Vite da Vip: la vita di chi conta...tutto il resto è solo inutile rumore
Oggi scrivo una premessa, invece di riportare l'articolo tale e quale dai giornali da cui traggo le notizie in "copia e incolla".
Non ho mai seguito il Gossip.
Mai lette riviste di alcun genere; neppure nelle sale d'attesa del dentista, dove ho sempre avuto un libro nella borsa, tanto detesto le riviste patinate che parlano della vita dei Vip e dei loro amori e infedeltà.
Ciò che sta accadendo in Italia e l'interesse dei Media sulla vita del Premier non è Gossip.
Questo signore, che sembra tanto amato dalle donne, non mi è stato mai simpatico. E finchè Veronica Lario non ha pubblicamente annunciato la volontà di voler divorziare, non sopportavo neppure di sentire il suono della sua voce in tv.
Ora, giorno dopo giorno, sono sempre più sconcertata del grado di corruzione, degrado di valori e di vita che via via emerge. Iniziato con un sassolino, sta rovinando a valle in una valanga sempre più pesante e ingrossata di fatti e svelamenti.
Stamattina l'avvolgibile di una serranda a casa mia improvvisamente non funzionava più, e neppure il cancello del cortile per i posti auto del condominio.
Questo mi fa riflettere su una legge che tutti dovrebbero conoscere: la legge dell'impermanenza, una legge che regola la vita universale.
Una mattina ti svegli e ti fa male un dente che fino alla sera prima stava in armonia e allineato con gli altri.
Una mattina ti svegli e il cancello del cortile dove è posteggiata la tua auto non si apre.
Non abbiamo il controllo di tutto, anzi, non abbiamo il controllo su niente.
E' una mera illusione pensare di poter controllare ciò che è nella nostra vita: il funzionamento delle cose, le relazioni, e persino la testa delle persone.
Forse c'è chi si illude di avere questo potere sopra ogni cosa: un'onnipotenza umana, per il semplice fatto di avere il denaro per pagare TUTTO; ne consegue la percezione di averla fatta sua (l'onnipotenza).
Invece una mattina una Veronica Lario si sveglia e chiede il divorzio.
Un'altra mattina una Patrizia D'Addario incollerita per la scarsa considerazione ricevuta come donna, usa le carte che ha in mano per prendersi a forza la considerazione mancata.
Come a casa mia di punto in bianco non funziona l'avvolgibile della serranda e il meccanismo elettronico del cancello del posto auto ha dato forfait.
Imprevedibile, ma può accadere, anche se fino a poco prima ogni ingranaggio ripeteva la sua scontata routine. E se di solito funziona, mica è detto che funzioni per sempre! Ogni elemento è soggetto alla Legge dell'impermanenza.
Bisognerebbe saperlo, specialmente quando non si è più nè bimbi, nè adolescenti, nè ventenni.
Il condominio in cui abito chiamerà un tecnico, poi occorrerà pagare per aggiustare il guasto.
Il Premier potrà invece contare sul suo tecnico Ghedini per vedere d'aggiustare il guasto causato dal dente dolente che si chiama Patrizia D'Addario. Il prezzo non ha importanza, perchè può permetterselo. Seppure non si può sapere se il tecnico riuscirà a riparare il danno.
...Oppure il POTERE riuscirà -attraverso mezzi propri all'Olimpo degli Dei- di nuovo, anche qui?
Nel leggere l'intervista fatta da Repubblica all'amica di Patrizia D'Addario, Barbara, ancora una volta sono stata attraversata da un'emozione: lo stupore incredulo, misto a sincera commozione, per l'innocente ingenuità della ventidueenne nel dichiarare con onestà fatti schiaccianti, pur affermando e ribadendo che per lei Silvio è una persona d'oro, anzi, meno male che esiste!
Lo difende, mentre con candore afferma che il famoso "utilizzatore finale" sapeva bene che stava per accompagnarsi a una donna che voleva essere pagata per restare da lui a Palazzo Grazioli.
Ecco, tutto questo non è Gossip, questa è la nostra Italia.
Dal Primo rappresentante, al popolo che lo vota.
Questi sono i valori che governano un'Italia che si sente così IMPOTENTE che per vivere ha fatto dell'ARTE DI ARRANGIARSI la praticità quotidiana e corrente, ma non inventando e ingegnando la creatività, bensì rincorrendo e calcando i passi di chi ha in mano il potere e un giro di soldi (tanti!!) che occorre per vivere con lusso e agio (solo sopravvivere? ma che scherziamo!) e contare tra i Vip.
Corruzione, mafia, droga, scambi e favori sessuali, mazzette, tangenti, nepotismo (ampliando il significato del termine oltre i confini del parentado) nelle alte sfere.
Politica intesa non come servizio al Cittadino, ma come proprio illustre traguardo per sistemarsi conto in banca, carriera, vitalizio. Nonchè la fama del nome.
Gli Uomini concentrano il loro POTERE per il posto che occupano e nel portafoglio.
