu faccia un discorso che segue itinerari psicanalitici...
Con questi due post volevo avviarmi verso una lettura semplice della vita nel divenire della sua costruzione:
causa = effetto.
-Una goccia che cade ripetutamente nello stesso punto, scava...
-Un seme lascia nascere un fiore.
-Una scelta produce un cambiamento.
Se poniamo attenzione, siamo sempre coscienti del senso che ha una nostra scelta. Forse non sempre è prevedibile sapere cosa accadrà, anzi, spesso è un'incognita, ma passo dopo passo formiamo la strada...
Ciascuno aspira ad essere ispirato da saggezza nelle scelte. La saggezza cos'è, se non avere un punto illuminato?
E cercare di far luce è voler essere coscienti; senza gettarci allo sbaraglio perchè abbiamo paura di scegliere o perchè, nel dubbio, ci lanciamo senza riflettere.
Non so se sono riuscita a rispondere a ciò che hai scritto. Se i pensieri che tu seguivi erano altri e io ho percorso tutt'altra strada, scusami...Forse abbiamo punti interiori di riferimento diversi.
Un bacione! ;-))
Ciao cara,
dunque, andiamo per punti.
Un pochino mi smarrisco nel tuo percorso, come mi accade a volte anche con Angelo...A volte questo è un po' frustrante...
Mi spiace, non sei tu a doverti sentire frustrata, ma io piuttosto che, evidentemente non sono riuscita ad essere sufficientemente chiara.
Con questi due post volevo avviarmi verso una lettura semplice della vita nel divenire della sua costruzione:
causa = effetto.
-Una goccia che cade ripetutamente nello stesso punto, scava...
-Un seme lascia nascere un fiore.
-Una scelta produce un cambiamento.
Se poniamo attenzione, siamo sempre coscienti del senso che ha una nostra scelta. Forse non sempre è prevedibile sapere cosa accadrà, anzi, spesso è un'incognita, ma passo dopo passo formiamo la strada...
Questo è chiarissimo e lo condivido.
Ciascuno aspira ad essere ispirato da saggezza nelle scelte. La saggezza cos'è, se non avere un punto illuminato?
E cercare di far luce è voler essere coscienti; senza gettarci allo sbaraglio perchè abbiamo paura di scegliere o perchè, nel dubbio, ci lanciamo senza riflettere.
Anche su questo sono d'accordo, ma mi domando cosa c'entri allora il destino. Cioè se l'effetto è prodotto dalle scelte, il destino a cosa serve? Se ho capito e siamo d'accordo nel dire che tutto dipende da una scelta e le scelte variano anche per consentire a eventi "rimasti in sospeso" di realizzarsi, il destino in tutto questo che ruolo ha?
Ti abbraccio.
Scelgo la notte per leggerti. Le note della tromba di Maurice André e il silenzio della città, troppo stanca per disturbare la pace di un concerto di classica.
Il tuo scritto è pieno di doni e io con due sole mani non so cosa trattenere.
Mi risuonano in testa "la vita è un continuo fluire" e "il futuro è davanti a noi molto prima di ciò che immaginiamo".
Per ora mi accontento di questo e tornerò.
Penso al karma e accarezzo la superficie liscia di un libricino blu.
Grazie
un abbraccio
Passato sono.
Ripasso domani e leggo con più calma e lucidità che gli occhi si chiudono per il sonno e lo schermo del computer li ferisce.
CARA @Assu
che fonte di stimoli sei!!
è bellissimo!!
Che ruolo ha il destino? A che serve?
La mia risposta attinge dallo studio buddista, per forza!
E' ciò che ho anche scritto nel post.
Ciò che noi occidentali chiamiamo "Destino", gli orientali lo chiamano "KARMA".
Che connotazione diamo al "destino"?
Da quando ero piccola, sentendo parlare di destino, mi sono formata l'idea di qualcosa di già scritto, una strada: la mia strada, che io non conoscevo, ma esisteva già tracciata, e qualsiasi cosa facessi, era inutile, erà già stata segnata, decisa, scritta!
Quindi conoscevo questo termine in una connotazione che mi obbligava ad accetazione passiva.
Avvicinandomi al buddismo, sono venuta a sapere che ciascuno di noi nasce con un proprio "karma", ovvero con delle cause, semi interiori, già fissati.
Sono questi semi interiori che ci fanno scegliere i genitori da cui nascere, il luogo, l'estrazione sociale...
Questi semi/cause, provengono dalla vita precedente; quando moriamo "si cristallizzano" e restano in latenza finchè...non si crea "la causa giusta" a rinascere: la causa giusta, ovvero, fra i tanti elementi che concorrono, anche i genitori che corrispondono ai semi racchiusi in noi.
E' tutto speculare: ogni cosa corrisponde all'altra.
Quindi il karma, fin qui, assomiglia al "destino" occidentale: qualcosa di scritto.
Ecco, qui entrano in gioco LE SCELTE.
