10 giugno 2007

Roberto: Side "B" (il seguito per un racconto di Assu)

D'accordo con Assu, ho scritto un immaginario seguito ad un racconto - E.d.S. ---02--- - da lei postato il 2 giugno ne "Il Cassetto delle Idee Libere".

L'idea è nata tra le riflessioni nei commenti.

Per una comprensione integrale riporto prima il racconto di Assu, senza il quale la mia Seconda Parte non avrebbe senso.


"Roberto inspira profondamente e trattiene il più a lungo possibile l’ossigeno dentro i polmoni fino a sentire pulsare le tempie. Poi caccia fuori un lungo respiro nel quale ingabbia tutti i suoi pensieri più recenti. Pensieri che non hanno nulla a che fare con lo scorrere ordinato della sua vita senza troppe pretese, racchiusa nella convinzione che ciò che siamo non dipende da noi ma da un disegno più ampio nel quale capitiamo come attori casuali incapaci di quella perfezione divina che non è concessa a nessun uomo.

Inspira ancora e questa volta tira una profonda boccata di Marlboro. La luna si specchia nel mare. Quante volte aveva sognato una scena così romantica? Quante volte aveva desiderato di poterla condividere con una donna? Ma non lei. Lei non ha nulla a che vedere coi suoi sogni, coi suoi progetti. A quasi quarant’anni, con un passato cancellato con fatica e un disegno preciso per il futuro, senza pretese ma con assiomi definiti dalla natura stessa, Roberto sa che non è lei la donna che lo riscatterà, che gli darà ciò che gli hanno insegnato ad amare: il matrimonio e dei figli.
Lei è un errore, una tentazione alla quale non ha saputo resistere. La sua pelle liscia, la sua corazza caduta e la sua fragilità emersa nel desiderio fisico. Non ha saputo resistere alla sua voglia di essere abbracciata. Non ha saputo resistere al desiderio di lei che sentiva crescere dalle viscere. Espira e s’illude di buttar fuori anche quei pensieri con il fumo che forma una nuvola davanti ai suoi occhi. Pensieri che non avrebbero dovuto essere suoi. E ora come dirle che è tutto iniziato e finito quella stessa notte? Cosa vuole lei? Se lo domanda quasi per dovere. In fondo è già convinto di non poter essere lui a darle ciò che vuole prima ancora di sapere cos’è. Si annida in lui la consapevolezza della precarietà di pensieri che non gli sarebbero appartenuti in contesti più famigliari, nel tentativo di perdonarsi qualcosa per cui, in fondo, si sente orgoglioso come ogni uomo. Scaccia i pensieri di orgoglio e ricerca pensieri più elevati, degni di lui, di quel nuovo lui così difficile da raggiungere, quel lui che ha conquistato con pazienza la fiducia e l’amicizia di lei. Che sarà della loro amicizia? Roberto non può fare a meno di pensarci. Lei si gira nel letto. La luce della luna entra nella stanza e disegna ombre blu sul suo volto. Non è sicuro che stia dormendo davvero, ma se ne sta immobile. Forse ha intuito i suoi pensieri. Forse anche lei si sta domandando cosa succederà domani."


**** Side "B" ****
(by danDapit)


Filtrava una luce livida dalla finestra non completamente oscurata.
Si era addormentata. Doveva essere ormai mattina...
Che strana sensazione svegliarsi lì, sensazione di non appartenenza.
Come aveva fatto ad addormentarsi? Non era da lei! Precipitata nel sonno senza accorgersi…
Sì, ora ricordava. Lui si era alzato per prendere altro vino da sorseggiare nel letto dopo l’amore, e in quella breve assenza era scivolata nell’abbandono notturno.
Restava immobile, sdraiata.
Lui alle sue spalle aveva il respiro regolare e profondo di chi dorme.

