20 aprile 2007

]]]]°°° LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO °°°[[[[


"Le Chiacchiere stanno a zero"


Un post aperto alla primissima impressione d'impatto.

Un post per aprire un confronto.
Una frase come un quadro, affissa alla parete:
quale l'emozione che suscita?

Superata la prima associazione libera,
come sul lettino dello psicanalista,
seguono delle domande per correlare ogni peculiare vissuto di chi qui passa
e desidera lasciare il suo pensiero,
per me prezioso nella mia profonda curiosità!


Domande come:
L'avete mai usata?
Ve l'hanno mai detta?
Può avere un significato utile e di valore?
In quale contesto secondo voi potrebbe essere usata?
Ha un connotato gentile, sgradevole, o neutro?

Non aggiungo altre domande,
il resto lo lascio alla vostra ispirazione,
e potete rispondere anche un poema,
non per forza due righe sintetiche!!


Ovvero:

Chiacchierate pure,
per me
le chiacchiere non sono a ZERO!


...E buon week-end a tutti!!

32 commenti:

assunta altieri ha detto...

Interessante.
L'espressione non l'ho mai utilizzata ma mi pare di ricordare di averla sentita, così com'è o qualcosa di simile.
Così come la leggo io, ha un tono duro e sgradevole e un significato duplice (forse ambiguo): uno quantitativo (non ci sono chiacchiere), uno qualitativo (le chiacchiere hanno poco valore, anzi nessun valore). Occorrerebbe contestualizzarla e capire da chi viene per essere più precisi.
Tu la proponi come un quadro appeso alla parete e quindi la subisco e perciò mi suscita ira, mi fa pensare a uno di quegli snob che si allontanano da un gruppo e con superiorità autoattribuita sussurra (perché non ha il coraggio di dirlo apertamente): le chiacchiere stanno a zero. E sottindende: io non mi ci mischio con questa gente.

Tutto qui, per ora.
Buon fine settimana anche a te.
Un abbraccio.
assu

Anonimo ha detto...

....se posso dire la mia,dal mio squallido e nebuloso status di "animo"....direi che l'espressione,o meglio luogo comune,indica una dichiarata voglia di "fatti". Come diceva il mio caro amico tossico "fatti,non parole!"
Ma le parole sono importanti,è vero,è il sistema primario con cui comunichiamo...ma...c'è un ma..
La sostanza sta nei fatti,alle parole deve seguire "l'azione"altrimenti non resta niente.
Io non ricordo parole ma azioni.
L'espressione che tu citi mi fa pensare ad una discussione volitiva ,tesa al risoluto raggiungimento di uno scopo. "fuori o dentro", "con me o contro di me". Si..., ha il sapore di un crudo "out out"
L'intento si dichiara a parole ma si raggiunge con i fatti! L'espressione in definitiva mi risulta positiva. Ciao
Il Barone di Montalbuccio

s(k) ha detto...

E'una delle espressioni più fastidiose che abbia mai sentito, forse perchè la associo a varie persone sgradevoli che la utilizano di frequente.
La metto in quel mucchio di modi di dire che hanno il potere di toccarmi la nervatura per motivi mai del tutto chiariti come per esempio: "Stare sul pezzo" o "Succede anche nelle migliori famiglie".

Anonimo ha detto...

Le frasi fatte e i modi di dire suscitano sempre in me un moto di ribellione interiore, un fastidio verso chi li usa, anche se l'occasione magari è delle piu' azzeccate. Ancora di piu' mi irrita quando la frase mi sale alle labbra, vorrebbe uscire per riassumere in poche parole il mio stato d'animo. Il fatto e' che le trovo in generale molto limitative, poco esaustive e troppo, troppo, TROPPO generalizzanti.
Pero', perche' un pero' c'e', 'le chiacchiere stanno a zero' e' per me una frase densa di significati. Magari e' un po' brusca, ma rende l'idea di chi per esempio sia esasperato/deluso da un susseguirsi di parole che non trovino poi riscontro nei fatti.
A me e' capitato di aver frequntato una persona per cui frase coniata non poteva calzare meglio!!! Un uomo che mi ubriacava di parole, parole messe in fila una per una, con una logica quasi maniacale. Fiumi di lettere che col tempo ho capito non portavano a nessuna foce, creavano anse nelle anse, si perdevano in cascate improvvise (di stile e di sostanza, oserei dire).
E come in tutte le storie, c'e' un epilogo: non scherziamo su 'le chiacchiere stanno a zero' perche' gli zero restano e fanno un male boia!!
mara