Noi possiamo trasformare il karma, ponendo NUOVE cause, con scelte diverse, illuminate, sagge, cambiando la direzione alla nostra vita.
E qui mi fermo!
Perchè altrimenti dovrei allargare il discorso comprendendo anche che... un modo per trasformare il nostro scegliere, per renderlo illuminato, per non porre nuovamente cause/semi che creano disarmonia è... "conoscere il Sutra del Loto".
Ecco, l'ho detto!
Ora però concludo, e nel concludere -a questo punto- aggiungo una cosa importante.
Ciò che dice il Sutra del Loto è che in ciascuno di noi vi è un Budda, un saggio, un illuminato, si tratta di farlo emergere!
A parte quest'ultimo inserimento...
Spero che la distinzione fra scelte e destino ora si sia evidenziata!
Il destino c'è, è già lì; le scelte siamo noi, attivamente, ad operarle, secondo il nostro libero arbitrio: più o meno illuminato!
GRAZIE ASSU!!
@Lucia
Lucy, dolce Lucy...
io verrò da te...è una promessa!!
Non sai che "felicità" queste nostre parole sussurrate e colme di silenziose intese...
Vorrei festeggiare un 25 marzo con te, un giorno che è vicino al tuo...un bell'incontro di sorrisi in primvera, no?
Ed ora un abbraccio forte forte!
@ K
Passato fosti, ah!!
T'aspetto per il ripasso a mente lucida ed occhi attenti...
Bacio! ^___^
Vorrei puntualizzare che la frase "le coincidenze sono le cicatrici del destino" non è mia ma è contenuta nel libro "l'ombra del vento".
Chi mi ha dedicato questa frase tempo fa è una persona molto particolare, ma da qui si spiegherebbero altre strade incrociate di destini e coincidenze. Tutte strade che sanno benissimo dove portare.
Ho letto ieri sera questa seconda parte e ti ringrazio per la nuova citazione, purtroppo non mi riusciva di scrivere niente.
La vita è in continuo fluire
e proprio in questi giorni mi sta accadendo tutta una serie di cose che sembrano spingermi a cambiare; ogni cambiamento per me è un pò sofferenza, ma tu qui mi scrivi che La sofferenza non è condannata a restare tale e questo mi conforta.
Questa è un'altra coincidenza.
E tra l'altro questo possibile cambiamento è un altro seme, che chissà se e come sboccerà. Ma il buon seminatore ne sparge a manciate per vedere i frutti...
Complimenti per le foto, che sono più ricercate di quanto possano sembrare...
@ Pier
Grazie di essere tornato allora!
E di aver lasciato qualcosa scritto!
Fra l'altro ciò che scrivi è bellissimo!
E io ne sono felice per te!!!
Cambiamenti... semi..lasci qui tra i "miei" commenti delle "testimonianze"!
Le potremmo rileggere fra 6 mesi, 9...ecco: nove, numero perfetto! E vedere, a distanza di tempo, cosa è accaduto; e assaporare il gusto di tali frasi e riflessioni lasciate in un febbraio del 2007 (nella sconosciuta/incognita visuale del panorama da questa balaustra del Presente)!!
Grazie anche per ciò che dici sulle foto..."più ricercate di quanto possano sembrare"...
Sorrido...
A me piace fare le foto, in effetti c'è una ricerca, ma il livello è amatoriale. In alcune di queste avevo usato dei filtri (giallo).
p.s. Lo so che la frase non era tua, lo avevi scritto nei commenti, e l'ho riportato, ma forse è sfuggito all'abbondante lettura del post!!
Un abbraccio!
@ per Tutti
Se ne avete voglia, quando ripassate di qui a leggere le risposte, fate un salto ai commenti del post precedente, al "vol.I°";
Mary, avvisata ieri da me con una mail -ancora non lo avevo fatto-, è passata a leggere la storia, e ha lasciato il suo commento;
però lo ha scritto lì, non qui.
Ciao!!
Letto e riletto. Mi mancherebbero i commenti, li tengo per dopo.
Devo ammettere che non tutto mi è chiaro e qualcosa deve sedimentare meglio prima di poter dire che ho compreso fino in fondo.
Però comincio dicendo che alle coincidenze, alla trama del destino, non ci credo o voglio non crederci. Certo ci sono delle coincidenze clamorose, incredibili, bellissime o inquietanti. Ci sono coincidenze anche nelle pieghe della Storia e non solo nelle storie private di ognuno.
Alla coincidenza si predispone chi accetta la parte meno razionale del suo essere, il fatto che non tutto è spiegabile e afferrabile. Soprattutto chi sa abbandonarsi a esse.
L'idea di un destino è soprattutto cosa umana. Non credo il mio gatto concepisca le coincidenze o un dio quale che sia.
