04 maggio 2007

------- La catena dei 5 libri importanti ---------

Ricevute le consegne da Assu, ecco i cinque libri scelti come significativi nelle varie tappe di vita.



L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE - Milan Kundera

"L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri ci abbiano trovato la morte fra torture indicibili."


Un libro che ha fatto storia!
E mi ha lasciato segni di riflessione quasi insoluti.
Me lo prestò un'amica, la stessa che più avanti menzionerò perchè collegata ad un altro libro tra quelli scelti.
Mi piacque talmente, che lo regalai a molte persone, senza mai comprarlo per me!
Ho poi però acquistato e letto molti altri libri di Kundera, infatti è nella mia indole: quando scopro un autore che mi piace, voglio leggere quasi tutto di ciò che scrive! (Se possibile o se, giunta ad un certo punto, non me ne sento ormai sazia!)
Sono passati vent'anni da quando lo lessi, forse era la primavera in cui scoppiò la Centrale di Cernobyl.
Contiene innumerevoli spunti di riflessione, punti di vista sulla vita! P
ersino la personalità di Tomas mi ispirò per tracciare e percepire una linea guida sul comportamento maschile! Probabilmente non fa onore (agli uomini), ma la sentii realistica nella sua umanità ricca di sentimenti, dubbi davanti a scelte del cuore, e ricerche di strade lungo il vivere.
Oltre a questo, il significativo è racchiuso nel mio restare profondamente colpita dalle due figure femminili protagoniste: Tereza, la fedele, la compagna che ama e che ha bisogno di essere amata, fragile, ma a cui il protagonista -malgrado la sua "insostenibile leggerezza"- resta legato fino alla fine, morendo insieme; e Sabina, l'indipendente, l'artista, l'amante cercata e ricercata, forte e sicura delle sue scelte, autonoma nei suoi movimenti di vita libera.
La seconda mi affascinava, sentivo di voler essere così, eppure mi sentivo anche Tereza.
Riflessioni che restano insolute: nella vita si sceglie, se scegli la faccia della medaglia contrassegnata con "A", non vivrai ciò che è sul lato contrassegnato con "B".
L'eterna amante, libera e forte, Sabina, vive oltre la fine del romanzo, non muore con esso come Tomas e Tereza, e mentre il suo sguardo accarezza, in una silenziosa visione serale, le finestre illuminate delle case da cui sente emanare il richiamo degli affetti, ecco che accusa la nostalgia d'un sapore che, seguendo il suo cuore libero, non ha scelto e non si è data.
Questa immagine mi è restata scolpita dentro, e devo dire che dopo vent'anni potrei anche riconoscermi più facilmente in una delle due donne, sebbene continui a restare entrambe: Tereza nel mio intimo, e Sabina come scelte di vita!
O il contrario?


LE ETA' DI LULU' - Almudena Grandes

"Suppongo che possa sembrare strano, ma quell'immagine, quell'immagine innocente, alla fine risultò il fattore più illuminante, il colpo più violento.
I due, i loro bei volti, affiancavano il protagonista, che sul momento non riuscii a identificare, tanta era la confusione in cui mi aveva sprofondato, in precedenza, quel radioso amalgama di corpi. La carne perfetta, splendente, sembrava affondare soddisfatta in se stessa senza alcun trauma, soggetto e oggetto di un piacere completo, assoluto, autonomo, così diverso da quello che suggerisce l'ano, meschino, corrugato, permanentemente contratto in una smorfia dolorosa e irreparabile."