Anonimo ha detto...

ho scritto tutto d'un fiato, la sento sulla pelle quell'espressione e ancora brucia!
scusa se non mi sono presentata, ogni tanto passo di blog in blog per curiosare e dire la mia.
Bel blog, complimenti!
Mara

lucia ha detto...

Imparai a parlare molto presto. A pochi mesi invocai dalla culla il ritorno di mio padre con un "babo ca" che tutti ricordano.
Le parole, frutti del pensiero, sono da sempre le mie fidate compagne.
Con loro ho giocato l'infanzia e superato l'adolescenza. Trovato amici e perduto amori.
Ho usato parole per raccontare favole e altre per difendermi dal lupo cattivo.
Le chiacchiere non stanno mai a zero. A zero sta il nulla, il non detto.
Dalle chiacchiere nascono grandi idee, nascono opere, crescono coscienze, maturano sentimenti.
Prché in fondo, anche "parlare" è "agire"...

Baci marini in una giornata di parole non dette.

Anonimo ha detto...

Il modo di dire così com'è scritto non l'ho mai sentito né usato, ma penso di poterlo tranquillamente associare a "fatti, non parole". È sicuramente un'espressione sgradevole, a mio avviso. Soprattutto se appesa ad un muro. Mi richiama l'imperativo odierno del manager che pretende più profitti dai suoi uomini, che non devono perdersi in chiacchiere ma far fruttare le risorse. E sarà sicuramente una cosa giusta, ma genera in me un senso di profondo fastidio.

Un'altra chiave di lettura si riconduce a qualcosa che penso spesso mentre guardo, ad esempio, i dibattiti in televisione: in questo scenario la frase verrebbe pronunciata da me stessa mentre osservo due deputati che si scannano vicendevolmente, senza mai giungere ad un punto d'incontro. O anche, quando si ascolta qualcuno che fa delle promesse dall'alto di un palco, e già si sospetta che non le manterrà. In entrambi i casi la frase ha una connotazione negativa, tra la rabbia e la rassegnazione.

Un altro esempio, che mi viene suggerito da ricordi adolescenziali, lo si può ritrovare nel mio professore di italiano. Un professore che, al primo quadrimestre, mi metteva sempre 5 all'orale e 6 allo scritto, perché «non posso dire che tu non sappia scrivere», ma dovevo imparare a scrivere (e dire) quello che voleva lui, ovvero i fatti relativi a quel modo di pensare su quell'autore, non il mio libero pensiero (e quindi delle chiacchiere inutili). In questo caso la frase genera solamente un odio profondo, nonché un senso di rivalsa...ottenuta all'esame di stato prendendo il voto massimo al tema d'italiano...solo perché non è stato lui a valutarlo.

Forse, e dico forse, potrebbe assumere una valenza positiva in un solo caso: se fosse inserita in un discorso pacato fatto da un genitore al proprio figlio. A volte può servire ad un adolescente essere riportato coi piedi per terra... E questo lo dico per esperienza personale :)

myRandAe ha detto...

"Fatti, non parole",
suggerisce Rosex:
è un modo più gentile di chiedere concretezza rispetto a
"Le chiacchiere stanno a zero",
che invece esprime un connotato dispregiativo, e senza sottintesa preghiera di risposte fattive.
Direi che è insito un GIUDIZIO imperativo, e di dichiarata prepotenza che non ammette che una sola risposta: quella dovuta, un aut aut, sì, come tra i commenti viene indicato da un anonimo.
E' sgradevole!
La userei solo se volessi offendere, maltrattare, o aggredire per difesa.
L'ho sentita poche volte, in situazioni di villanìa e con modi di fare bulleschi.
Non penso sia un modo per aprire una strada; piuttosto lo è per chiuderla, così come lo sono gli aut aut.
Aggiungo:
Ha sapore di pubblicità, del Maschio:
"Quello che non deve chiedere MAI"!
Tra i politici?
Sì, forse!
O anche allo schermo tra i ragazzi che battibeccano nel salotto della De Filippi...