Anni fa due ragazzi sono stati investiti da un'auto mentre attraversavano a piedi un incrocio sulla via del Mare. Sono finiti in coma. Il primo è morto, l'altro si è salvato. Io ho conosciuto il secondo. Un giorno mi ha detto: "Pensa se uscivamo di casa un minuto dopo, pensa se facevamo un'altra strada, pensa se ci fermavamo due secondi di più a guardare una vetrina...". Un altro amico gli ha risposto che forse era destino, doveva andare proprio così. Non lo so, no so se crederci. Forse alle volte è proprio una questione di frazioni di secondo che possono fare la differenza anche tra la vita e la morte, e forse non c'è neanche un senso al fatto che uno dei due è rimasto in vita e l'altro no. Capita, purtroppo.
Al discorso dei semi invece ci credo. Ma questo è un altro discorso. Il desiderio è una proiezione mentale che influenza anche le nostre azioni. Uno semina in continuazione e semina qualsiasi cosa, anche fiori del male. Qualcosa germoglia qualcosa no. Non tutti i terreni sono adatti ai vari tipi di seme. E non sempre uno raccoglie tutto quello che germoglia dai suoi semi. Magari un giorno scopri che la persona davanti a te sta mangiando le arance che avevi seminato tu anni addietro.
Però magari non te ne accorgi. Ci sono campi dove non sei più tornato, hai preferito o sei stato costretto a raccogliere altrove. Capita anche questo.
Pensa: ogni anno ci sono centinaia di persone in tutta Italia che vincono dei premi, siano essi della lotteria, del terno, del totocalcio, dei gratta e vinci, o dei concorsi abbinati a determinati prodotti. La fortuna ha scelto loro tra migliaia di persone.
Eppure sembra che moltissimi premi non vengano mai ritirati, per dimenticanza, ignoranza o noncuranza. Questo fa riflettere, no?
E visto che ci sono e mi sono lasciato coinvolgere ti racconto due casi curiosi che mi sono capitati in mattinata. Poi tu interpretali come vuoi.
Torno a Monteverde a riconsegnare i tre libri in prestito. La biblioteca è dietro la ex-casa.
Prendo la macchina e faccio sempre il tragitto più lungo. Cioè prendo il lungotevere e giro all'altezza di viale Trastevere. C'è un piccolo ingorgo propio all'altezza di Trastevere e sono costretto a rallentare e fermarmi dieci secondi. Sbuffo, mi volto e vedo un tipo che mi sembra di conoscere che sta per attraversare proprio vicino la mia auto. E' Carlo Lucarelli, lo scrittore. Curioso perchè lo menzionavo proprio nel mio post incompleto. Neanche il tempo di abbassare il finestrino e salutarlo che la strada si libera e riparto.
Uscito dalla biblioteca decido di passare davanti le finestre della ex-casa. Ci dovrebbero essere i muratori, i lavori in corso. Invece si trovo Valentino, il mio ex-coinquilino. Ma che ci fa lì? Adesso anche lui è in affitto da un'altra parte.
Scopro che sta dando una mano al padrone di casa, che non avevo mai visto in faccia prima di oggi, per il trasloco dei mobili. Non ci eravamo più incontrati di persona dall'ultimo giorno in quell'appartamento.
@K
sto andando via di corsa, spengo il pc, e via...ma prima ti lancio un bacio!
Grazie, bellissimo tutto ciò che hai scritto...
poi ne riparleremo!
Cercherò di ritornare sui punti, che sono tantiiii come AL TUO SOLITO!
ah ah!!
viaaa!!
Dovevo andare al cinema con una certa persona. Tutto predisposto, solo che questa persona arriva mezz'ora dopo l'inizio dello spettacolo. Niente cinema. Me lo aspettavo, ma che fare?
Due passi, due chiacchiere etc. Poi devo rientrare a casa che stasera lavoro.
Allora lo trascino dentro dentro una libreria di quelle grandicelle. Lui si perde appresso alle sue cose, io alle mie.
Ripasso le copertine dei soliti libri, poi vado tra le novità e trovo un libricino del cavolo che costa la bellezza di 14 euro e che sembra rispondere preciso a un quesito che mi accompagna da una settimana. E vaffanbene che va a finire magari me lo devo pure comprare per completare il post.
Mentre leggo le prime pagine mi passano accanto una signora con figlia sui 13 anni. Vanno dal commesso e chiedono "L'ombra del vento" di Rafon Ruiz. Tra l'altro unico libro letto dall'Higuerra a Barcellona ( e manco gli è piaciuto).
E mò le coincidenze stanno a diventà troppe pei miei gusti. Ah, vi odio!
@ K
Guarda che hai sbagliato, non è: "Ah, vi odio", ma
"Maledetti, vi amerò"!!!
ah, ah, ah!!!
Di nuovo passo di corsa, ho sbirciato e ti ho ritrovato, anche se devo scappare, era troppo invitante!!
..................E la tua coincidenza?????????????????
;-DD
TROPPPPPPPO FOOORTEEEEE!!!