Questo è solo l'incipit! Poi andando avanti...è molto peggio!!
Nove pagine in un'escalation da voyerismo erotico che lascia gli occhi sgranarsi mentre lo sguardo non smette di leggere incredulo chiedendosi dove ti vuole condurre l'autrice e quale libro ti sia mai capitato in mano!
Mi fu regalato per il mio compleanno: sedici anni orsono dall'amica che mi prestò il mio primo di Kundera.
Almudena Grandes era al suo esordio, e io non sapevo di cosa si trattasse; ma neppure l'amica che me lo regalò per poi chiedermelo in prestito, e restituirmelo immediatamente dopo poche pagine (forse le prime cinque/sei?), riconsegnandomelo con il viso contratto dal disgusto.
Superato il primo impatto (che non mi ricordavo! L'ho ri-scoperto ora per scrivere l'incipit!) il libro mi rapì completamente!
Era capitato nella mia vita in un momento particolare, ad un bivio, mentre avveniva una frattura, e un amore passionale che si dilatava fra Roma e L'Aja sembrava finire, mentre andavo svelando molto del mio essere donna.
Il dolore che provavo per una fine che accadeva attorno al mio compleanno e allo sbocciare della primavera, si lasciò risucchiare dall'eros e dalla passione della storia di Lulù: si sublimò nei forti eventi della sua vita, una vita che si emancipava dall'educazione ricevuta sotto il regime franchista attraverso una fuga disperata per le strade più libertine e sordide, fin alle estreme conseguenze, ma anche fino a ritrovare il suo amore.
Pure la mia storia tra Roma e L'Aja ricominciò dopo poco, il libro però mi lasciò un segno profondo.
In seguito ho letto tutti i libri della Grandes, quasi tutti!
Di così erotici non ne ha scritti altri; l'erotismo qui ha una collocazione precisa, regalando al romanzo un carattere incisivo, forte, necessario.


OCCHI BLU CAPELLI NERI - Marguerite Duras

"Una sera d'estate, dice l'attore, sarebbe al centro della storia.

Non un soffio di vento. E già, spalancata davanti alla città, con vetrate e finestroni aperti, fra il cupo rosseggiare del tramonto e la penombra del parco, la hall dell'hotel de Roches."


Questo è l'incipit.
Aggiungo le parole dell'autrice sul verso di copertina:

"E' la storia di un amore, il più grande e terrificante che a me sia stato concesso di scrivere. Lo so. Lo si sa per sé soli.

Si tratta di un amore che non ha nome nei romanzi e non ha nome neppure per quelli che lo vivono. Di un sentimento che in qualche modo non sembra avere ancora vocabolario, costumi, riti. Si tratta di un amore perduto. Perduto, da perdizione.

Leggete il libro. In ogni caso, anche se gli siete ostili, per principio, leggetelo. Non abbiamo niente da perdere, né io né voi da me. Leggete tutto. Leggete tutti gli intervalli che vi indico e quelli dei corridoi scenici che avvolgono la storia e la placano e ve ne liberano mentre li percorrete. Continuate a leggere e, all'improvviso, è la storia che avrete attraversato, con le sue risa, la sua agonia, i suoi deserti.
Sinceramente vostra
Duras"


Ero indecisa se scegliere questo o "L'Amante".
Ho scelto questo perchè fu il primo libro che lessi della Duras, per la quale poi nacque un grande amore!
Mi fu regalato ancora una volta per un compleanno, due anni dopo "Le età di Lulù".
Ne ho parlato anche in un post di novembre 2006:
QUI.
Il libro, regalato da un ragazzo, fu accompagnato da dei foglietti scritti per me (sul link ho riportato il contenuto dei foglietti), che avevano il sapore delle parole incise in "Occhi blu, capelli neri": amore impossibile.

Scoprii così Marguerite Duras, poi lessi molti suoi libri.
La sua scrittura mi ha sempre scavato dentro, nell'anima. Un modo di scrivere che mi ricorda lo scalpello d'uno scultore, ad ogni colpo emerge l'anima dalla pietra che prende forma, vita. Una vita impossibile.
Il dolore dei colpi: la precisione di dove devono cadere, battere, cosa si vuole graffiare, imprimere lì, in quel punto. Nella vita, nell'anima, all'interno di ogni impossibilità, di stravolgimenti, di folli perdite, riconsegnando un senso che non è materiale, ma formato dagli anni scolpiti, dalla vita stessa che ha lasciato i suoi segni, come nel volto devastato... (incipit de "L'Amante").