Immobile.
Non voleva che si destasse, né voleva che la sapesse sveglia.
Non desiderava di nuovo intimità.
Sarebbe sgusciata fuori dalle lenzuola, si sarebbe rivestita e se ne sarebbe andata. Però no, non poteva.
Era la loro amicizia a non permetterlo. Un'amicizia che fino ad allora li aveva portati a cercarsi con affetto, con desiderio di compagnia, con il sollievo del rifugio… Sempre, fino alla sera prima, quando forse avevano creduto che oltre l’amicizia si potesse creare altro.
Il suo abbraccio, e lei si era stretta a lui istintivamente, come una bimba che trovi riparo.
Era rassicurante potersi adagiare, era dolce il conforto, eppure, guarda cosa può accadere fra un uomo e una donna lasciandosi andare, bluffando con i propri sentimenti ed emozioni! Meccanicamente il semplice bisogno d’affetto si camuffa in attrazione, iniziando cieco a giocare il teatro delle parti.
Si erano baciati. Così s’erano aperti confini oltre i quali non avevano osato.
Stupita, incuriosita, era scivolata nell’accadimento. Aveva poi superato la vetta dello smarrimento iniziando lei a muovere azioni, condotta dal conosciuto.
L'istinto s'ostinava a restare muto.
Aveva atteso che scattasse una scintilla, una fiamma, un fuoco a rapirla… un vento d’oblio a risucchiarla, una calda emozione a trasportarla…
Ma no. Ogni gesto s’era compiuto, fino all’amplesso, fino in fondo, e lei ancora interrogava l’abbandono del suo corpo, i sensi tesi nell’ascolto d’una vibrazione, almeno di quel piacere, almeno quel piacere, quel piacere da prendersi!
No, non c’era riuscita.

Roberto era un amico, colui su cui sapeva di poter contare, ora certa che nessuna alchimia d’eros s'intrecciasse fra loro.

Desiderava una doccia, i suoi vestiti, la sua casa.

Oh, il corpo accanto a lei si stava muovendo, iniziava il risveglio...
Dormire, dormire.
Fingere il sonno.

Lui la guarda, è girata sul fianco, gli dà le spalle. È immobile.
“Ancora dorme...”, e mentre lo pensa emette un respiro quasi sollevato.
Poi un fastidio. Troppo tempo per riflettere ancora!
Allunga una mano verso il pacchetto delle sigarette, si ferma… “No -pensa- meglio non accendere un’altra sigaretta.”
Si alza, nudo va in cucina: “Preparo un caffè, sì, un caffè.”
La macchinetta è sul fuoco, dal bagno afferra un asciugamano e se lo stringe ai fianchi, poi si siede in cucina accendendo una sigaretta.
Aspettando il caffè aspira profondamente trattenendo il fumo come piacere del conosciuto, mentre sfilano in parata parole da comporre, ispirazione per affrontare una donna dopo l’amore dei corpi.
Non una donna qualsiasi, ma lei, Leonora…
Il caffè sgorga brontolando e schizzando, il profumo si espande, e lieve si sente lo scattare della serratura del bagno.

Leonora apre l’acqua, si getta addosso lo schizzo freddo, trasale, e poi con soddisfazione insapona la pelle e lascia che lo scorrere lavi, pulisca, che non resti traccia. Neppure vorrebbe asciugarsi, sbircia tra i ripiani e afferra un telo pulito, il più piccolo, con cui assorbe le gocce più veloci, e subito si veste.

Roberto ha versato il caffè nelle tazzine, e sta ponendo la zuccheriera sulla tavola quando Leonora, con giacca e borsa tra le mani, appare sulla soglia:

“Grazie Roberto, è un bel pensiero il caffè!”
“Quanto zucchero vuoi?”
“Ah, non lo ricordi mai! Mi piace amaro.”
“È vero… Come stai?”, la osserva. Lei completamente vestita, lui quasi nudo.
“Tutto bene, Roberto, ma devo scappare. Ho un impegno, non avrei dovuto domire qui. Ci sentiamo?”
“Leonora, forse dovrei dirti…”
“Ci sentiamo per telefono, parleremo.”
“Ma tu… Ieri sera… Leo, devo chiedertelo. Sei innamorata?”
“Rob, devo andare. No, non sono innamorata.”
“Allora perché stai scappando così?”
“Se fossi innamorata non scapperei. Neppure tu sei innamorato...il corpo sa esprimere le emozioni, se ci sono! E io me ne sarei accorta”, gli sorride, “Eravamo amici. Lo saremo? ...Non c'è intesa erotica fra noi. Non c'è amore!”
Finisce il caffè, e appoggiando la tazzina sul tavolo, lo fissa.
Roberto si siede rilassato, ma anche deluso. Alza lo sguardo per salutarla, e le labbra gli si piegano in un sorriso mentre pronuncia: “Mi ricorderò che il caffè ti piace amaro…”



26 commenti:

lucia ha detto...

