25 luglio 2009

"tanto è sempre stato così", la succube accettazione italiana, che nel male crea altra corruzione e infittisce giochi di potere

La sarcastica vignetta del Times su Burlesque-oni

Sui media stranieri ampio spazio alle trascrizioni delle ultime registrazioni
Il Times: "Nastri scioccanti".
Independent: "Come un vero padrone dispensa carriere"

"Italia seria, premier no" - "Il re della giungla"

Per la prima volta da giorni il caso Berlusconi ritorna con forza sui media di tutto il mondo, che riportano fedelmente le trascrizioni delle ultime registrazioni diffuse dal sito dell'Espresso e traggono in alcuni casi le loro conclusioni.

Come sempre molto completo il coverage del britannico Times che reagisce con un commento ai "particolari scioccanti" che emergono dagli ultimi nastri. "Berlusconi sente la pressione nello scandalo sessuale" è il titolo dell'articolo di cronaca del quotidiano, con gli ultimi dettagli e i consigli del premier alla escort. Ma l'opinione del giornale conservatore britannico è affidata a un durissimo commento, "Un governo serio", che analizza la vicenda da un punto di vista di interesse generale per l'Italia e la sua reputazione nel mondo. Anche nel commento si parla degli ultimi dettagli "scioccanti" della vicenda, affermando che ormai lo scandalo sta devastando non solo la singola figura di Berlusconi ma l'incarico pubblico del primo ministro italiano. L'editoriale chiude sostenendo che "l'Italia è un paese serio, un paese membro del G8, della Nato e dell'eurozona. Non ha un governo serio perché non ha un primo ministro serio".

Nelle scorse ore inoltre sono ripresi i commenti sul web alle vicende italiane. Sul Timesonline le notizie su Berlusconi in questo momento sono la prima news internazionale, e questo trascina ormai quasi un centinaio di "post" dei lettori. Un vero botta e risposta a distanza tra inglesi e italiani, alcuni dei quali indignati rispondono difendendo il premier, altri confermando il proprio imbarazzo.

Sul Guardian il corrispondente John Hooper fa una notazione che per i britannici sembra rivelatrice: Berlusconi "ha detto di non essere un santo, ma non ha negato nulla" della storia con la D'Addario, anche se i suoi avvocati e i suoi ministri negano tutto.

"Berlusconi, il re della giungla delle bambolone", è il commento dell'Independent: il fatto che gli italiani non si scandalizzino più di tanto di quelli che vengono definiti "sguardi lascivi, linguaggio sporcaccione e instancabile promiscuità" del premier dimostra "in parte che l'Italia è politicamente primitiva". Ma anche qualcosa di più: "E' il maschio più maschilista d'Europa, ma è anche totalmente devoto all'idea che le donne che frequenta vogliono e meritano una carriera propria. Desiderio che lui, come un vero padrone, gratifica mettendole in Parlamento, nel suo governo, in televisione, eccetera. In un certo senso è un modernista e un femminista". E per milioni di italiani "è il leader ideale".

APPUNTO di danDapit:
Silvio Berlusconi modernista e femminista?
Chi elargisce nel suo stretto e ben mirato gioco di potere, esige tornaconto. Se per Femminista si intende colui che USA le donne come pedine a proprio comodo UTILIZZANDO -in primis e- IN FINALE il vasto potere che ha d'elargire e distribuire... bè, allora: sì, ottimo femminismo!
E complimenti per il suo essere un modernista, nonostante l'anagrafe dei suoi 72 anni e la cultura radicalmente maschilista cresciuta con il mito del Super uomo da quando nacque fino ai giorni nostri, dando il meglio di sè nell'attuale mondo del duemila.


Spagna. Nell'articolo del Pais dedicato alle registrazioni di Patrizia D'Addario, il corrispondente Miguel Mora dà conto anche dell'appello pubblicato su Repubblica - e ora aperto alle firme online dei cittadini sul sito di Repubblica.it - e nota la "curiosa svolta archeologica dello scandalo", con le ripercussioni che stanno avendo in ambienti scientifici e politici le dichiarazioni registrate di Berlusconi sulla presenza nel parco di Villa Certosa di "trenta tombe etrusche".

(24 luglio 2009) ----

-----------LA LETTERA------------- (da La Repubblica)

Non voltiamoci dall'altra parte

Caro direttore, le cronache di questi giorni raccontano di un paese che non reagisce ai gravi comportamenti del presidente del Consiglio. Non esiste nessun paese al mondo che tolleri le menzogne dei propri governanti.

Siamo un caso unico. Sono state davvero poche le voci che hanno cercato di non far passare il tempo per evitare che l'assuefazione addormenti la coscienza pubblica.

Sì, in questo momento noi crediamo che occorra uno scatto d'orgoglio di tutti gli italiani che pensano che la menzogna sia un danno al paese e alla sua credibilità. Se Berlusconi sia un santo o no interessa davvero poco.
Qui si parla di una questione politica e le domande che emergono impongono risposte non equivoche. Si può impunemente mentire al paese? Si è messa a rischio la sicurezza nazionale? Quanto si sono sovrapposti gli interessi privati alle funzioni pubbliche? Le questioni sono decisive. Riguardano la credibilità delle istituzioni e l'autorevolezza della classe dirigente.

Non è superfluo ricordare quanto impone l'articolo 54 della nostra Costituzione: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Quello che emerge dalle inchieste giudiziarie non può essere considerato il fatto personale di un "utilizzatore finale". Coinvolge tutti e non può essere accantonato dalla politica. Soprattutto dal Partito Democratico.

Ecco perché invitiamo il nostro partito a utilizzare le sue feste e le sue iniziative per rilanciare nel paese una profonda riflessione sui danni che sta provocando il Presidente del Consiglio. In questo momento tutti coloro che vogliono bene al nostro paese, in qualsiasi formazione militino, devono trovare il coraggio di non girarsi dall'altra parte.

Rita Borsellino
Gianrico Carofiglio
Sergio Cofferati
David Sassòli
Debora Serracchiani
Luigi Zanda

(24 luglio 2009)

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