14 giugno 2009

L'uso della parola (n° 2)

Sul leader libico: «intelligentissimo, se è stato al potere per 40 anni è perché ci sa fare»

«Minorenni, veline, Mills e voli di Stato: c'è stato un piano eversivo contro di me»
Berlusconi, intervento-fiume all'assemblea dei giovani industriali. «Non date pubblicità a media disfattisti»

MILANO - La maggioranza «potrà governare tranquillamente per altri 4 anni», perché i risultati delle elezioni europee e amministrative «hanno dato risultati straordinari» e rafforzato «la posizione della nostra parte politica». E questo nonostante un «progetto eversivo» contro il presidente del Consiglio. Lo ha sostenuto Silvio Berlusconi intervenendo a Santa Margherita Ligure all'assemblea dei Giovani imprenditori di Confindustria. Un intervento fiume nel corso del quale il premier ha elencato puntigliosamente quelli che rivendica come i meriti del proprio governo e nel corso del quale ha più volte citato la parola «miracolo» in relazione alle cose realizzate.

NO PUBBLICITA' A MEDIA DISFATTISTI, «MI RIFERIVO A FRANCESCHINI» - Non tralasciando di sferrare un duro attacco alla stampa, proprio negli stessi minuti in cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlava da Napoli della libertà di informazione come di un cardine dell'Europa unita: «Se c'è un momento in cui bisogna prendere con le molle quello che dicono i giornali - ha detto Berlusconi -, è proprio questo: continuo a trovare virgolettati di frasi che non ho mai detto. La stampa italiana dipinge un'Italia che non è quella reale». Poi il suggerimento agli imprenditori: «La situazione della crisi è quella che conoscete, bisognerebbe non avere una opposizione e dei media che tutti i giorni cantano la canzone del pessimismo, del disfattismo, del catastrofismo. Penso che anche voi dovreste operare di più in questa direzione, per esempio non date pubblicità a chi si comporta così. Credo che sia una difesa logica e assolutamente fondata sulla realtà dei fatti». Poco dopo la precisazione: «Mi riferivo al leader dell'opposizione». Così Silvio Berlusconi è tornato sul delicato passaggio del suo intervento al convegno dei giovani di Confindustria, ossia quando ha chiesto alla platea degli imprenditori di non dare pubblicità «ai media e alla sinistra» che «ogni giorno cantano la canzone del disfattismo». Il presidente del Consiglio, spiegano ancora i collaboratori del premier, intendeva dire di «non amplificare, di non dare retta» a chi alimenta il pessimismo come il leader del Pd.

IL «PIANO EVERSIVO» - Senza citare un mandante preciso, Berlusconi ha spiegato che quelle su caso Noemi, veline, Mills e voli di Stato sono state «soltanto calunnie», parte appunto di un progetto eversivo finalizzato a far decadere un presidente del consiglio legittimato dal voto ppolare «per mettere al suo posto un'altra persona non eletta dagli italiani. se questa non è eversione ditemi cosa è?». Il capo del Pdl non ha fatto nomi, ma ha parlato di ricadute negative di queste campagne per l'immagine dell'Italia.

«LA POLITICA DEL CUCU'» - Immagine che, dal canto suo, Berlusconi ha detto di voler contribuire a rilanciare. Rafforzando il peso dell'Italia in sede europea (ha sottolineato che il Pdl è uno dei partiti maggiori all'interno del Ppe e che quindi potrà pesare nelle scelte, in primis facendo nominare un italiano, Mario Mauro, alla presidenza dell'Europarlamento). E esercitando sempre di più quella diplomazia dei rapporti umani - «potremmo anche definirla la politica del cucù» - che lo ha fin qui contraddistinto, pur se questo ha fatto storcere il naso a molti in passato. Il capo del governo ha detto di avere «corteggiato» il leader spagnolo Zapatero, per convincerlo a farsi carico della ricostruzione del forte spagnolo danneggiato dal terremoto in abruzzo e ha spiegato come sia fondamentale instaurare rapporti personali con tutti in politica estera. «E' il saper vivere, il sapersi rendere gradevoli agli altri. Questo si può trasformare in amicizia o in affetto, come è successo con Erdogan, Bush, Blair, Aznar. Tutte perosne che posso annoverare in categoria "amici". Nella politica estera questo serve, non ci sono alternative».

«GHEDDAFI? INTELLIGENTISSIMO» - Agli under 40 di Confindustria («siete tutti forti, giovani, belli, qualcuno anche abbronzato») ha di intendere il proprio ruolo di primo ministro come quello di un imprenditore impegnato a vendere il proprio prodotto a clienti molto diversi tra loro. E tra questi ci può stare anche un cliente «originale», come il leader libico Muammar Gheddafi, «una persona intelligentissima, se è riuscito a stare al potere per 40 anni è perché sa il fatto suo». «Se hai un cliente come lui - ha detto - lo devi prendere per il verso giusto». «Oggi l'Italia è vicino alla Libia e la Libia è amica dell'Italia» ha detto Berlusconi. Che ha poi riferito di avere ottenuto dal leader libico l'allungamento di 30 anni di un contratto con l'Eni e che molte infrastrutture che la Libia si appresta a costruire «saranno offerte prioritariamente a nostre imprese».


da "Corriere della Sera.it" - 13 giugno 2009 (ultima modifica: 14 giugno 2009)
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STRALCIO da "La Repubblica":

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L'opinione pubblica italiana, nonostante il silenzio delle emittenti televisive e le reticenze di gran parte della stampa, ha percepito la gravità di una situazione che è stata altrettanto percepita nelle cancellerie dei nostri principali partner e alleati.

