12 maggio 2009

"L'assalto di una pericolosa massa di delinquenti"

Parla Morelli, presidente delle organizzazioni non governative italiane
"Sbagliato fare accordi con la Libia che non ha firmato la convenzione di Ginevra"

Respingimenti, la protesta delle Ong
"Berlusconi due volte inadempiente"


"Spariti gli interventi per lo sviluppo dei paesi emergenti"

(articolo da La Repubblica di CARLO CIAVONI del 12/5/2009)

ROMA - Sergio Morelli, presidente delle Ong italiane si aggiunge alla protesta delle Nazioni Unite in relazione alla politica delle espulsioni indiscriminate praticata dal governo italiano. "Ci sono due palesi e inaccettabili inadempienze del Presidente del Consiglio" - dice Morelli - che insiste nel dire che la linea adottata dal ministro Maroni altro non è che la traduzione delle decisioni da lui stesso sottoscritte in Libia un mese fa con Gheddafi.

"La prima si riferisce al fatto che l'accordo evocato da Berlusconi è stato negoziato con un paese, la Libia, che non figura tra i firmatari della convenzione di Ginevra del luglio 1951, che sanciva principi di accoglienza e solidarietà nei confronti di chi fugge da luoghi dove i diritti umani vengono umiliati e calpestati. Principi diametralmente opposti a quelli di fatto praticati oggi dal governo italiano".

"La seconda inadempienza - ha aggiunto Sergio Morelli - consiste nell'aver cancellato dagli orizzonti politici del governo l'unica vera soluzione che potrebbe contribuire ad attenuare i flussi migratori dai paesi poveri del mondo: e cioè l'investimento di risorse economiche destinate allo sviluppo nelle zone depresse e depredate del Pianeta. È' sufficiente ricordare il taglio del 56% dei fondi per la cooperazione. Un'altra un'inadempieza in conflitto con l'impegno sottoscritto dall'Italia di destinare almeno lo 0,7% del Pil, oggi ridotto allo 0.09%: sette volte più basso del minimo per il quale il nostro Paese si era impegnato a livello internazionale".

Ma c'è un altro dato che Morelli ha tenuto a ricordare: "Secondo una recente statistica dell'UNHCR, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati - il 70% delle persone che riescono a sopravvivere alle traversate in mare sui barconi che partono dalle coste libiche risultano rifugiati, cioè in fuga da paesi dove, secondo il diritto internazionale, i diritti umani non vengono rispettati o non esistono affatto. Quello che invece si cerca di affermare - ha concluso Morelli - è l'idea che si stia arginando, a largo delle nostre coste, l'assalto di una pericolosa massa di delinquenti".

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