...al mio ritorno!
(pure i ritardi COINCIDONO per far coincidere le coincidenze........)
Ciao Danda!
Credo proprio che questa volta mi soffermerò un tantino di più nel rispondere. Ammetto che mi ci sono voluti diversi giorni per leggere entrambi i post di ultima pubblicazione. Il primo lo dimenticato subito dopo averlo letto e ho dovuto rileggerlo con attenzione altre volte, mentre il secondo proprio non ci riuscivo a metterci gli occhi sopra.
In verità ciò accadeva proprio perchè in parte sapevo benissimo di cosa trattasse, e senza neanche leggerlo. In verità erano giorni che preparavo un post proprio su qualcosa di molto simile o in parte somigliante. Credo che non lo pubblicherò piu e per di più non mi è venuto proprio come volevo io. Ma questa è altra storia...
Non posso contestare assolutamente ne i concetti ne i contenuti non essendo neanche io un buddista (diciamo un simpatizzante ma comunque in una maniera del tutto personale), ma ammetto che: sarà la febbre di 2 gg, sarà il cd di Nick Cave, sarà la coincidenza dei post, sarà quel che sarà ma mi ha fatto venire in mente due persone a me molto importanti. Uno di questi ora sta a Barcellona, mi parlava del potere e della causalità/casualità, l'altro sta da qualche parte del Messico a tirare dadi (come tante sere con me) sotto qualche albero con un saio arancione.
Non so come abbiano commentato gli altri amici del blog (leggerò dop i commenti), ma di una cosa ne sono certo: ad una azione segue sempre una reazione e così all'infinito (nulla si crea e nulla si distrugge). Per cui quello che semini raccogli. Ed è una legge universale che vale anche per i piu scettici, ed evito appositamente di parlare di buddismo poichè questo prevede anche la reincarnazione come testimonianza di questa ciclicità. Ma questo per molti è un passo forse troppo grande e spesso basta attenersi alla vita presente senza preoccuparsi troppo di quelle passate e quelle future e senza dover rinunciare alla veridicità di un destino (o chiamiamolo come piu ci piace) che siamo solo noi a costruire. Nell'attimo in cui la nostra mano sfreccia tirando i dadi.
Ecco, il cd è ricominciato dall'inizio e nel frattempo Taglia46 è tornato a casa. Non so bene cosa io abbia scritto, me ne renderò conto quando rileggerò tutti i commenti di questo post.
Sono proprio una capa di merda!!
Hehehe!
ps: tenete conto che sono pur sempre febbricitante...
Dani, non ho ancora letto il tuo post, non ho avuto tempo e non credo l'avrò nel weekend perchè devo finire un lavoraccio entro lunedì. Ma appena posso leggo e commento, chè, come ben sai, l'argomento mi interessa parecchio...
Se, come credo, la pensiamo allo stesso modo su certi temi, puoi dare un po' di spazio sul tuo blog (link, post dedicato, strillo, etc.) a questo sito che secondo me merita la massima attenzione: www.nonlosapevo.com
Grazie in anticipo.
Un abbraccio impegnato :-)
@K
Caro "kappa",
oggi rispondo al tuo commento estrapolando alcune tue righe e scrivendoci direttamente sotto, come in una certa canzone di Alberto Lupo..."Parole, parole, parole..."
;O))
Anche se le parole qui sono PAROLE per costruire discorsi!
(nel frattempo forse hai letto anche gli altri commenti con le relative risposte; anche circa il destino -alias Karma-, che contiene "i semi" -alias "cause"-. Ovvero circa i due elementi che tu poni in "antitesi": non credi al destino, ma credi ai semi.
Eppure il destino è solo il contenitore dei semi!)
"Alla coincidenza si predispone chi accetta la parte meno razionale del suo essere, il fatto che non tutto è spiegabile e afferrabile. Soprattutto chi sa abbandonarsi a esse.
Sì, hai ragione, è proprio così!
Alla coincidenza si predispone chi accetta la parte meno razionale del suo essere! Ci sono cose, nella vita, inspiegabili; anche se l'essere umano per non farsene turbare vuole cercare una collocazione razionale e spiegabile a tutto. Come se a TUTTO corrispondesse un "perchè"!
Invece NON è così!
L'amore ce lo dimostra!
La maggior parte di persone ama senza capire cosa muova quel sentimento! Magari l'oggetto amato sembra non meritarselo affatto...eppure...lo si ama! A dispetto di qualsiasi logica ragione e qualsiasi "perchè"; ci si sente stupidi per questo, invece...alla fine è la parte più bella della vita! forse proprio perchè non ha alcuna risposta, è un mistero!
Un perfetto, meraviglioso mistero!
E venerdì...quanti misteri hai incontrato?, concludendo alla fine: "Ah, vi odio!!"