La prima lettura la dedico alle immagini, come sempre.
La ragazza fra i binari ora sta fumando. Quant'è carina!
Mi incantano i corpi di Schiele.
Un giorno, "il diavolo" mi disse che l'adorava...
^_^
tornerò...
baci in un notturno di stelle

danDapit ha detto...

@Lucia
Ritornerai?
"amore, ritorna....le colline sono in fioreee..."
ah ah ah!!
Scherzo!!!
Grazie per ciò che dici sulle immagini...notato il vestito della ragazza che fuma e il vestito appeso al muro? (penso di no!)
eh eh!!
Schiele...ha una forte carica, e la donna col corpetto ROSSO ha un'espressione ...che nessun volto fotografato avrebbe trasmesso nello stesso modo!

Baci in pieno sole! ^___^

danDapit ha detto...

Postilla al Racconto
La domanda da cui è scaturito "il seguito" a E.d.S ---02---, è stata proprio posta da Assu nei commenti:
- Secondo voi cosa succederà il giorno dopo? -
Così è nato un segmento di continuità, immaginando "il giorno dopo" quello che era accaduto tra Roberto e l'amica...

panzabiker ha detto...

buongiorno! come va? il week end è andato bene , a rilento perchè eravamo esausti dagli ultimi impegni ma è successo un pò di tutto. appena avrò un pò di tempo ti racconterò tutto(per tua immensa gioia!!)intanto beccati un buona settimana e un abbraccio^.^ !! ciao ciao

lucia ha detto...

"Ritornerai, lo so ritornerai, e quando tu sarai con me..."

danDapit ha detto...

Scusate..ragazzi...
ma il post??????
"no comment", it's your comment?
:-//

Anonimo ha detto...

Danda :)
Mi piace questo esperimento di continuità..
Mi piace come è andata a finire la storia.

Mi era rimasto dentro uno strano smarrimento dopo aver letto il racconto di Assu, che mi aveva lasciata a pensare mentre fissavo quello scorrere di pensiero di Roberto senza riuscire a profferir parola, persa nell'interrogativo che ogni donna si pone in casi come questo..
Ora il pensiero si è ricomposto, delineato, ha ripreso il suo ritmo naturale. Come un torrente quando incontra un terreno più sconnesso e arduo del solito: l'acqua gorgoglia in rapide e mulinelli, poi torna a scorrere tranquilla.


Davvero brave, avete tessuto la trama di questo racconto "a quattro mani" in maniera eccellente :) Credo che sia da ripetere, sì.
Magari una volta proverò a cimentarmi anche io ;p

panzabiker ha detto...

è arrivato lo sborone!!ciao! non ho commentato perchè il mio modo di scrivere è sotto gli occhi di tutti e quindi non penso di avere i numeri per poterlo fare..(visto che è un esercizio di scrittura si tratterebbe di fare una "critica"). so che una volta mi è capitato di trovarmi con una amica e cercare conforto in qualcosa che fosse più del solito abbraccio. ma dopo i primi baci abbiamo capito che non c'era eros e non abbiamo fatto altro.però la conferma di volersi proprio bene.. ciao ciao

panzabiker ha detto...

lucia: che canzone è ? la conosco ma mi sfugge...forse battiato? ma non vorrei dire una stupidatina.ce l'ho sulla punta della lingua ma non mi viene in mente. stanotte non dormirò cacchio!!!^.^

lucia ha detto...

@ panzabiker
sì è Battiato, ma la canzone è di Sergio Endrigo

lucia ha detto...

Bello quel "condotta dal conosciuto." Leggo e sorrido *_*
"Meccanicamente il semplice bisogno d’affetto si camuffa in attrazione" è rovinosamente vero. Ahimé quante vittime! "Più del petrolio" direbbe qualcuno che canta con voce emiliana.
I tuoi dialoghi mi piacciono sempre. Terribilmente verosimili. E' come spiare in casa d'altri. E poi "leo" è sempre stato il mio soprannome. Lo sapevi?
Il finale è bello ma lascia l'amaro di quel caffè.
Un abbraccio fortissimo.
PS
I draghi sputano fuoco. Ho le mani bruciate e gli occhi arrossati

danDapit ha detto...