Una sera dalla cucina sentii al telegiornale la notizia che Marguerite Duras era morta.
Andai verso i libri sugli scaffali, estrassi "L'Amante", e sul frontespizio segnai: "Marguerite Duras è morta il 3 marzo 1996".


DONNE CHE CORRONO COI LUPI - Clarissa Pinkola Estés

"La fauna selvaggia e la Donna Selvaggia sono specie a rischio.
Nel tempo, abbiamo visto saccheggiare, respingere, sovraccaricare la natura istintiva della donna. Per lunghi periodi è stata devastata, come la fauna e i territori selvaggi. Per alcune migliaia di anni, e basta guardarsi indietro perchè la visione si ripresenti, resta relegata nel più misero territorio della psiche. I territori spirituali della Donna Selvaggia, nel corso della storia, sono stati saccheggiati o bruciati, le caverne sono state distrutte, i cicli naturali costretti a diventare ritmi innaturali per compiacere gli altri."


In realtà questo è l'incipit dell'Introduzione, che ha anche un suo titolo: "Cantando sulle ossa".

Non è un romanzo.
E' il frutto di un lavoro di ricerca che ha svolto l'autrice, psicanalista ed etnologa, sulle origini dell'istinto e dell'anima femminile attraverso le analisi delle più antiche fiabe popolari sparse nel mondo.
Non sono mai riuscita a leggerlo interamente, è un libro enciclopedico, a cui si ricorre per curare l'anima, e per ricercare nel profondo di sè risposte che abbiamo voluto evitare cercando di ignorare il nostro sguardo allo specchio.

Riporto anche le parole di Pinkola Estés nella Prefazione:
"Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vegognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe".

Anche questo libro è legato ad un compleanno! Incredibile, ...ma è un caso. (ovvero: il criterio di scelta non era certo questo!)
Lo avevo visto in libreria in un periodo in cui ero molto in bolletta (come sempre), e gli avevo lasciato gli occhi addosso!
Ciò succedeva in prossimità del mio compleanno. Quando esso arrivò, accadde che le colleghe di lavoro come regalo mi fecero un libro che già avevo, lesta ne approfittai per chiedere di cambiarlo con questo. Fu così che mi portai a casa il mio cimelio!!!
Una sorta di Bibbia!
Ogni favola viene analizzata nei suoi significati più reconditi, aprendo scenari inimmaginabili.
Per me le favole sono sempre state molto importanti, il nutrimento della mia infanzia, il nutrimento della mia fantasia e del mio immaginario da adulta.
Mi hanno sempre aiutato a sviluppare l'immaginazione, a creare anche fughe liberatorie da un quotidiano a volte troppo pressante.
La favola contiene l'infinito universo dei segni, delle possibilità, delle trasformazioni, degli umani significati del vivere, e della necessaria metamorfosi/evoluzione dell'esistenza!
Questo libro è prezioso come il cofanetto d'un tesoro, e ricco di favole mai ascoltate!
Significativo nella mia vita? Lo scelsi in un momento importantissimo. Metaforicamente parlando: stavo scendendo da un treno per prenderne uno nuovo e sconosciuto, la cui destinazione era oltre la linea dell'orizzonte.

Ho scritto un post -a dicembre 2006- su una delle favole contenute in questo libro, è
QUI.


L'ARTE DELLA GIOIA - Goliarda Sapienza

"Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono né alberi né case intorno, solo il sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo duro e il bruciore acuto delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché, ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com'è: non mi va di fare supposizioni o di inventare. Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente."

