25 novembre 2006

Quando ero bimba, forse avevo cinque - sei anni...
Una mattina mi svegliai ispirata dalla tentazione di fare uno scherzo...
Veramente non ero certa che mi riuscisse, avevo un'idea in mente, e la voglia di provarla per poi stare ad osservare cosa sarebbe accaduto. Molta curiosità, e l'eccitazione di un esperimento...
Il bagno di quella grande casa era piccolo: lungo e stretto. Aveva una finestrella piccina e alta, che dava sul giardino, ma era al primo piano. La porta era senza chiave, con un piccolo chiavistello che girava su una rotella dentata ad ingranaggio, che faceva apparire all'esterno la scritta "occupato" o "libero".
Quella mattina, a passi felpati, mi avvicinai alla porta; senza rumore la chiusi, e dall'esterno, con le piccole dita feci scorrere la scritta nello stretto spazio orizzontale del cerchio metallico: man mano che quella girava, all'interno si muoveva la ruota dentata inserendo il chiavistello.
Sul corridoio non passava nessuno, quindi alcuno mi vide.
Con una forte emozione mi allontanai dalla porta. La prima parte del mio scherzo sembrava funzionare...
Era estate, momento più affollato per la casa, con 3 famiglie alloggiate!
Non ricordo bene, forse fra bambini e adulti eravamo una dozzina, o anche di più? E probabilmente quella mattina, ispirata dallo scherzo, mi ero alzata presto!
Le prime persone che andarono al bagno, fecero dietro front. Pian piano, uno alla volta, tutti cercarono di entrare in bagno, ma ciascuno rinunciava davanti alla porta chiusa.
Passarono i minuti, poi un quarto d'ora, poi una mezz'ora... All'avvicinarsi dell'ora molti abitanti della casa, in pigiama, cominciarono a interessarsi a chi orbitava lì nel vano tentativo, mentre io mi chiedevo per quanto tempo avrei potuto far durare lo scherzo che, incredibile, stava avendo successo!
Guardandosi l'un l'altro in pigiama, ormai affollati davanti alla porta, le persone si chiesero: "Ma chi c'è in bagno?"- Domanda legittima, visto che ormai sembravano essere tutti là sul corridoio...
Mi veniva da ridere, mi sentivo il viso bollente per l'emozione, anche perchè non sapevo come uscire allo scoperto... Forse mi notarono, e mi trovai gli occhi puntati addosso. Mi fu chiesto in tono indagatorio: "Ma tu forse sai chi c'è lì dentro?".
Presa dall'euforia, quasi vittoriosa per la riuscita della mia trovata, ridendo dissi che era stata opera mia! Con sorriso godurioso e ingenuo, confessavo che non c'era nessuno in bagno!! Lo avevo chiuso io dall'esterno! E come mi gongolavo per la bella trovata...
Intorno a me il gelo.
Torve occhiate mi scrutarono come raggi "x".
Chi non mi era genitore mi avrebbe incenerito!
I miei: "Bene, ora lo rimetti a posto tu! Solo tu hai le dita così piccole da poterlo fare! Avanti!"
Rimetterlo a posto non fu emozionante come l'averlo manomesso. In più mi sentivo sulle spalle un'atmosfera pesante in cui mi trovavo decisamente a disagio, e poi, chissà perchè, la rotella dell'ingranaggio aveva girato molto più agilmente nel porsi ad "occupato", ma per liberare la porta, era come remare controcorrente!
Mi sentivo delusa: era stato uno scherzo tanto carino, io ero stata così abile, così intelligente a scoprire quella cosa, nessuno ci aveva pensato! E perchè neppure una persona aveva riso? Si erano tutti arrabbiati!
Che avvilimento!

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