Cilions ha detto...

Cara amica, come sempre i tuoi post sono ottimi spunti per ragionare...
Per uno che come me vive di comunicazione, che dirti, trovo che alla base di qualunque tipo di rapporto ci sia il dialogo, dialogo che però non deve essere speculativo... deve portare all'azione...
Credo di aver sentito questa frase nella pubblicità di una bevanda...
non ricordo quale... forse sprite?
mah!
Io preferisco la frase del famoso sindaco dello Zelig: Fatti, non pugnette!!! ;) sicuramente più divertente e meno antipatica, trovo infatti che in origine "Le chiacchiere stanno a zero!" sia una frase un po' arrogante, sicuramente però in grado di dare una forte scossa...
dopotutto ogni frase va vista nel contesto in cui si adopera...

danDapit ha detto...

Solo ora mi sono accorta che ASSU ha pubblicato un post per segnalare con un link questo post!
Grazie Assu!!
Sono rimasta meravigliata, ma anche affettivamente accarezzata dalla tua attenzione!

Nel contestualizzarla, come tu chiederesti per chiarezza, il significato cambierebbe a seconda dela situazione (nei commenti sono stati infatti citati dei "casi"); perciò l'ho voluta lasciare affissa come un quadro!
E anche per questo l'immagine iniziale che ho usato per il post è lontana da qualsiasi riferimento "arrogante"; cosa che invece -lo deduco leggendo i commenti- emerge da tale espressione.
Desideravo neutralità, ed espressione "libera".
Ognuno la può inserire nel contesto immaginativo che viene più richiamato dal proprio vissuto!

Quello che mi colpisce è il tuo sottolineare un SUBIRLA.
Immagini uno snob che si autoattribuisce superiorità...

E qui allargo il discorso comprendendo anche le risposte a Rosex, a Myrandae, a Mara.
In effetti potrebbe essere usata in un dibattito sul sociale e politico; in questo contesto, dopo polemiche e discussioni che non portano a fatti concreti, quando nel sociale ciò che conta è l'intervento reale e pratico, qualcuno potrebbe esordire con: "Fatti, non parole!".
Ovvero: basta chiacchiere, agiamo! Cerchiamo di unirci ed essere fattivi, perchè le parole, se sono solo chiacchiere, danno zero come risultato, alias: sono sterili!

Ma se tale frase viene usata in un dialogo fra due amici, o in una coppia uomo/donna (@Barone di Montalbuccio/@Mara), quale utilità può avere?
Ecco che la tua sensazione di subirla acquista un senso preciso!
L'immagine di uno che si autoattribuisce superiorità è immediata: con quale arroganza io potrei giudicare le tue espressioni solo chiacchiere inutili?
Se esordissi in tal modo, non ti porrei forse nella posizione di SUBIRE il mio giudizio autoritario ed arbitrario?
Inoltre: quale spazio di replica ti lascerei?
Avrei già stabilito che le tue sono chiacchiere inutili e, o mi dimostri ciò che sta nella mia testa, oppure non mi interessi!

Invece è MOLTO INTERESSANTE guardare i modi espressivi!
Dietro le loro quinte si cela un mondo: di umanità, o cattiveria; di apertura e disponibilità, o di chiusura e prepotenza autoreferenziantesi!

danDapit ha detto...

Scusate devo interrompere la risposta ai commenti.
Rispondo a tutti, dopo!

Pier ha detto...

Secondo me questa frase ha un impatto molto duro, aggressivo, diretto, rabbioso, legato al mancato raggiungimento di qualcosa o ad una promessa non mantenuta.
Si tratta di una frase che ho detto ma anche sentito, seppure in contesti differenti, ma in entrambi i casi non mi ha lasciato sensazioni piacevoli. Se ci tieni un minimo alla persona che ti rivolge o alla quale rivolgi questa frase c'è da stare veramente male.
C'è un senso di delusione/tradimento dietro, a sbirciare clandestinamente la tua anima.
Il fatto che tu abbia postato un argomento simile mi porta a pensare che ultimamente, non accadendo niente per caso, sei entrata in collisione con questa frase. Che io personalmente non vorrei più nè dire nè sentirmi dire.
E di conseguenza è lo stesso augurio che rivolgo anche a te.