Uno scambio: mi è stato dato in prestito da circa tre anni (o quattro? Chissà!) da un'amica a cui in cambio io ho dato "La passione secondo G.H." di Clarice Lispector.
Non ci siamo ancora resituite le reciproche proprietà!
Dopo anni in cui è rimasto chiuso, appoggiato in un angolo della stanza, ad agosto 2006 l'ho aperto e l'ho scoperto!
Ne sono rimasta così affascinata che gli ho dedicato due post a settembre
UNO, e DUE (in questo post riporto un articolo sull'autrice).
Eppure ancora non l'ho finito.
Per vari mesi mi sono bloccata nella lettura (l'ho anche tradito, iniziando un altro libro, interrotto ugualmente).
Ora sto per finirlo.
Mi accorgo che corona perfettamente questa scelta di libri in cui il mio punto focale -lo noto giungendo qui- è "la donna". La ricerca del significato di esserlo e viverlo nella sua peculiarità arricchente, e non secondo i canoni tradizionali, ovvero secondo una certa educazione sociale che spoglia e impoverisce la creatività, l'estro, l'immaginario del femminile: dall'istintualità alla capacità d'amare.

La protagonista è nata il 1° gennaio 1900, in Sicilia.
La sua autrice, che si chiamava Goliarda (da genitori anarchici), le ha dato nome "Modesta".
Modesta cavalca la storia italiana amando, ma attenta a non cadere mai nella facile prigione dell'amare. Lei precede quelle che saranno le idee femministe, ma senza alcun idealismo, al contrario: le pratica realizzandole nella sua stessa vita.
Io sono giunta alla fine della seconda guerra mondiale...vi farò sapere!


STRETTA LA FOGLIA, LARGA LA VIA, RACCONTA LA TUA CHE' Io HO RACCONTATO LA MIA!

Lascio l'eredità della catena ad altri cinque bloggers se desiderano raccogliere:

(ovviamente chiunque può partecipare anche se non nominato!)

Daniela
Pier Pioggia
Cilions
Alba
Rosex
So'

25 commenti:

Anonimo ha detto...

..Ed ecco la sorpresa :) Accolgo con piacere l'invito, ma non prometto velocità... e sempre resilienza permettendo... ;)

Anonimo ha detto...

...dimenticavo: sempre straordinarie le tue foto :) ma le fai proprio tu?

danDapit ha detto...

@Rosex
Non ti preoccupare in quanto a velocità! Io ho risposto all'invito di Assu dopo quasi due settimane! ci ho messo anche la resilienza in mezzo!!
;o))
Le foto?
No!! queste non sono mie!
Magari!!!!!!
Le ho rubate da internet, sono foto a dei danzatori: i Momix, Daniel Ezralow...
Ci sono anche le mie sul blog, sì, a colori e in bianco e nero, ma la differenza si vede!
Se scorri i post indietro le trovi, anche un autoritratto di me allo specchio seduta in bikini, come un fachiro sulla sponda di legno del letto...

Cilions ha detto...

bella catena!!!!! ora mi metto all'opera;)

lucia ha detto...

Quante emozioni resuscitate!
"L'insostenibile leggerezza dell'essere" accompagnò i miei anni più inquieti. Di Kundera ho amato molto anche "La vita è altrove" e "Lo scherzo". Comprai anche "L'immortalità" ma non l'ho mai finito di leggere.

"L'età di Lulù" mi manca. Ho visto il film, come tutti del resto. Ma io l'ho visto doppiato in russo coi sottotitoli in danese. ;-)
Una grande Francesca Neri.

"Occhi blu capelli neri" che meraviglia!!! Anche il mio fu un regalo di compleanno. Regalo di una ragazza che ho rivisto recentemente per un caso che un giorno ti racconterò.
Che dire? La Duras io LA AMO!

"Donne che corrono coi lupi" mi manca, ma "L'arte della gioia" mi è stato recentemente consigliato. Ne sai qualcosa?

Buonagiornata
ora c'è una voce al telefono che assomiglia alla tua.
un bacio che sa di pioggia.

danDapit ha detto...

@Cilions
o kappa Francis...
ti sbircerò!!

@Lucia
"La vita è altrove", "L'immortalità", "Lo scherzo", "Il valzer degli addii", "Amori ridicoli", "L'identità"... letti tutti!!
Come la Duras...un altro elenco interminabile!
Il film di Bigas Luna, seppure lui sia bravo, non è come leggere il libro, ma questo si sa di ogni libro trasformato in film!
E poi penso sia un testo difficile da trasformare in film, troppo carico di eros per non rischiare di cadere nel commerciale!
"Donne che corrono coi Lupi" te lo consiglio, come ha fatto quella voce al telefono, che assomiglia alla mia, e che ti ha parlato, guarda caso, de "L'Arte della Gioia"!
^___^ Un bacio sotto le stelle di mezzanotte!!