Eppure, dì la verità: ti sei divertito a notare ed annotare tutti quei piccoli insignificanti elementi che si susseguivano, si annodavano, formando un piccolo sentiero...inspiegabile, eppure tracciabile!
"L'idea di un destino è soprattutto cosa umana. Non credo il mio gatto concepisca le coincidenze o un dio quale che sia.
Non solo l'idea di un destino è cosa umana, anche la filosofia greca è cosa umana!
Anche la coscienza d'amare è cosa umana!
Un gatto sa di amare?
Un gatto sa che "tutto scorre"? - "panta rei..."
Come mai citi il mondo animale in questo discorso?
Gli animali si preoccupano di dover morire, e di cosa costruiscono nella vita?
no!
Vivono in modo semplice, ma noi umani invece vogliamo essere coscienti dei semi che lasciamo cadere!
E magari vorremmo che la nostra vita girasse nei suoi ingranaggi con più armonia...
Anni fa due ragazzi sono stati investiti da un'auto mentre attraversavano a piedi un incrocio sulla via del Mare. Sono finiti in coma. Il primo è morto, l'altro si è salvato. Io ho conosciuto il secondo. Un giorno mi ha detto: "Pensa se uscivamo di casa un minuto dopo, pensa se facevamo un'altra strada, pensa se ci fermavamo due secondi di più a guardare una vetrina...".
Infatti è così!
E niente è un caso!
Non è un caso se hanno attraversato in QUEL momento; non è un caso se hanno SCELTO QUELLA strada; non è un caso che NON siano passati un secondo prima, nè un secondo dopo! E NON è un caso neppure che uno dei due si sia salvato!
Non sappiamo perchè, e ci sembra crudele, però -chissà!- il ragazzo che si è salvato ha qualcosa da compiere nella sua vita che per ora nessuno conosce...Senza avventurarmi oltre in questa argomentazione...
"Uno semina in continuazione e semina qualsiasi cosa, anche fiori del male."
Bellissima questa tua osservazione, e VERISSIMA!!!!
"Magari un giorno scopri che la persona davanti a te sta mangiando le arance che avevi seminato tu anni addietro.
[..]..e tu hai preferito o sei stato costretto a raccogliere altrove. Capita anche questo."
Se la persona davanti a me sta mangiando le arance seminate da me, significa che i semi che ho gettato non sono andati persi! Non solo sono nate delle arance, ma qualcuno le sta addirittura gustando! Se ne sta NUTRENDO!
questo non è "creare valore"?
O vogliamo vedere la vita come qualcosa che deve per forza corrispondere a noi stessi, e se non CI ritorna ciò che abbiamo seminato, allora lo diamo per perso?
La vita è una rete....una rete di esseri umani: è l'espansione da noi agli altri che crea veramente valore.
..."e tu hai preferito o sei stato costretto a raccogliere altrove" - Come abbiamo seminato e magari altri hanno raccolto, così capita a noi di raccogliere altrove!
E lo scambio ricco di significati continua all'infinito....
Eppure sembra che moltissimi premi non vengano mai ritirati, per dimenticanza, ignoranza o noncuranza. Questo fa riflettere, no?
Sì, fa riflettere sul fatto che -tutto sommato- forse alle persone piace di più costruirsi la vita con le proprie mani, piuttosto che usare dei colpi di fortuna che renderebbero loro tutto troppo facile!
Una volta ho sentito dire da Lidia Ravera, la scrittrice di "Porci con le ali", che il successo che ebbe il suo libro alla fine degli anni '70, è stata quasi una sfortuna per lei, perchè se si ha un colpo di successo così immediato, poi si perdono gli stimoli a sfidarsi, a migliorarsi, a cercare ancora nella vita il modo di raggiungere un traguardo!
E' vero:
in fondo non è ciò che fa soffrire che spinge a cercare "oltre il proprio steccato"....?
Un bacio! ^_____^
(p.s.: Unisci i puntini: Trastevere, Lucarelli, il post in preparazione, Monteverde, il desiderio di rivedere la casa, Valentino; il cinema saltato, la frase che ha dato titolo ai miei due post che si trova all'interno del libro nominato dalla signora in libreria -visitata a causa d'un ritardo-... Tutto è unito, e pari ad un tragitto a boomerang, torna, e si richiude il cerchio!
...Come su un libretto dalla copertina blu che parla di Felicità, e che -per caso- ha in mano Lucia...)
;o]]
@CasaRussia
Caro febbricitante...
...svaporata la febbre?
Perchè non pubblichi più il tuo post? Magari può completare il mio, visto che -per coincidenza- parlava di argomenti simili -se ho compreso bene-...!
"Niente si distrugge?"
bè, un paio di torri gemelle sono state distrutte...
Voglio dire: per distruggere possiamo distruggere eccome!!
Possiamo distruggere persino con le parole!
Possiamo creare e distruggere!
I semi servono per creare, ma anche per distruggere!
Anche noi stessi: la nostra vita, a furia di formulare pensieri negativi e svalutanti e pessimistici su noi stessi!