Anonimo ha detto...

Bè..bè...bè.. "Le chiacchiere stanno a zero"...ed occorrono dei fatti concreti.
Analizzando questa frase in modo logico e letterale balza alla mia mente il moto esasperato di chi potrebbe usarla.
Una persona che è stufa di sentirsi reiterare sempre lo stesso minestrone di discorsi, e che esorta -in modo brusco- l'altro a non trastullarsi solo sul chiacchiericcio privo di solidità di pensiero.
Questo quanto.
Ma se vogliamo poi condurre un'analisi più filosofica e profonda, mi associo a chi ha scritto in questi commenti che le chiacchiere (intese però come momento di espressione esterna di un'interiorità ricca, colorita e piena) sono momento indispensabile nell'atto comunicativo umano.

"Chiacchiera" in quanto discorso: discorso come strumento per esprimere e regalare una via d'uscita all'interiorità.
Tutto il resto sta a zero...Ovvero, esaurendo attraverso un linguaggio denso e carico di significato ed emozioni tutto ciò che abbiamo da dire e da far uscire, è il momento di passare ai fatti (non necessariamente materiali), ed evolversi sia nel pensiero che nell'azione; o meglio: evolvere l'azione in funzione del pensiero.
Il chiacchiericcio in tal momento sta a zero, ovvero non ha più significato...! A quel punto diventa solo una palestra per le nostre abilità istrionico-glottolinguistiche!
Angel

danDapit ha detto...

@Barone di Montalbuccio
Sono contenta che ti risulti positiva!
:-)
Significa che riesci a trovare del buono anche dove vi è tensione conflittuale o di estremismi sfocianti in "aut aut"!

@K
Ho bisogno di lezioni private!
Cosa significa: "Stare sul pezzo"?
Non l'ho mai sentita...Ora vado su Google a informarmi!
Però, circa il toccarti la nervatura, se leggi fra i vari commenti, forse ti si chiariranno i motivi che te la toccano!
Quello che penso è che dietro alle parole ci sono sentimenti ed emozioni. Usare luoghi comuni è un modo per sfuggire al confronto, un modo per non dare risposte, per confondersi nel mucchio, per dare l'ovvio come se l'ovvio fosse una risposta concreta!
Dietro alle parole c'è una responsabilità, e una scelta: come usarle, e cosa vuoi dare e far arrivare...
Grazie e un bacio!

danDapit ha detto...

@Mara
La senti ancora sulla pelle e ti brucia?
L'hai usata tu?
Al primo commento che hai lasciato sembrava che descrivessi una situazione in cui sarebbe calzata a pennello.
Al secondo commento sembra che tu l'abbia vissuta direttamente!
Una cosa ho pensato nel leggerti: che è raro che un uomo scriva fiumi di lettere pieni di parole, di solito le promesse al vento sono solo verbali!
Kahlil Gibran, pittore e scrittore, ha avuto una fitta corrispondenza d'arte, filosofia e amore ("Lettere d'amore del Profeta") con Mary Haskell...
In effetti gli uomini prediligono il concreto!
E in qualche modo il tuo caso è quasi prezioso...Hai conservato le epistole? Chissà che un giorno...

Sarei però curiosa di sapere se infine, esasperata e delusa, hai dichiarato al Gibran della situazione:
"Le chiacchiere stanno a zero!",
ovvero: smamma!!
;o)
Grazie d'aver lasciato il tuo pensiero, e benvenuta!

Anonimo ha detto...