Morgan ha detto...

Riguardo Kundera ricordo quel bellissimo passo in cui spiega quanto l'amore conti nel dormire con una persona più che farci sesso assieme.

daniela ha detto...

Abbiamo due libri in comune. Il primo è Donne che corrono coi lupi, e questo già lo sai. La Bibbia, almeno per me. Credo che Clarissa Pinkola debba essere glorificata e santificata. :-)
L'altro è l'Insostenibile.
Di Kundera li ho letti tutti anche io. Ne andavo matta. Sono stati gli unici che ho anche sottolineato ovunque, visto che in molte frasi trovavo perle di saggezza. Tuttavia Kundera è legato a un brutto ricordo. Te lo racconto perchè adesso mi rendo conto che fa ridere: ero in Sardegna col mio "fidanzato" di allora. Lui viveva a Londra ed era tornato in Italia per Natale. Io mi ero portata L'insostenibile e una sera, per voglia di condivisione, ho iniziato a parlargliene, chiedendogli poi se aveva mai letto Kundera. Alla sua risposta negativa, tanto per parlare, gli chiesi qual era l'ultimo libro che aveva letto. A questa domanda lui, senza alcun apparente motivo, mi urlò contro che lui leggeva solo saggi e che io ero una stronza. Mi tirò anche qualcosa addosso. Rimasi talmente inebetita che non riuscii neppure a fare l'unica cosa che avrebbe avuto senso e cioè mandarlo affanculo. Invece rimasi con lui e poi fu lui a mandarmi affanculo. :-)

daniela ha detto...

Dimenticavo: grazie per avermi nominata. Raccoglierò il tuo invito, anche se non so quando.

danDapit ha detto...

@Morgan
Ciao, e Bentornato!
Non ricordo esattamente quel passo, ma ricordo i sonni di Tereza accanto a Tomas, e lui che si preoccupava della fragilità di lei, che nel sonno si mostrava più palese...
Grazie di avermelo ricordato, Kundera in effetti non è solo un bravissimo scrittore!!
Ciao!

@Daniela
Ah, sei uno spasso!!!
Sono scoppiata a ridere di cuore!
Sei matta!!!
Io non sono capace di raccontare i "miei traumi" sul blog!!
Per questo sono scoppiata a ridere, per il tuo coraggio, per la tua auto-ironia, e poi anche perchè potrebbe anche essere comica la reazione del tuo "fidanzato", sì, con molto distacco!!!
...
eeeelosapevo della tua/nostra passione per la Pinkola! Ti avevo pensata infatti nello sceglierlo!
Bene, allora presto leggerò la tua serie dei 5!
Un bacione, grazie a te Dany!

s(k) ha detto...

Chissà se Kundera sarebbe contento di ritrovarsi unico maschio in mezzo a tutte queste donne. Qualcosa mi suggerisce di sì.
Forse mi sbaglio ma mi sembra di avere letto che proprio "L'insostenibile leggerezza..." non è ancora mai uscito in Cecoslovacchia per problemi di censura e mancate traduzioni. Sarebbe paradossale no?
Le altre le conosco appena.
"Donne che corrono..." è stato per moltissimo tempo sul comodino di mia madre e lo associo a cose poco piacevoli. Un giorno riuscirò a farci pace e magari a sfogliarlo pure.
"Le età di Lulù"-film è sul mio hard disk da un anno ma non l'ho ancora visto. Bigas Luna non mi è mai piaciuto.
Non sapevo avesse un'origine letteraria.

danDapit ha detto...