@Rosex
Grazie carissima!!!
Grazie per le tue parole, e grazie anche per il senso di completezza che mi comunichi, come l'attesa d'una risposta che è giunta...

In fin dei conti, rispetto a ciò che chiedeva Assu, "cosa accadrà il giorno dopo?", c'è da tener conto che nella vita si va sempre avanti, e mai si può tornare indietro!
L'amicizia può continuare? dipende!
Tenendo in conto questo, ovvero: che tornare indietro non si può, bisogna sempre vedere COSA CI SI VUOL FARE col "nuovo prodotto"!
...Di più non dico!
Vedremo come si sviluppano i commenti!!
Un bacione !

@Panzabiker
Non devi per forza lasciare una "critica", dai!!!
E, a dire il vero, per me qualsiasi cosa scrivo è un esercizio di scrittura!
Le storie di Andreina, il dialogo fra un uomo e una donna...
Soltanto che questo ha il pregio di offrirsi come esercizio senza nascere integralmente da me, ma dallo sviluppo di un argomento...
Chi è che non si è trovato in una situazione simile??
Ciò che è interessante è appunto il modo di reagire!
Grazie per avere raccolto l'appello!!
^___^

@Lucia
Ecco la birichina, che gioca con i draghi sputafuoco...
Quante volte ti devo dire che le Principesse devono stare al sicuro della torre?? Tanto prima o poi arrivano dei guerrieri valenti e soprattutto Coraggiosi, ad aprire la torre!
eh, non ascolti mai la Fata Smemorina!!

Grazie tesoro per ciò che mi dici sui dialoghi, sono felice! Guarda che sorriso, è arrivato fin dietro alla nuca!
No, non sapevo che ti chiamassero Leo, però il nome Leonora mi fa pensare a te, e scivolava bene nel racconto!
...ed ora, però, vado a nanna!! Troppo tardi!
(Da te e Francesco passo domani, magari il pc non me lo portano via subito... [argh!])

Contati i porcellini?
'Nooootteeeeeeeeeeeeeee!!!

Pier ha detto...

Racconto coinvolgente, che dipinge sensazioni e pulsioni esattamente come la luce della luna cambia le sfumature dei colori e delle ombre.
Ciò che è successo tra i due è un punto di non ritorno, l'amicizia secondo me è finita qualche minuto prima dell'amplesso.
Non sono d'accordo con Leonora quando dice "Se fossi innamorata non scapperei", spesso invece succede proprio il contrario...
Mi viene in mente un titolo di una canzone di Mina, certe cose si fanno... e non c'è un perchè, anche se bisognerebbe sforzarsi di cercarlo.
Un'ultima considerazione sulla frase sempre di Leonora "Non c'è intesa erotica fra noi. Non c'è amore"; spero che non intenda che le due cose sono collegate, perchè come ho scritto sul mio blog l'amore è un'altra cosa...

danDapit ha detto...

@Pier
Belle parole anche le tue!
Come mi piace la partecipazione!!!
E, rispetto a ciò che dici, ti dovrei rispondere luuuuuunghiiiiiissiiiiimeeeeee epistole!
Non sei d'accordo con Leonora quando dice: "Se fossi innamorata non scapperei", perchè spesso le persone innamorate fuggono...
Ecco, è ovvio che nell'anima di Leonora ci sono pezzetti della mia anima, visto che Leonora è l'immaginario e anche la situazione è immaginata!
Io non scapperei!
Quando provo sentimenti, non scappo, assolutamente, ma vivo, mi immergo...
Inoltre questa situazione l'ho immaginata così: con una non-sintonia nel linguaggio dei corpi, e il desiderio di fuggire da un'intimità che non piace...
Leonora dice che non scapperebbe, perchè se fosse innamorata sa che avrebbe desiderato certamente altra intimità...
E questo in parte risponde a ciò con cui non ti trovi d'accordo successivamente: che non è vero che senza eros non c'è amore...
L'eros per me non è staccato dai sentimenti, bensì ne deriva!
E' il linguaggio del corpo per esprimere emozioni, è desiderio d'agire l'amare.
Non è un esercizio fisico!
Non posso separare amore (eros in greco) da espressione d'emozioni attraverso carezze e linguaggio del corpo!
Perciò se l'altro -nel caso del racconto- non mi coinvolge, "so" che dipende anche dal mio percepire un nulla (quando c'è intimità, i sensi percepiscono molto, al di là di qualsiasi parola!), OLTRE una semplice e cruda fisicità -che per l'uomo sembrerebbe possibile distinguere/separare dall'emotività ...