Hai ragione, se non le avessi appallottolate e buttate nel camino un caldo pomeriggio di luglio (il camino era spento...ma il gesto mi sembrava allora altamente simbolico!!) forse le avrei potute pubblicare su qualche sito che tratta problematiche comportamentali maschili. E tanto per rimanere in tema di modi di dire, avrebbero potuto costituire prova vivente che 'l'eccezione conferma la regola'. :-)
Purtroppo l'esperienza è stata difficile, dolorosa e ho impiegato molto tempo a dargli un senso. E' finita per esaurimento di contenuti, per mancanza di sostanza e il fatto che sia stata io a chiudere alla fin fine è solo un dettaglio.
Quello che brucia è stato il mio aver creduto a quelle parole, la mia ingenuità, la mia stupida voglia di vivere tutto a qualsiasi costo..e ben mi sta!
Ma non vorrei appesantire questo tuo spazio con le mie tristi vicissitudini. Per concludere, secondo me: LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO se chi le formula è in cattiva fede.
Ciao ciao
Mara

Anonimo ha detto...

Una provocazione del genere su un blog mi sembra molto interessante.
Voglio dire che sarebbe come chiedere alle falene se la luce delle lampadine fosse pericolosa, o alle scimmie se le banane fanno venire il mal di pancia...In questa realtà virtuale, dove le parole sono le padrone incontestate di ogni forma espressiva, chi afferma la valenza dell'espressione da te citata è solo un ipocrita.
;-D
Teo

danDapit ha detto...

Di nuovo devo rimandare le altre risposte.
Nel frattempo se ne sono aggiunte ancora.


Un piccolo appunto per:

@Teo
Non capisco cosa vuoi dire.
Mi spiego: ciò che esprimi non mi è chiaro, è come se potesse avere un doppio significato, almeno per come lo leggo io!
"Chi esprime la valenza di questa frase citata è solo un ipocrita."
??
Vuoi dire: chi esprime la validità de
LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO?
Ovvero: chi dice che è giusta, è un ipocrita?

O è ipocrita chiunque esprima un'opinione su una frase buttata a casaccio sul blog?

Anonimo ha detto...

Giusta la prima:
Credo che proprio noi, che ci avvaliamo esclusivamente delle parole per comunicare qui in rete, non possiamo permetterci il lusso di anteporre ad esse i fatti.
Le parole/chiacchiere hanno sempre un valore.
Ciao.
Teo

alba ha detto...

io la uso coi miei figli quando si arrampicano sugli specchi per spiegarmi con mille parole che non hanno studiato......trovano motivi, inventano strutture, salgono su treni inesistenti, l'insegnante non mi sopporta, il libro caduto dalla moto..... ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh le chiacchiere stanno a zero!!!!!!!!!!!!!! è liberatorio.

danDapit ha detto...

@Lucia
Inizio dal fondo: "Baci marini", che sono parole, ma prima della parola vi è il pensiero, un pensiero di sole sul mare...
Sì, le parole sono perle che danzano e vengono dai pensieri...
Tu dici:
"Le parole, frutti del pensiero...
Le chiacchiere non stanno mai a zero.
A zero sta il nulla, il non detto.
Dalle chiacchiere nascono grandi idee, nascono opere... in fondo, anche "parlare" è "agire"...
"

Iniziando a conoscere la filosofia buddista, ho scoperto che PENSIERI, PAROLE e AZIONI sono i semi che formano la nostra vita: il destino o karma!
Prima di agire c'è un pensiero; il pensiero diventa espressione verbale, e intrecciata ad altre parole si trasforma in azione.
E' un percorso...Ma chi reclama delle azioni, è anche pronto a compierle?
...Soffermandosi a riflettere, al di là dello scoglio di un'espressione adeguatamente brutale quanto il suo intento, in fin dei conti anche chi la pronuncia sta emettendo una chiacchiera: forse quella definitiva perchè azzera il resto...

Meglio le parole come perle danzanti! Mentre ti bacio dal sole romano che splende carico di chiacchiere raggianti!

danDapit ha detto...

@Rosex
Grazie del tuo commento, è ricco!
Le immagini che hai lasciato intorno a questa espressione sono varie e colme di spunti!
"...L'imperativo odierno del manager che pretende più profitti dai suoi uomini..."
E' vero!
Umiliare per ottenere!