@K
Il film di B.Luna l'ho visto dopo anni che era uscito, e solo per curiosità, in video cassetta. In realtà appena uscito mi ero rifiutata, protestando da sola -ascoltata unicamente dall'aria- che avessero tradotto il libro in film!
Il film è riduttivo, come sempre accade dai libri alle trasposizioni cinematografiche! E lo ricordo male, sfocato nella memoria.
Il libro è bello, se si ha lo stomaco di andare avanti e la comprensione di contestualizzarlo in un certo periodo storico, di rivalsa dopo il franchismo.
Almeno è stato bello per me in quel momento in cui mi fu regalato.
Però il film, senza il libro, non ha senso.

Kundera in mezzo a tutte queste donne???
ah ah!!!
Ho sempre in testa un'immagine de "Lo scherzo", e i modi di Kundera di parlare e trasmettere la sensualità femminile, ma non dimentico neppure la sua non indulgenza nei confronti delle donne di una certa età...!
Tutto sommato penso che ci sia stato parecchio in mezzo alle donne!!

..."Donne che corrono coi lupi" è molto interessante e ampio, ma non so se ti piacerebbe... Eppure sarebbe bello fosse letto anche dagli uomini!

Scusa, non ho capito:
"Le altre le conosco appena"-
Lo sai, a volte arrivo con l'ultimo treno:
quali "altre"?

Anonimo ha detto...

Si, anch'io sono un fan di Kundera, anche se, a mio parere, "L'Insostenibile..." è il suo libro più bello (forse ne parlerò a breve), vi si possono scorgere riflessioni che sembrano denudarti nell'istante stesso in cui leggi... e ovviamente non mi riferisco ai vestiti ;-)
Ciao D

myRandAe ha detto...

Letto "Le età di Lulù"-
Anche Anais Nin.
Diversi, forse.
Mai visto il film.
Letto Kundera.
No la Duras.
"Donne che corrono coi lupi" l'ho visto in molte case, insieme a "Donne che amano troppo".
Quest'ultimo l'ho letto.
Di Goliarda Sapienza ne ho saputo qualcosa da poco. So che è un romanzo anticlericale, edito postumo.
Quanto basta a interessarmi e invogliarmi.

danDapit ha detto...

@Diego
Ciao!
Sapevo che Kundera e il suo "L'insostenibile..." era una pietra miliare per molti, infatti nel post avevo premesso:
"Un libro che ha fatto storia!"
Chissà, se si potesse stimare il numero dei suoi lettori, quale cifra emergerebbe!!
Sì, è un pozzo di riflessioni, è "filosofia di vita", e resta una strada aperta...
O pronta a denudarti!! ^___^

Allora si aspetta il tuo nuovo post su di lui, anzi, su"l'insostenibile"!!
Ciao, a presto Diego!!

@Myrandae
Ciao, bentornata!
Accipicchia come sei telegrafica!
"Diversi, forse",
intendi:
"Le età di Lulù" e Anais Nin?
Bè, sì, direi che in comune non hanno molto, a parte il trattare l'eros - se ti riferisci a "Il Delta di Venere"...
Però epoche diverse, costumi diversi, modi di trattarlo diversi!
"Donne che amano troppo" l'ho letto anche io, parecchi anni fa!
E di Goliarda sei informata!
Prima di prendere in mano "L'arte della gioia", di lei non ne sapevo nulla!
Poi mi ha affascinata sapere che il libro, pronto nel '76, fu rifiutato da tutti gli editori e pubblicato solo dopo 20'anni!
Ora di copie ne ha vendute molte!
Te lo consiglio, è molto bello!

Alla prossima, ciao!

Pippi ha detto...

Ho letto tre quinti del tuo post ché devo andare al lavoro e non voglio leggerlo in fretta. I primi tre li ho letti anche io. Gli ultimi due (ho spiato i titoli!) non li ho letti. Due parole: "Le Erà di Lulù", anch'io quando sono incappata in questo libro all'inizio ero un po' perplessa ... superate le prime pagine però, sono entrata in questa storia e ho saputo apprezzarlo. L'hai visto il film con Francesca Neri?
Occhi Blu Capelli Neri: anch'io l'ho letto una ventina di anni fa. E' un libro che mi appartiene. Come se mi si fosse impresso sulla pelle o forse sotto pelle ... Ora scappo però. Torno dopo il lavoro. Ciao da Giulia.