L'interessato avrebbe ancora la possibilità di fare chiarezza almeno sulla prima circostanza e cioè sulle origini e la natura dei suoi rapporti con il Letizia. Quanto alle centinaia di fotografie in circolazione, esse raffigurano senza dubbio una violazione della sua "privacy" ma ciò non toglie nulla alla loro oggettiva pericolosità e al sospetto che possano tradursi in strumenti di ricatto e di debolezza del capo del governo.

Questa situazione reagisce inevitabilmente sulle tensioni interne tra i membri del governo e tra le varie componenti della maggioranza, aggravate dai nuovi rapporti di forza tra la Lega e il Pdl; accentua le prese di distanza di Gianfranco Fini; spinge Berlusconi a interventi sempre più scomposti e a provvedimenti sempre meno accettabili, l'ultimo dei quali sulle intercettazioni sta suscitando proteste corali, allarma il Capo dello Stato e può precipitare una crisi tra i poteri dello Stato.
[...]

* * *

Post Scriptum. La visita del colonnello Gheddafi in Italia, non priva di interessi concreti per il nostro paese, ha avuto aspetti di farsa che purtroppo si sono mescolati alla farsa nostrana. Ne è risultato un mix assai poco digeribile che rende ancor più grottesca e flebile la nostra credibilità internazionale.

(14 giugno 2009)
da:
"Il successo della destra, la sconfitta del suo capo - di EUGENIO SCALFARI
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L'ANALISI

Le menzogne del Cavaliere: da Noemi al caso Mills
di GIUSEPPE D'AVANZO

Le menzogne del Cavaliere da Noemi al caso Mills

Dice Berlusconi a Santa Margherita Ligure: "Su quattro calunnie messe in fila - veline, minorenni, Mills e voli di Stato - è stata fatta una campagna che è stata molto negativa per l'immagine all'estero dell'Italia". Il significato di calunnia è "diceria o imputazione, coscientemente falsa e diretta ad offendere l'integrità o la reputazione altrui" (Devoto e Oli). Per comprendere meglio quali siano, per il premier, le "dicerie o imputazioni coscientemente false" raccolte contro la sua reputazione bisogna leggere il Corriere della sera di ieri.

Nel colloquio il Cavaliere spiega quali sono le quattro menzogne, strumenti del fantasioso "progetto eversivo". Qui si vuole verificare, con qualche fatto utile e ostinato, se la lamentazione del Cavaliere ha fondamento e chi alla fine mente, se Berlusconi o chi oppone dei rilievi alla "verità" del capo del governo.

1 "Hanno iniziato scrivendo che c'erano "veline" nelle liste del Pdl alle Europee. Non erano "veline" e sono state tutte elette". (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9)

I ricordi del Cavaliere truccano quel che è accaduto e banalizzano una questione che, fin dall'inizio, è stata esclusivamente politica, per di più sollevata nel suo campo. Sono i quotidiani della destra, e quindi da lui controllati direttamente o indirettamente influenzati, a dar conto dell'affollamento delle "veline" nelle liste europee del Popolo della Libertà. Comincia il Giornale della famiglia Berlusconi, il 31 marzo. Ma è il 22 aprile, con il titolo "Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore" - sommario, "Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl" - che Libero rivela i nomi del cast in partenza per Strasburgo: Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro. Eleonora e Imma De Vivo e "una misteriosa signorina" lituana, Giada Martirosianaite.

Contro queste candidature muove la fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini. Il pensatoio, diretto dal professor Alessandro Campi, denuncia l'"impoverimento della qualità democratica del paese" e, con un'analisi della politologa Silvia Ventura, avverte che "l'uso strumentale del corpo femminile (...) denota uno scarso rispetto (...) per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima" (www.ffwebmagazine. it).

Queste scelte sono censurate, infine, anche da Veronica Lario che le definisce "ciarpame senza pudore del potere" (Ansa, 29 aprile). Il "fuoco amico" consiglierà Berlusconi a gettare la spugna, nella notte del 29 aprile. In una telefonata da Varsavia alle 22,30 in viva voce con i tre coordinatori del Pdl, La Russa, Bondi e Verdini, il premier dice: "E va bene, bloccate tutto. Togliete quei nomi. Sostituitele". Molte "veline", in interviste pubbliche, diranno della loro amarezza per l'esclusione.

2 "Poi hanno tirato in ballo Noemi Letizia, come se fossi una persona che va con le minorenni. In realtà sono solo andato a una festa di compleanno, e per me - che vivo tra la gente - è una cosa normale". (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9).