Il contesto adatto a questa frase resta l'ambito sociale e politico: scenario ricolmo di polemiche, promesse, sorrisi seduttivi per immagini propagandistiche, dispute sul giusto e il vero, senza traguardi concreti: chiacchiere che si sommano a chiacchiere da decenni! (chiacchiere destinate ad aumentare, in proporzione dell'aumento del groviglio da dipanare!)

Infine, bellissima la riflessione legata al tuo vissuto da studente:
"...ma dovevo imparare a dire quello che voleva lui, [...], non il mio libero pensiero (e quindi delle chiacchiere inutili). In questo caso la frase genera solamente un odio profondo, nonché un senso di rivalsa..."
E' umano! ..induce!
^___^

In effetti, come dice anche
@Alba
il contesto ideale è quello "educativo"!
A un figlio si può dire:
"Le chiacchiere stanno a zero",
si ha l'autorità per farlo, e può essere utile per insegnare a prendersi la responsabilità di ciò che dipende esclusivamente da se stessi: senza inventare scuse!
Grazie Rosex e grazie Alba!

danDapit ha detto...

@Rosex / @Alba
Dimenticavo:
BENVENUTE!!!

@Myrandae
Accipicchia!
La tua opinione è determinata!
Sembra che anche tu abbia un vissuto circa questa espressione…!
A differenza di Mara, a cui è servita con un uomo che giocava con le parole, tu la associ ad un uomo che pretende: senza aver bisogno di chiedere, MAI! A seguito forse dell’enunciato “Le chiacchiere stanno a zero” ?
Quindi: o sei a sua disposizione oppure: “Fatti in là, mi sbrigo con altro!”
Triste!!
Benvenuta anche tu, e grazie!

@Cilions
Grazie Francesco!
Sì, è vero, ogni frase va vista nel contesto in cui si adopera…
In effetti mi è venuto in mente di postarla sul blog proprio per la curiosità di leggere cosa suscitava a freddo, estrapolata da un qualsiasi contesto emozionale, in cui una frase del genere ha la sua peculiare origine e collocazione!
Per quanto possa essere anche un “luogo comune”, è usata solo in determinati momenti!
Tu suggerisci “un po’ arrogante ma sicuramente in grado di dare una forte scossa”…
Sì, tutto torna, come sopra!
Un bacio!

@Angela
Fantastica la tua analisi! Profonda, allargata, onnicomprensiva!
Ciò che mi colpisce è il richiamarti come immagine “una persona che è stufa di sentirsi reiterare sempre lo stesso minestrone di discorsi”, allora a quel punto senti giusta l’esortazione, anche brusca, per passare all’azione!
Ecco: rispondendo ai commenti è inevitabile che abbia come riferimento anche la mia immagine di collocazione di tale espressione!
In particolare il confronto con le tue mi richiama il pirandelliano assurdo del
“Così è (se vi pare)”,
giacché tale frase l’avrei dovuta pronunciare io invece del continuare a cercare una strada con le parole!
Quindi sorrido ora al pensiero di una concretezza che cercavo, e che mi ha dato come risposta un tacciarmi di inutili chiacchierate!!
Sorrido...
Thanks, Angel!

danDapit ha detto...

@Pier
Sì, anche io penso sia così!
Che l’impatto sia: duro, aggressivo, legato al mancato raggiungimento di qualcosa…
E sono d’accordo con te sul fatto che, se ci tieni ad una persona, non usi una frase di questo tipo! Le parole possono essere armi bianche affilate… O possono essere carezze…
Possono molto, le parole!
Possono scatenare un conflitto internazionale, possono creare la pace mondiale…

Un senso di delusione/tradimento a sbirciare clandestinamente la mia anima?
Sì, hai ragione!
Ma “Le chiacchiere stanno a zero” è solo la punta dell’icesberg, quasi un sorriso ora, se trasformato in gioco…
Ciao, grazie, un bacio!