P.S. Riguardo a Tereza e Sabina, anch'io mi sento nella vita un po' l'una, un po' l'altra.

danDapit ha detto...

@Giulia
Ciao!
Prima di rispondere al tuo commento sono stata sul tuo blog di nuovo...E ti ho lasciato un altro "messaggio"!
Scommetto che qui non hai letto i commenti precedenti, no, andavi di corsa, lo hai detto!!
Infatti ho scritto già che il film de "Le età di Lulù" l'ho visto, ma anni dopo la sua uscita, e me ne resta un ricordo sfocato.
Dovrei rivederlo.
Mi sentivo a disagio man mano lo guardavo, perchè, mi resi conto lì per lì, non volevo farmi guastare la memoria del libro!
Mi fa piacere ciò che condividi con me: che superate le prime pagine ti è molto piaciuto!
E anche ciò che dici riguardo a Tereza e Sabina di Kundera!
^___^

A dopo, allora!!

Anonimo ha detto...

Due su cinque. Margherita Dumas la conosco ma non ho letto questo libro.

Al di fuori del dato statistico, riflettendo su quello che hai scritto sul libro di Kundera mi hanno colpito le similitudini e le differenze con i sentimenti che mi aveva ispirato leggendolo, anche io molti anni fa.
Io sentivo abbastanza estraneo alla mentalità maschile, alla mia, il personaggio di Tomas, così perso ad inseguire un bisogno fisico che ha radici in una carenza spirituale da perdere il senso della sua stessa collocazione nella storia. Non percepivo come essenziale il suo continuo tradire, quanto il suo cercare senza sapere cosa, il suo lasciarsi andare nell’eterna leggerezza.

Era in fondo un romanzo a tema, e i personaggi si muovevano lungo linee obbligate.

L’atmosfera generale mi ricordava quella de “La marcia di Radetzky” di Roth: un senso di malinconico disfacimento, di persone e di sentimenti, un lento dolceamaro sprofondare in un vortice al fondo del quale si può trovare solo la Morte.

Anche io come te non appena scopro un autore corro subito a cercare gli altri suoi libri, ma Kundera credo ne abbia scritto soltanto uno vero, gli altri sono solo seguiti o corollari.
Chissà, forse perché questo era una stella che brillava con troppa luce per condividere il cielo con altre meno luminose.

danDapit ha detto...

@Angelo
Ciao! mi fa sempre piacere trovarti!
Purtroppo, "la leggerezza" di Tomas in cui tu fortunatamente non ti sei mai riconosciuto, è comune invece a tanti uomini, molto più inclini al pragmatico/materiale/razionale, che allo spirituale (un caso che nella SGI la maggior parte siano donne?)...
Però mi trovo d'accordo con ciò che dici!!
Di Roth ho letto alcuni libri, prestati, quindi ora non ricordo i titoli (uno l'ho regalato, e poi me lo sono fatta prestare!), perciò conosco un po' il suo modo di scrivere, ma non "La marcia di Radetzky"...
Sì, "L'insostenibile..." è stato il fulcro dell'opera di Kundera, ma anche alcuni suoi altri, ti dirò, mi sono piaciuti!! ("Lo scherzo" in particolare)
Un salutone!

Pier ha detto...

Ho aspettato un pò a commentare perchè ho visto che tra gli autori di tutti i commenti io sarei stato quello più ignorante, dal momento che... non ne ho letto nemmeno uno! :-(
A parte quello di Milan Kundera, gli altri 4 titoli non li avevo addirittura nemmeno mai sentiti!
Si capisce dal tenore delle parole che hai scritto che questi libri ti hanno lasciato molto, sia in forma di ricordo che di spunti per la vita.
I tuoi commenti mi hanno fatto però incuriosire su "Occhi blu, capelli neri", mi piace quell'idea di un amore che pur essendo senza nome lo chiami a squarciagola...
Per chiudere il mio commento da apocrifo, citerò il grande Groucho Marx, che a proposito di libri scriveva:
"All'infuori del cane il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere".