Se l'amore è per un figlio, non ha coinvolgimento erotico, se è un amore/legame di lunga data, può essere un affetto profondissimo, ma non avere più pathos...
Se è amore tra un uomo e una donna, come può non scattare il desiderio? come si può dire che è "un'altra cosa"?

danDapit ha detto...

@Pier/bis
Ci ripenso, e ritorno.
Riflettevo...
E' vero che ci sono persone che, innamorate, fuggono...Uh, se ce ne sono!!
Ma nella mia riflessione a scoppio ritardato vorrei chederti:
le persone che tu hai conosciuto che, innamorate fuggono, sono coscienti di esserlo, o fuggono convinte di non esserlo e negando con salda convinzione di esserlo?

C'è qualcuno/a che dice:
"Sono innamorato/a, perciò fuggo!"
???

Profonda, infinita curiosità....(la mia!)

Pier ha detto...

Interessante...
Le persone che ho conosciuto io e che, da innamorate, sono fuggite, lo hanno fatto per paura, di qualcosa che nemmeno loro saprebbero spiegare.
Dire e provare un Ti Amo è una delle cose più spaventose e meravigliose che possano esistere, soprattutto quando lo dici senza avere un contatto fisico. In questo senso ritengo l'amore una grande forza interiore, un sentimento sconvolgente e sconfinante, in grado di resitere a tutto, persino all'usura del tempo!
I contatti, la sensualità e l'amore fisico sono importantissimi, certamente, ma per essere ben fatti secondo me devono sempre discendere da quella grande forza che nasce dentro.

daniela ha detto...

Leggendo la parte di Assu non avrei mai creduto che sarebbe andato a finire così... mi immaginavo il solito clichè, lei innamorata persa e lui no, ma schiavo dell'adorazione di lei. Invece la nostra Dandapit, da brava femminista, ha voluto trovare un finale degno dell'orgoglio di essere donna! Eh eh! Brava Dani!
Il racconto è molto bello, come sempre... e anche quello di Assu, nonostante lo stile sia completamente differente. Mi piace, nella parte di Assu, "Non ha saputo resistere alla sua voglia di essere abbracciata. Non ha saputo resistere al desiderio di lei che sentiva crescere dalle viscere", perchè lo trovo vero più che mai, che un uomo desiderato si conceda proprio per appagare quel desiderio. Psiche contorta maschile. Ma la scelta dei nomi è nomen omen? :-)

assunta altieri ha detto...

Danda, che femminista che sei!
;)
Mi piace il seguito del racconto così come l' hai scritto. Ti somiglia, è forte e fortemente "dalla parte delle donne".
Lei completamente vestita. Lui quasi nudo. Messo all'angolo. Costretto a porre quella domanda così banale: sei innamorata? Come se una donna non possa semplicemente avere "istinti". No, quelli sono degli uomini.
Brava. Dell'altro l'ho scritto sul mio blog.

assu

danDapit ha detto...

@Pier
Sì, sono d'accordo con te.
Ho riletto più volte ciò che hai risposto nel secondo commento, e mi ci ritrovo molto!
Grazie, e good night!

@Daniela
Insomma mi tocca fare i conti con un'altra etichetta, e mo' so' Femminista!
Mannaggia! Sempre questo titolo m'è toccato, eppure non ho mai fatto la femminista!
(un po' scherzo, un po' dico sul serio, ma il confine lo lascio labile...)
Grazie Dani per ciò che dici!
C'è una cosa che mi colpisce tra quello che dici, e a cui non avevo mai pensato, e quasi mi fa male farci caso...
"Schiavo dell'adorazione di lei".
Già, mai preso in considerazione tale particolare!