Le Donne lo concentrano in mezzo alle gambe e sulle curve sinuose elargite da madre natura.
Il resto, di chi non può (perchè non spregiudicato ma fastidiosamente onesto/a, idealista o virtuosa), è plebe.
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"Io, Silvio e le altre ragazze
tutte lo chiamavano Papi"
Barbara racconta le visite a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa
"Dopo la cena io me ne andai. Patrizia, che faceva la escort, restò col presidente"
"Reclutata" da Giampaolo Tarantini.
Difende il premier: "E' stato simpaticissimo
di PAOLO BERIZZI e GABRIELLA DE MATTEIS
BARI - Barbara Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di una bimba di un anno e tre mesi. Sull'avambraccio sinistro ha tatuato: "Sbagliare e soffrire". Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all'epoca era bodyguard di Domenico Dolce."Lavoro come modella in un atelier per abiti da sposa", dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne" e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. "Quando ci riesco faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una escort".
È Barbara "l'amica modella" con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che "riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela "il metodo" del Presidente.
Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo Grazioli?
"Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai".
Come arrivaste a Roma?
"Non lo ricordo".
In aereo?
"Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro".
Lei pagò per il viaggio?
"No".
Chi pagò?
"Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini".
Patrizia le disse che era una festa a casa del
Presidente del Consiglio?
"Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia all'inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua amica. Portala alla prossima festa"".
Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire?
"No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all'hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all'hotel Valadier".
Tarantini era da solo?
"No. Con il suo autista".
Ricorda il nome dell'autista?
"Dino".
Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini?
"C'era anche un'altra ragazza di Bari, che non conosco".
Il nome?
"Non lo ricordo".
Che vi disse Tarantini?
"Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del Consiglio".
Concordaste un compenso?
"No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia".
Come andò la cena?
"Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un'impressione straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?".
Apicella?
"Apicella".
Eravate solo voi ragazze e il Presidente?
"No. C'era anche Gianpaolo".
Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi?
"Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi, comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi".
Finita la cena, cosa accadde?
"L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo".
Perché Patrizia rimase?
"Per lavorare".
Lavorare?
"Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort".
Anche il Presidente?
"Presumo proprio di si".
Dunque, ve ne andate e dove?
"Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo".
Le disse qualcosa?
"Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence".
Lei venne pagata per quella cena?
"No".
Sentì di nuovo Tarantini?
"Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"".
E come finì?
"Non se ne fece niente".
Rivide il Presidente del Consiglio?
"Si. A Villa Certosa".
Quando?
"Metà gennaio di quest'anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e andai".
Come ci andò?
"Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo".
Che aereo?
"Un aereo privato. Piccolo".
Ricorda insegne dell'Aeronautica militare?
"No".
Chi la accolse a Villa Certosa?
"Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze".
Chi c'era nella villa?
"Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo.
Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction".
Che si faceva nella villa?
"Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C'era anche Apicella che cantava".
Incontrò Berlusconi?
"Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush".
Lei come si rivolgeva a Berlusconi?
"Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi".
Tutte?
"Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio".
C'erano minorenni nella villa?
"Non saprei. Eravamo tutte molto giovani".
Vi parlaste?
"Fu molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta".
Cosa c'era dentro?
"Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente c'era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort".
Fu invitata di nuovo?
"Si. Un'altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente".
Anche quella visita doveva essere a gettone?
"Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l'accordo che aveva con me".
Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia?
"Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d'accordo. Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c'è". Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte".
Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra?
"Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti".
Chi le ha offerto la candidatura?
"Patrizia".
Quello che lei ci ha appena riferito lo ha detto anche alla Finanza?
"La Finanza mi ha fatto meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse".
(20 giugno 2009)
L'intervista, dal vivo (VIDEO- link), apre a riflessioni ancora più profonde rispetto al servizio riportato per iscritto (dove in alcuni punti qualcosa è stata omessa, in altri lasciata seppure nel dialogo dal vivo è mancante allo scopo -forse- d'abbreviare).
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Bari, interrogata la seconda ragazza «Anch’io pagata per andare alle feste»
L’amica di Patrizia: non mi sono fermata a Palazzo Grazioli, lei sì
BARI — Il racconto di Patrizia D’Addario trova una nuova conferma. Arriva dall’altra ragazza che Gianpaolo Tarantini avrebbe ingaggiato per trascorrere le due serate nella residenza romana di Silvio Berlusconi. La prima si sarebbe svolta a metà ottobre. La seconda il 4 novembre, giorno dell’elezione di Barack Obama. Durante l’interrogatorio che si è svolto in una caserma della Guardia di Finanza, la giovane ha ammesso i viaggi a Roma, i trasferimenti, le soste negli alberghi. E pure lei ha detto di essere stata pagata.
[...]
