19 novembre 2009

5 dicembre: No B day

No-B day, niente interventi dei leader. I blogger: con la Costituzione e Napolitano
di CARMELO LOPAPA


ROMA - I politici giù dal palco. Voce a costituzionalisti e studenti, immigrati e intellettuali, licenziati e precari, ai ragazzi di Corleone. Sullo sfondo, la difesa della Costituzione e del presidente della Repubblica. E poi musica, artisti di strada e carri allegorici. Le segreterie dei partiti che aderiscono al "NoBerlusconiday" ci hanno provato a "imporre" l'intervento dei loro leader. Ma nel vertice organizzativo di ieri pomeriggio l'hanno spuntata i giovani blogger del comitato promotore che la manifestazione del 5 dicembre a Piazza del Popolo hanno ideato e programmato.

"Dato che il filo conduttore sarà il no-Berlusconi, la presenza sul palco di Antonio Di Pietro ci sembrava naturale e scontata, al di là del suo ruolo di politico" racconta Paola Calorenne, responsabile giovani dell'Idv e trait d'union con gli organizzatori. "Alla fine si è deciso che nessun politico salirà sul palco. Ma saranno ammesse le bandiere e i gazebo. Noi con i nostri per la raccolta firme su acqua pubblica, no al processo breve e al nucleare". Il portavoce del "Noberlusconiday", Massimo Malerba, può cantare vittoria: "Non avremmo mai consentito la presenza di politici sul palco, avrebbe caratterizzato la manifestazione e noi non lo vogliamo. La Costituzione e il presidente della Repubblica sono il nostro unico baluardo. È in difesa dell'una e dell'altro che ci stiamo mobilitando".

La scaletta decisa per il 5 dicembre fissa sei "emergenze" da affrontare: ambiente, legalità e giustizia, etica politica, lavoro-formazione-ricerca, diritti della persona e infine informazione e rete. Per ciascun tema, un intervento e una testimonianza. Tra gli altri, padre Alex Zanotelli e i ragazzi di "No Ponte" (tra un mese l'ipotetica prima pietra). Inviti ai costituzionalisti Domenico Gallo e Tania Groppi e al giornalista di El Pais Miguel Mora. E poi, Antonio Tabucchi e un operaio dell'Eutelia, uno studente in lotta contro la riforma Gelmini. Ma la manifestazione è ancora un cantiere. Crescono di ora in ora le adesioni degli artisti. Ascanio Celestini, Andrea Rivera, Antonio Troìa e poi alcuni dei gruppi che si esibiranno: Ratti della Sabina, Skiantos, Adriano Bono, Killer sound e tanti altri. Una cinquantina i pullman prenotati finora dall'Idv, oltre al centinaio dai promotori, il Prc conta di portare almeno un migliaio di persone dietro lo striscione "Contro Berlusconi e la repressione", curato da Italo Di Sabato: "Già più di duemila iscritti al gruppo su Facebook". E il segretario Paolo Ferrero: "Ci saremo anche contro lo scempio della vendita dei beni confiscati alla mafia". In piazza anche i Verdi, annuncia il neopresidente Angelo Bonelli, per dire no al nucleare, alla privatizzazione dell'acqua e ai processi brevi, raccoglieremo anche noi le firme per i referendum".

"Basta esitazioni, tutti in piazza", è l'appello che dal sito MicroMega rivolgono al Pd Lidia Ravera, Moni Ovadia e Furio Colombo: "È in gioco la democrazia". La segreteria Bersani resta ferma sul no. Di certo, tra i democratici parteciperanno Ignazio Marino e Debora Serracchiani: "Legittimo manifestare, io ci sarò, a titolo personale, ma andrei via qualora emergessero critiche al capo dello Stato", dice Marino. È scettico sulla partecipazione il giurista Gustavo Zagrebelsky, di Libertà e Giustizia. "Finora, siamo sempre intervenuti su problemi, la parola d'ordine della manifestazione invece è un attacco alla persona B. Poi, avverto un pericolo. Sarà un'ossessione, ma il rischio di qualche provocazione organizzata ad arte per approfittarne mi pare avvicinarsi, tanto più in quanto la prospettiva delle elezioni anticipate si faccia concreta".

© Riproduzione riservata: La Repubblica
(19 novembre 2009)

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