(e di lamentarci senza riconoscere la preziosità del vivere!)
Sì, lo sapevo che Bak ha una certa teoria circa l'influenza che ha il pensiero sui fatti reali, lo aveva accennato K su un post di Daniela.
Tutto questo, fra Bak e l'amico in Messico col saio arancione, richiama echi e coincidenze?
Vedi...
La farfalla che si è posata in Messico sui dadi tirati, ha fatto vibrare due post in Italia allacciandosi ad un Bak in Spagna, e... ad un Russian Boy in Rome!
;-)
Della reincarnazione parla il buddismo dei monaci tibetani, che vedono la buddità come qualcosa da raggiungere vita dopo vita, purificandosi nei vari cicli di nascita e morte...
Il Sutra del Loto colloca la buddità nella vita quotidiana, e contiene un principio che i Sutra precedenti, preparatori a quest'ultimo, non contenevano:
La buddità è già dentro di noi, dall'infinito passato, non occorre un ciclo infinito di morti e rinascite!
Siamo dei Budda, qui, nella vita di ogni giorno, nel fango della sofferenza, delle difficoltà, degli ostacoli!
Come ho già detto in un altro commento, la morte è una cristallizzazione del nostro essere, che resta in latenza finchè le cause giuste per rinascere non riappaiono.
Non è una "reincarnazione", ma un rinascere, avendo di nuovo davanti a sè l'occasione di manifestare la nostra natura di budda in questa vita, anche subito, e donare agli altri la stessa possibilità...
E, detto ciò, chiudo la bocca!
Perchè ho detto anche TROPPO!
Su cose che razionalmente vengono rifiutate!
Le risposte le offro volentieri se c'è lo spunto...
Un bacio Greg, buona guarigione!
@Daniela
Ti aspetto...come ben sai, condividiamo parecchio di tutto ciò!!
^____^
@Alberto
Mi chiedo: "sarà un caso?"
............
Questo post ha raggiunto una tale complessità che mi riesce difficile dire due parole, eppure...
Eppure il tema del destino è tanto importante che una riflessione vorrei farla anche io, perché un conto è quella cosa mistica che è il karma e un altro il pieno dispiegarsi della retribuzione karmica attraverso le vite successive. Questo implica, ad esempio, quell'atteggiamento che faceva notare Terzani in "Un indovino mi disse" e che mi aveva molto colpito: Gli orientali non sono affatto mossi da compassione nei confronti di chi soffre, perché in fondo pensano un po' che se l'era cercata nelle vite precedenti e un po' che avrebbe alleggerito il suo karma in quelle future...
Ho cercato di ragionare su quanto dice il Sutra del Loto in merito al potere di cambiare anche il karma immutabile, ma ho preferito alla fine limitarmi a quello che è indispensabile credere. E tra questo non c'è una precisa definizione della successione delle esistenze e di come il karma della vita presente andrà a realizzarsi in quelle future. Non è poi così importante, visto che l'impegno è di realizzare adesso.
Ho sempre pensato al buddismo come a una religione pienamente compatibile con la scienza, e la successione tra cause, interne ed esterne, ed effetto. latente e manifesto, è perfettamente spiegabile in termini di successione lineare di eventi. E dove la semplice causalità non arriva, arrivano la teoria dell'indeterminazione e la meccanica relativistica, che utilizzando il tempo come dimensione arrivano quasi a spiegare la sincronicità degli eventi. Diciamo a spiegare ma non a determinare, se non in casi speciali come nelle dinamiche macro-gravitazionali delle teorie dei buchi neri.
Nella pratica quotidiana, il continuo porre delle azioni da parte del soggetto crea il suo destino (e quindi il suo karma) in maniera che sarebbe lineare se non preesistessero cause precedenti, interne. Una persona sana può fare una lunga corsa, ma una persona che è malata deve prima guarire e poi, ammesso che ci sia riuscita, può provare a correre a sua volta.
E' vero che ciò che ha lasciato il suo segno può realizzarsi, ma nella pratica noi non conosciamo il nostro karma (anche se sensei dice che osservando la nostra vita con attenzione qualcosa si può intuire) e quindi non siamo in grado di dire cosa effettivamente si può o non si può realizzare.
Certo, se le nostre azioni spingono verso un certo punto, e se sono illuminate dalla saggezza, la realizzazione di quella cosa sarà molto più probabile. Ma comunque non sarà certa.
Non so se sono riuscito ad esprimermi, scusa per la confusione.
Un abbraccio
@Angelo
Se parti così, no che non sarà certa!
Prima di tutto ci devi credere! Devi credere nella tua rivoluzione, nelle cause che poni...Se le poni pensando:
"Sì, va bè, ma chissà se poi realizzo...",
stai mettendo come causa/seme un dubbio!
E anche il dubbio dà il suo frutto!
