... ... un viaggio ... ...
Un viaggio…
La vita è un perpetuo viaggio…
Inevitabile imbattersi in bivi ove è necessario scegliere.
Allora con timore, con amarezza, o con orgoglio, si è costretti a preferire, preferire una via, la via sulla quale proseguire.
Rifletto.
Guardando me stessa allo specchio, provo a scrutare il percorso della vita da una carrozza impolverata, che attraversa paesaggi ai miei occhi ora quasi distanti.
È possibile vivere senza condurre il viaggio?
Avrei potuto avere un’indole incline a far poche scelte, indole che avrebbe mirato a non deviare dalla strada maestra, la conosciuta e preferita, per mantenere sotto controllo sgradite sorprese, in un movimento limitato. Il mio spirito, al contrario, è stato segnato dal bisogno di trasformare l’itinerario nella ricerca costante di qualcosa, che pur cercando e cercando, è rimasto difficile trovare; come un tesoro da disseppellire la cui mappa è mal tracciata e a tratti illeggibile, in un’esplorazione colma di insidie e tranelli.
Forse ambiguità ammiccanti, che allettano, allontanando dalla meta.
Trent’anni.
Sono passati trent’anni.
Ero diciassettenne, di strade allora non ne conoscevo.
Oggi sorrido nel guardare quella diciassettenne, da qui, da questo luogo nella selva di un bosco, dove ogni ramo è intrecciato all’altro, i viottoli si nascondono nel fogliame, tutto ciò che è stato si confonde, rendendo ambiguamente oscuro l’inizio di ogni nuova via.
La diciassettenne invece è in piena luce, tutto è sgombro davanti a lei, ogni accesso è libero, vergine, la sua energia è un sole appena sorto, ha la sua vita in mano, e non lo sa.
Adolescenti al colmo dell’estate, le tende accampate nella pineta, trent’anni fa guizzava fra me e te, fiammella sconosciuta, l’attrazione. Da lontano, senza parole senza contatti, ci seguivamo, osservando spostamenti, sorrisi, gli interessi nello sguardo, tentando, con l’estrema vaghezza della timidezza, una velata occasione d’avvicinamento. Ci si confondeva nel gruppo degli amici, nelle suonate di bongos e chitarre attorno al fuoco sulla spiaggia, quando tu, con guizzanti occhi neri e silenti, inseguivi la muta mimica dei miei movimenti per la scelta d’un posto dove sedermi, mentre io, con ingenuità sensuale, miravo a pormi sulle tue ginocchia… Una sera, per sottile caso che sagace aleggia sulla scacchiera del fato, ci trovammo nella stessa tenda.
Infinite parole, nello scoprirsi, fluirono per l’intera notte, crebbero nell’intreccio di pacate voci sussurrate, s’infittirono nello stupore dell’intimità verbale, finchè la pelle ormai scottante si sfiorò nella carezza, e le labbra si unirono nel palpito dell’attrazione ermetica e taciuta.
Eravamo adolescenti. Il tocco delle nostre mani non si trasformò nel linguaggio di corpi adulti.
Accadde nel tempo remoto.
Ora ciascuno conosce la sua grave porzione di viaggio nella vita.
Eppure da allora sei rimasto in un ricordo di calore e dolcezza, memoria di qualcosa di sfumato e mai compiuto, nell’inspiegabile enigma di sentieri verdeggianti che appena emersi, vengono ignorati, ricoprendosi, e volgendo già in chiusura.
Mistero insondabile del vivere.
... .... (estratto)
6 commenti:
sei molto brava !!! molto!! trasformare i sentimenti in parole...e non solo.....sfumature rese vive....quasi palpabili...è da grandi!!!
brava...e grazie di cuore!
a big kiss
Leborsky
ho riletto per la 3a volta il tuo racconto...ho rivissuto le scene, gli odori..tutto!! un flashback...!
30 anni eh!!!
ahahhahaha Diomio ...so vecchio io!!!
tu no....ancora no...io lo so...mantieni giovane la voglia di stupirti e di stupire, la forza che hai dentro..l'orgoglio di donna anni 70....la capacità di cambiare...di innamorarti!!
anche se spesso ci scazziamo...e lo sai, sarai la mia amichetta del cuore....che tu lo voglia o no...per sempre!!
( ho già deciso io)tvmb
Gheorge Hernandez Martinez Ugo Sanchez De Felipe Aldomovar De Compostela Fuentes De la Vega uste Voglia di Escobar
in arte
ZORRO
Ciao Leborsky!
...E grazie per le tue parole, per i tuoi complimenti!
Non mi ero accorta che c'era anche il tuo commento, avevo visto solo il secondo, lasciato dall'Anonimo-Zorro...
Le cose che mi dici, e anche il modo in cui mi ringrazi, hanno un'aria familiare... e così familiarmente mi riempiono di entusiasmo!!
Bè...
grazie di cuore a te,
caro "Big Lebowsky"!
Ehi, Anonimo!!
ci conosciamo??
Signor "Gheorge Hernandez Martinez Ugo (Ugo??) Sanchez De Felipe Aldomavar (o Almodovar?) De Compostela Fuentes De la Vega uste (uste?) Voglia di Escobar" (strana conclusione per questo cognome altisonante!!) sono estasiata, ammirata, encantada per il profluvio dell'affetto emergente dal suo commento!!
Devo però farLe presente che io non sono una Donna Anni 70, come lei non è stato un Uomo Anni 70... Altrimenti saremmo veramente molto grandicelli, e potrei allora scrivere, invece de "L'Amore Protratto", "L'Amore Ai Tempi Del Colera", che mi sembra abbia già scritto forse un suo concittadino, tale Gabriel Garcia Marquez, lo ha mai incontrato, o è suo parente per caso?
Con infinito ossequio,
La riverisco!
Sua devotissima Donna Rosalba
Ma sbaglio o questo blog sta diventando per così dire un pò troppo sentimentale? Signorina Testa, (e immagino che per chi ha un cognome così non sia facile dar retta al cuore), qui ci sono anonimi spagnoleggianti dal nome davvero molto strano, soprattutto nel finale, se fossi maligna potrei dire di avervi colto una qualche proposta oscena, ma siccome non lo sono preferisco rendere omaggio anch'io, come gli altri, alla Sua incantevole scrittura che, tra l'altro, avevo già l'onore di conoscere...
Carissima Dani,
amichetta che sbocci come un fiore...Mi dici di un divenendo Blog sentimentale?
...A dire il vero, guardando il cognome spagnoleggiante dell'Anonimo non direi poi troppo sentimentale, ma più sul concretismo/sanguigno...Mah, gli Escobar si sa... sono famiglia perigliosa...
In quanto alle altre casate, quelle razionali, cervellotiche, intellettuali con grandi teste pensanti e cuori piccini e atrofizzati... penso siano ormai in via di estinzione, dopo il boom dei genitori iper laureati e intellettualizzati della sinistra occidentale che hanno fatto storia nell'ultimo ventennio partorendo generazioni dagli ideali di super eroi d'acciaio inossidabile a cui le pene d'amore non possono toccare solo perchè sanno appartenere al Genere Sfigatis di cui mai vorrebbero far parte!
danDapit abbandona volentieri il razionale, riuscendo a liberarsene senza residui agganci... Poesia, favola, e vita che aleggia misticamente in armonia col cuore, sono ciò che insegue!
e, detto ciò, nell'abbandono di testa, ringrazio un'altra volta ancora, e anche Lei/Te, per l'omaggio alla "così-definita incantevole" scrittura!
Bacissimi!!
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