@Teo
Ophs!
L'ironia mi aveva portata fuori strada!
Sì, hai ragione!
Qui fra blog e realtà virtuale, non si marcia a suon di parole?
Grazie anche a te!!
=___=

@Mara (il ritorno)
LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO se chi le formula è in cattiva fede.
Sai? anche io (io Jane, tu Tarzan!)ho scritto molte lettere e usato molte parole, ma ci credevo fino in fondo!
Tu mi fai riflettere nel chiedermi quanto ci abbia creduto "l'altro" e, se come te, lui pensi che le abbia formulate "in cattiva fede"!
Il "COSI E' (se vi pare)" ritorna beffardo a far capolino...
ciao ciao!!

assunta altieri ha detto...

O.T. VELOCE
Ti ho nominata. Vieni a vedere.
Poi ripasso, poi ripasso.

daniela ha detto...

Non avrei mai pensato di dire ciò che sto per dire ma... in questo periodo della mia vita non potrei essere più d'accordo. Sono stufa di chiacchiere: chiacchiere per organizzare le cose che coprono la mancanza di organizzazione, chiacchiere per lamentarsi, chiacchiere per non parlare di niente, chiacchiere e niente azione, non ce la faccio più di chiacchiere vane.
Voglio fatti, voglio roba che si tocca, voglio azioni, e soprattutto voglio parlare, non chiacchierare!
Un bacio Dani.

P.S. Ma come fai a mettere il grassetto/neretto nei commenti? Io è una vita che ci provo e non ci riesco...

danDapit ha detto...

@Daniela
Eh eh!! Se me lo avessi chiesto prima, lo sapresti da un pezzo!!!
Ma ora mi vendico di ciò che hai espresso qui, e per non far chiacchiere...NON TE LO DICO!!!!
ah ah ah!!!
...
Io so qual'è la contestaulizzazione delle chiacchiere senza costrutto a cui ti riferisci!
E' il lavoro che state organizzando...Più si è con le idee e i problemi che sorgono, e più di parole ne passano prima di giungere a realizzazione!
Dai, i risultati saranno stupendi, e le chiacchiere saranno servite!

Chissà...forse a "Studio", se sarò magnanima, ti erudirò sul grassetto e corsivo, nonostante le mie siano...
chiacchiere che stanno a zero!!
:-\
BACI!!

danDapit ha detto...

@Assu
Sono passata (subito!)... ho visto la mia nomination ...Maaaaa...non tocca PRIMA A TE???

A parte ciò...
Grazie per "la nomination", lusingata!
Sto già cercando di ricordare...mica è facile!!
Un baciotto!

daniela ha detto...

Stai a fà la preziosa eh??? :-)
Vabbè, aspetto fino a domani... ma queste non sono chiacchiere, sono informazioni utili!!!
Comunque sì, è come dici tu, mi riferivo allo spettacolo, all'associazione e alla mancanza di concretezza che mi sta facendo uscire dai gangheri. Speriamo bene Dani, in realtà ci sono un sacco di problemi.
Vabbè... un abbraccio e a domani!

Pier ha detto...

Il tuo commento mi ha fatto venire in mente una canzone di Bersani...
Le parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate...

Anonimo ha detto...

Non credo si tratti di crederci o meno (alle chiacchiere). Le azioni che seguono dovrebbero rappresentare la concretezza delle parole espresse. Sai cosa mi viene in mente, tanto per restare in tema di espressioni? PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE.
Forse sono andata fuori tema, o forse nel mio caso, l'essere che citavo predicava ma non razzolava....Ossignur che casino! Mi sto intrecciando nei modi di dire, ecco perchè li detesto!! :-)
Ciao.
Mara

danDapit ha detto...

@Daniela
La Preziosa??
perchè no??
Mi do valore!!
hi, hi!!
;-*

@Pier
Belle le parole della canzone di Bersani!
Ah, e io che non presto mai attenzione alle Songs!!
..."sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi"

mmmhhh...
"Sottointesi"...
come è vero!
Nel bene e nel male!!!
Kisses!!

@Mara
La tua storia mi sta incuriosendo sempre di più!
"Predicare bene e razzolare male" ?
Ma cosa avrà (o non avrà) combinato questo signor uomo letterato?
Oltre a dedicarsi alle lettere era anche già impegnato, con tutte le sue parole senza costrutto?
Stile "Parole parole parole" della celebre canzone di Mina e Alberto Lupo?
A presto, Mara!
^___^