Ciò che dice Sensei -o lo disse Nichiren?- è:
"Se vuoi conoscere le cause che hai messo nel passato, guarda il presente; se vuoi conoscere il futuro, guarda le cause che stai ponendo nel presente".
Quindi l'attenzione torna all'impegno qui ed ora, senza farci scoraggiare da come si manifesta la nostra vita nell'attuale presente!
E soprattutto senza pensare:
"ma basteranno le cause che pongo ora a trasformare? Mica è certo!!"
Riprendo ciò che hai scritto:
"E' vero che ciò che ha lasciato il suo segno può realizzarsi, ma nella pratica noi non conosciamo il nostro karma e quindi non siamo in grado di dire cosa effettivamente si può o non si può realizzare."
L'importante non è SAPERE in anticipo cosa abbiamo il potere di realizzare!
Non si può avere paura di "investire a vuoto"!
E' certo che ponendo nuove cause noi possiamo trasformare!
Quanto tempo ci occorra, non si sa! Sicuramente più sconfiggiamo i dubbi e le paure, più velocemente andiamo!
E certamente ciò che ci sta più a cuore riusciamo a trasformarlo!
Non importa il totale di ciò che realizziamo: ciò che conta è che dentro ci sentiamo felici!
Quando vediamo una trasformazione, non possiamo non sentirci felici! La gioia è immediata!
Grazie di essere passato!
Ti aspettavo, non potevi mancare!!
;-))
Mi piacerebbe portare un impressionista alla stazione Termini di sera e osservare.
Mi sono preso un po' di tempo e finalmente ho recuperato un po' delle cosucce che mi ero perso...
@Morgan
non posso risponderti...anche se già l'ho fatto, in base ad una mia impressione che vorrei tanto fosse errata...
(io abito a Roma da quando sono nata, e la Stazione Termini la conosco molto bene...anche il turbamento che avevo a 19 anni quando vi giungevo a mezzanotte al ritorno da un viaggio, e non avevo i soldi per un taxi, e gli autobus non c'erano... -impressioni di una ragazza tallonata... che sa cavarsela da sola-)
@Cilions
Ciao Francis!
Messo in pari?
....però non ti esprimi, eh??
bax!
;-)
iao Dandina..io mi rimetto al pari tra stasera e domani: promesso!
Sono tornata, e ti rispondo al commento li da me, ma lo sai che nemmeno io ho visto Rokko? Qui in questi gironi è stato un casino, il carnevale èsentitissimo, e probabilmente o si sarà preso ance lui l'influenza, oppure, è riamasto incastrato in qualche masch...;o)
Ma se lo dovessi rivedere te lo saluto!
Dandapit,
le parole... no no, la mia non era affatto una critica. Mi scuso se ho lasciato troppo spazio all'immaginazione interpretativa.
Ho solo pensato che sarebbe davvero stato interessate vedere un impressionista a dipingere a stazione Termini, vedere i prodotti di un'arte che guarda verso il "basso", tutto qui.
Sulle forme dell'aiuto non mi permetterei mai dire che una cosa è meglio di un'altra, se aiuto è. Io sono solo allergico alle troppe chiacchiere senza poi l'azione, ecco, quello sì. Ma, e specifico, lo dico in generale.
Piacere di averti incontrato, anche se virtualmente.
A presto.
Oddio Dani, e adesso che scrivo? E'stato detto tutto, cavolo!
Mi ero affacciata per lasciare finalmente il mio commento, ma scopro che non ho parole da aggiungere.
Anzi, forse qualcuna ce l'ho: sei stata bravissima, questi due post secondo me hanno davvero diffuso un messaggio importante, e mi fa piacere l'enorme partecipazione di tutti, sia quelli che la pensano come noi, sia gli scettici che poi scettici non sono mai.
Ci sarebbe da scrivere fiumi di parole su ogni commento, piuttosto. E' bello sapere che c'è tanta varietà in giro, e comunque tanta voglia di ricerca.
Io, l'ultima "coincidenza" me la sono vissuta ieri: al Centro da me si teneva una conferenza sulla Kabbalah. La mistica ebraica che parlava era una certa Yarona, una donna semplicemente meravigliosa e illuminata che, al di là del mio essere buddista, mi ha trasmesso delle conoscenze preziose.
Ma la coincidenza, dicevo, è stata quando mi sono resa conto che accanto a me c'era... indovina chi? il nostro Max N. ! Che, figurati, aveva saputo della conferenza da Chiara quella di Paola&Chiara (sai come sta in fissa per quella tipa no?); e non è finita: alla conferenza hanno partecipato pure il mio adorato Max Gazzè e il fratello, e Max N. sono mesi che mi chiede insistentemente di farglieli conoscere! Gli ha addirittura spedito un cortometraggio di cui vorrebbe che lui facesse il protagonista. Io fino ad ora non ero mai riuscita a parlare all'uno dell'altro, e ora, beh, si sono incontrati! Pazzesco no?
Baci baci!