Non c'è un grano di "normalità" nei rapporti tra il Cavaliere e i Letizia. Dopo 31 giorni, è ancora oscuro (e senza risposta) come sia nato il legame tra Berlusconi e la famiglia di Noemi. L'ultima versione ascoltata è contraddittoria come le precedenti. Elio Letizia sostiene di aver presentato la figlia al capo del governo in un luogo privato, nel suo studio a Palazzo Grazioli, alla vigilia del Natale del 2001. Berlusconi, nello stesso giorno, ha ricordato di averla conosciuta in un luogo pubblico, "a una sfilata". Ma la "diceria" che il capo del governo denuncia è di "andare con minorenni". E' stata Veronica Lario per prima a svelare che il marito "frequenta minorenni" (Repubblica, 3 maggio). La circostanza è stata confermata dall'ex-fidanzato di Noemi (Gino Flaminio) che colloca il primo contatto telefonico tra il capo del governo e la ragazza nell'autunno del 2008. Le parole di Gino costringono Berlusconi - contrariamente a quanto fino a quel momento aveva detto ("Ho visto sempre Noemi alla presenza dei genitori") - ad ammettere di aver avuto Noemi ospite a Villa Certosa per dieci giorni a cavallo del Capodanno 2009, accompagnata da un'amica (Roberta O.) e senza i genitori. Nel gennaio del 2009, Noemi come Roberta, era minorenne. Dunque, è corretto sostenere che Berlusconi frequenti minorenni.

3 "Nel frattempo si sono scatenati sul "caso Mills", un avvocato che non conosco di persona" (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9)

Negli atti del processo contro David Mills (teste corrotto, condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere) e Silvio Berlusconi (corruttore, ma immune per legge ad personam), sono dimostrati con documenti autografi, per ammissione dell'imputato, con le parole di testimoni indipendenti, gli incontri del Cavaliere con l'avvocato inglese che gli ha progettato e amministrato l'arcipelago delle società off-shore All Iberian, il "gruppo B di Fininvest very secret". Un documento scovato a Londra dà conto di un incontro al Garrick Club di Garrick Street (discutono delle società estere e Berlusconi autorizza Mills a trattenere 2 milioni e mezzo di sterline parcheggiati sul conto dell'Horizon Limited). Un altro documento sequestrato a Mills fa riferimento a una "telefonata dell'altra notte con Berlusconi". Mills, interrogato, ammette di aver parlato con il Cavaliere la notte del 23 novembre 1995. Ancora Mills, il 13 aprile 2007, conferma di aver incontrato Berlusconi ad Arcore. L'avvocato "descrive anche la villa" (dalla sentenza del tribunale di Milano).

Due soci di Mills nello studio Withers, ascoltati da una corte inglese, così rispondono alla domanda: "C'è stata mai una riunione tra Mills e Berlusconi?". Jeremy LeM. Scott dice: "So che c'è stato un incontro per mettersi d'accordo sul dividendo". A Virginia Rylatt "torna in mente che lui [Mills] era ritornato dal signor Berlusconi". E' una menzogna, forse la più spudorata, che il capo del governo non abbia mai conosciuto David Mills.

4 "Infine hanno montato un caso sui voli di Stato che uso solo per esigenze di servizio" (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9).

In una fotografia scattata dal fotografo Antonello Zappadu si vede lo stornellatore del Cavaliere, Mariano Apicella, scendere da un aereo di Stato. Dietro di lui, una ballerina di flamenco. Il fotoreporter sostiene che l'immagine è stata scattata il 24 maggio 2008. In quel giorno era ancora in vigore un decreto del governo Prodi che limitava l'uso degli aerei di Stato "esclusivamente alle personalità e ai componenti della delegazione della missione istituzionale". Si può sostenere che Apicella e la ballerina facevano parte di una "missione istituzionale"? E' quanto dovrà accertare il Tribunale dei ministri sollecitato dalla Procura di Roma a verificare, per il capo del governo, l'ipotesi di abuso d'ufficio. Infatti soltanto due mesi dopo, il 25 luglio 2008, il presidente del consiglio ha cambiato le regole per i "voli di Stato" prevedendo "l'imbarco di personale estraneo alla delegazione", ma "accreditato su indicazione dell'Autorità in relazione alla natura del viaggio, al rango rivestito dalle personalità trasportate, alle esigenze protocollari e alla consuetudini anche di carattere internazionale". Il caso sui "voli di Stato", che è poi un'inchiesta giudiziaria dovrà accertare se musici, ballerine, giovani ospiti del presidente viaggiano in sua compagnia (con quale rango?) o addirittura in autonomia, nel qual caso l'abuso d'ufficio può essere evidente.

Quindi, quattro "calunnie" o quattro menzogne presidenziali? Si può concludere che Berlusconi, a Santa Margherita Ligure, ancora una volta ha precipitato coscientemente la vita pubblica nella menzogna nella presunzione di abolire l'idea stessa di verità.

(14 giugno 2009)

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