"Nomen omen"?
dove, quando, come, cosa?
Roberto lo ha scelto Assu!
Leonora io.
E' Leonora un "nomen omen"?
da "LEO", leone, re della foresta? parabola buddista?
ah ah!
sto sulla strada giusta o lontana mille miglia???
=___=

@Assu
Oh, ti aspettavo, eh!!
Anche tu mi chiami femminista?
Va bene... (penso alle vere femministe, chissà cosa avrebbero da dire! le militanti agguerrite!!!)
Continuo a giocare su questo titolo, che sento "pericoloso" sia da una parte, sia dall'altra!

Grazie! sono contenta che hai notato un particolare, hi hi, che mi è piaciuto tanto e che è venuto da sè nel costruire il racconto!
"Lei completamente vestita, lui quasi nudo"... (quante volte -non dentro un racconto- il contrario?)

Grazie, mi prendo il tuo BRAVA, e la soddisfazione di averVI fatto sorridere (come sorridevo io, da Stregaccia!!)!
Verrò da te!

panzabiker ha detto...

lucia: di endrigo battiato cantava "te lo leggo negli occhi" se non sbaglio ma non è questa.sai che non mi è ancora venuta in mente?? mi sto perdendo via.buona giornata e un abbraccio pensieroso

dandapit:stasera vado a fare la spesa^.^...sono troppo un demonio!hi hi hi

Anonimo ha detto...

Ho voluto dare anch'io un seguito al brano di Assu, e come te l'ho fatto sul mio blog. Io vedo diversamente l'evoluzione della situazione, non sono così pessimista come voi due...

:-)

daniela ha detto...

Beh, nomen omen può essere qualsiasi omen. Se tu mi citi il ruggito del leone buddista, non può che essere così!! :-)
Però pensavo ad altro. Mille baci.
P.S. Non verrò sabato.

danDapit ha detto...

@Panzabiker
Bene, caro demonio...buon pro ti faccia!!!
(ovviamente tutta invidia, e molto sorriso! Prosit!) ^___^

@Angelo
Pessimiste, eh? Vengo a guardare, leggere e commentare...già immagino quanto avrò da obbiettare!!
;o]

@Daniela
Mi avrebbe fatto piacere sapere "a cosa ALTRO pensavi"...
Erudiscimi, no?
Sei sibillina...!

p.s._ Perchè no, sabato? Pecchè, pecchè, pecchè???
:-((

---------------------
mia riflessione about la pagina dei commenti: massaggi di passaggio come su di una lavagna in una grande casa occupata da molti conviventi..., o no??
Ecco, ho inserito il mio post-it!
Baci abbracci e buona giornata a tutti!

Sergio ha detto...

Bello! Molto realistico e ben scritto. Analisi psicologica accurata. Come sempre succede la donna in questi casi è sempre la più diretta e sincera.
Complimenti.

alba ha detto...

Mi piace la tua versione, è più realistica di quella di Angelo. Ho provato anche io.......
alba

danDapit ha detto...

@Sergio
Grazie per i complimenti, me li prendo ben felice!
Ci sono state altre versioni del "cosa accadrà il giorno dopo", e proprio UN UOMO, Angelo, ha dato una visione tutt'altro che amara.
Ciò mi ha lasciata perplessa e stupita rispetto al "conosciuto" delle donne!
...E mi rendo conto che in tale breve racconto, iniziato da Assu, proseguito "da noi altri", ci sono infinite particelle dei non-detti fra uomo e donna, delle paure/fughe, e del fastidio femminile per ...
...per una certa presunzione maschile d'un rifiuto a priori fin troppo assente dalla domanda se l'apertura della donna sia "Vera Apertura"...

Ecco, l'essere dirette si innesca in quel preciso punto!
;-)

@Alba
Grazie!
Io già sono passata a leggere la tua versione, che -come sai- mi è piaciuta! Mi piace molto il confronto delle interpretazioni!
La tua ha un elemento in più: la subordinazione dei ruoli nel campo lavorativo-professionale...!
(hanno dato della "femminista" a me, ma tu hai inserito una rivalsa maggiore, eh!!)
A presto, ciao!