@Daniela
oh, Dani!!
Stasera ero abbastanza giù di corda, ed ecco che leggo il tuo commento e mi torna il sorriso!
Ma come sono contenta di ciò che mi racconti! Di Max e Max!!
Guarda...ma non è INCREDIBILE???
Mi metterei a saltare!
Queste sono le cose che mi fanno pensare alla vita come ad una meravigliosa danza!
E ora mi immagino l'esaltazione di Max, intendo: "il nostro Max"...e chi lo reggerà più?
Bè, come ciliegina sulla torta, questa "coincidenza"/realizzazione di desideri è "gustosissima!
Grazie, e un bacio!
;-*
@Sonia
ooohh, finalmente! Allora tornerai...
Poi vorrei capire come funziona il misterioso Carnevale svizzero! Qualcosa al pari di Rio de Janeiro, da quello che racconti!
Allora a presto, e...riguardo a Rokko, veramente non ho capito dov'è che dovrebbe essere rimasto incastrato...in "qualche masch"???
o "match?"
Va be', tanto la fama di Rokko l'ho capita!! (poi se mi legge però si offende!)
Un baciooooo!!
@Morgan
Ciao, grazie per avermi sciolto il frainteso...!
...Però mi piacerebbe sapere...ora...perchè ti è venuto in mente "un impressionista" arrivando qui!
E' legato all'argomento del post? al blog? O è solo un appunto fantastico?
"I prodotti di un'arte che guarda verso il basso"...mmmhhh
In questo post si parla di buddismo, e visto che tu ti occupi di chi vive "nel basso", mi viene spontaneo legare l'argomento del post al tuo richiamo di arte guardando verso il basso.
Il Fiore di Loto, che è un fiore puro e bellissimo, nasce dal fango.
Ha bisogno del fango per nascere.
Ovvero: il valore nasce "da lì"; come cantava De' Andrè: "dal letame nascono i fior"...
Piacere dell'incontro anche per me!!
A presto Morgan, e grazie di nuovo!
Eccomi Dan :o)
Con quel "masch", intendevo scrivere maschera, ma probabilmnte non ho terminato la frase ;o)
Il carnevale qui è bellissimo, non è come quello di Rio, ma è molto molto sentito e divertente.Se ti capiterà di passare di qui per il prossimo anno faccelo sapere.
No, non preoccoparti Rokko, non si incavola, anzi...
Mentre per il post ho appena finito di leggerlo, e mi è piaciuta l'idea che ha preso spunto anche dai commenti precedenti...saltano fuori di quelle cose, pensieri bellissimi.
Secondo me un pochino tutti inconsciamente siamo un pochino buddisti...
Un abbraccione!
Ad essere sincera un po' mi sono persa. Sarà l'ora tarda, la stanchezza, la febbre...
Comunque, io credo, alla fin fine che tutto sia sintetizzabile in pochi concetti:
1) Fare scelte consapevoli. Non significa che non si sbaglia, ma quantomeno che si assumono coscientemente le responsabilità dell'essere co-autore delle proprie azioni.
2) Il tempo presente è il vero tempo che abbiamo, l'unico alla fin fine perché è oggi che possiamo aggiustare (nel presente) gli errori del passato e che possiamo costruire solide basi per il futuro.
A presto.
@Sonia
Ok...se l'anno prossimo capito da "quelle parti", mi infilo nel carnevale ticinese!!! Che curiosità!!
Bello quello che mi dici: che secondo te in fondo siamo un po' tutti buddisti!!
Sorrido...
Effettivamente dentro ciascuno di noi c'è un budda (un saggio, un illuminato, un "essere felice e a proprio agio"...), anche se non lo sappiamo!!
Un bacione grande!
@Assu
...Sei terribile!!
(detto bonariamente)
Bisogno di sintetizzare l'universo in movimento...
;-)
Comunque sì, la tua sintesi funziona!
(non comprendo bene perchè usi il termine "co-autore" delle proprie azioni. Io mi sento Autrice delle mie azioni! Al di là di eventi esterni..la scelta resta mia!)
Circa il presente pro futuro e pro passato, sì! Sono d'accordo!
Comunque il buddismo aiuta a leggere la vita, al di là di un discorso di "fede".
Questo lo aggiungo perchè ho la sensazione che utilizzi una "sintesi" per estrapolare da un discorso "religioso" che non senti tuo, qualcosa che tu possa leggere più vicino al tuo percorso senza fede.
Io non sento, nella mia vita, che le cose si scindano:
"questo è buddismo", e "questa è la vita pratica".
Perciò tutti i discorsi che si sono sviluppati in modo fantastico e intrecciato, con richiami che si sono espansi oltre il punto di partenza, per me sono la vita, sono la Legge Mistica, e non è un caso che ci sia stato uno sviluppo in crescendo!
E' la vita che va sempre in crescendo!
Un abbraccione cara Assu!!
Posta un commento