Anonimo ha detto...

Già, nella SGI la maggioranza sono donne. Ci ho pensato anche io e mi sono detto "Vabbè, visto che la grande maggioranza sono carine..." :-)

A parte gli scherzi, credo che la maggiore attenzione femminile verso la SGI sia dovuta al fatto che viene proposta una pratica quotidiana, senza misticismi e voli di fantasia, che piacciono altrettanto agli uomini che alle donne. Il buddismo di Nichiren è concreto e offre soluzioni concrete, ma deve essere praticato ogni giorno, perché il karma non va in vacanza. Questo è poco romantico e avventuroso, e agli uomini non piace...

Scusami l'OT

danDapit ha detto...

@Pier
"Dentro il cane è troppo scuro per leggere"
Fantastico!
Be', non c'è da stupirsi se non conosci i libri da me scelti, eccetto Kundera!
Forse io non conosco gli autori che leggi tu!! Dico ciò perchè tante volte di me ho pensato d'aver letto molte scrittrici donne, e pochi scrittori uomini!
Le mie scelte spesso si sono dirette alla scrittura "al femminile", scelte più difficili da condividere con lettori uomini!

Per caso gli autori da te scelti sono in maggioranza uomini?
;o)
p.s. "Occhi blu capelli neri" è molto particolare, come lo sono gli scritti della Duras. Ha una scrittura da "teatro"... provare per credere ^__^

@Angelo
..Spiritoso!!!
Pensi di cavartela così??
Tanto lo so ...!!!
...a parte gli scherzi, almeno ogni tanto ti scappa una battuta!!!
Non so se mi trovo d'accordo...Vuoi dire che le donne sono più pragmatiche degli uomini?
Il karma non va in vacanza!
Verissimo!!
Però parlando per me, donna, riflessiva ma piena di fantasie e voli, pragmatica per necessità quando sono ormai all'angolo: non puoi sapere che fatica faccio a restare "qui" senza voler tendere a scappare "in vacanza"!
Anzi! La pratica, la filosofia del Sutra del Loto, hanno iniziato a insegnarmelo!!
Non possono imparare anche gli uomini?
(continuo a pensare che il problema sia la differente educazione che riceviamo: l'uomo educato al lavoro, la donna educata ad amare! Dall'amore alla spiritualità il passo è breve! Dall'idea materiale del lavoro quotidiano al mistico...c'è da costruire un poooooonteeeeeee luuuuuungooooooooo...)
^___^

assunta altieri ha detto...

Lessi L'insostenibile leggerezza dell'essere prima d'un fiato e poi con calma. E' un libro che anch'io ho regalato ad alcuni amici. Non lo ricordavo più.

Altro libro letto e amato è stato Donne che corrono coi Lupi. La mia copia è passata per le mani di molte amiche e riporta i commenti di ognuna. L'ho usato anche come libro di fiabe da leggere a mia figlia.

Come Lucia, anche io ho visto ma non letto L'età di Lulù, non in russo però.

Gli altri mi mancano.

A presto
assu

alba ha detto...

Mi aveva già nominata Angelo e con molto ritardo oggi ho ottemperato. Ciao e grazie per aver pensato a me è stato bello perché sono molto assente e quindi non ho molti contatti con tutti voi.

danDapit ha detto...

@Assu
"Donne che corrono coi lupi" anch'io l'ho usato come libro delle favole da leggere...La favola che più ha avuto suscesso, è stata quella della Baba Yaga...come stuzzicava!!
E poi l'ho regalato a delle amiche: quelle a cui desideravo fare un regalo denso di affetto!
Un bacio!

@Alba
Ciao! sì, poi andando sul blog di Angelo mi sono accorta che eri stata già nominata...ma ho lasciato le cose così! Va bene, no??
Ora verrò a guardare dalle tue parti...