Durante l’interrogatorio Barbara ha chiarito di essere andata via al termine della serata e di aver lasciato Patrizia nella residenza del premier. Ha indicato le modalità, ha ricordato i particolari dei due eventi, anche il nome dell’autista e il tipo di automobile utilizzata. Su questi particolari si stanno concentrando adesso gli accertamenti dei finanzieri, per escludere che le due possano essersi messe d’accordo. Barbara dice di essere spaventata, quasi grida quando afferma che «questa storia mi demolisce perché ho solo 23 anni, non posso permettermi di portare addosso un’etichetta così». Non vuole rilevare l’entità del compenso, però afferma: «Certo che ho preso soldi. Io non faccio per piacere di andare alle feste di non so chi. Io per piacere vado alle feste dei miei amici, di mia cugina, di mio fratello. Da una vita faccio questo lavoro di ragazza-immagine. Ho fatto Miss Italia, Miss Mondo, Uomini e Donne, faccio immagine e animazione per lavoro. Se tu mi chiami sapendo chi sono, se mi inviti ovvio che mi paghi, perché io sto prestando un lavoro di immagine».
«Botte dal mio ex»
Subito dopo si scaglia contro Patrizia: «L’altra sera sono tornata a casa e ho preso botte dal mio ex fidanzato. L’ho trovato sotto casa con un giornale che parlava di Patrizia e lui sa che lei è una mia amica. A me infatti non mi interessa quello che tu fai per vivere, puoi essere professore o escort, per me è uguale. Io guardo la parte umana. Noi eravamo proprio amiche, lei mi raccontava della sua vita, io della mia. E invece adesso torno a casa e prendo botte, mi ha quasi rotto la mandibola. Lui lo fa per gelosia, non è un estraneo. Mi ha detto: 'Allora quando sei andata a Roma hai fatto le stesse cose pure tu'. E invece no. Però vaglielo a spiegare che io non sono Patrizia ma Barbara e lavoro come ragazza immagine. Lui ha dato tutto per scontato. Ormai lui non ci crede che io non sono rimasta a dormire. E invece è proprio così, io sono andata via e lei è rimasta. Però noi siamo diverse. Lei ha 42 anni ed era all’ultima spiaggia, per me la storia è diversa». Nega di aver nominato un legale: «Non ne ho bisogno. Quando è arrivata la Finanza ho chiamato l’avvocato, ma ora non mi serve».
I rapporti con Tarantini
Durante l’interrogatorio Barbara ha parlato anche dei suoi rapporti con Tarantini. Alle ragazze gli inquirenti sono infatti arrivati indagando sulla sua attività imprenditoriale. Fino al 2008 l’uomo ha gestito con il fratello Claudio una società barese — la Tecno Hospital — specializzata nelle tecnologie ospedaliere. L’ipotesi dell’accusa è che abbia versato tangenti per ottenere gli appalti. In cambio delle commesse avrebbe dato soldi, ma — ed è questa la circostanza emersa dall’ascolto delle sue conversazioni telefoniche — avrebbe offerto anche le prestazioni di squillo di lusso. Ragazze giovani e belle che si sarebbero vendute per 500 euro a notte. Patrizia ha detto che la prima proposta per andare a Palazzo Grazioli prevedeva «un compenso di 2.000 euro, ma Gianpaolo me ne diede soltanto 1.000 perché non avevo accettato di rimanere». La seconda volta «non presi soldi perché Berlusconi mi aveva promesso che mi avrebbe aiutato a sbloccare la mia pratica edilizia ». Al magistrato la donna ha consegnato anche alcune registrazioni degli incontri e un video che sostiene di aver girato all’interno del palazzo.
Fiorenza Sarzanini
20 giugno 2009
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Ieri il Premier, a Cinisello Balsamo, al gruppo d'un centinaio di persone presenti, fra cui vi era chi l'ha contestato, ha dichiarato con enfasi urlante (da La Repubblica"):
"A questi analfabeti della libertà diciamo: andate a casa".
Il presidente ha poi rivolto una domanda al pubblico:
"Sapete perché sono così incazzati? Perché si svegliano allegri la mattina, poi capiscono che devono andare a lavorare, si guardano allo specchio e si rovinano la giornata".
E' così, no?
Il mondo è diviso tra "I COMUNISTI", e gli "AMANTI di Berlusconi".
TUTTI I COMUNISTI si guardano allo specchio la mattina e si incazzano perchè devono andare a lavorare.
TUTTI I VOTANTI BERLUSCONI la mattina si guardano allo specchio e si dicono: "Vado a lavorare con gioia, perchè so che Berlusconi mi protegge, e poi aspiro ad essere come lui".
Questo lo fanno gli uomini.
Le donne, aggiungo io per deduzione, tutte le mattina si guardano allo specchio e si chiedono: "Gli piacerò?", e chi non è bella, sensuale, procace e soprattutto giovane va in ufficio incazzata perchè sa che dovrà aspettare la pensione a 65 anni ormai, nonchè continuare a fare la vita di sempre (stirare, lavare, fare la spesa, stare nel traffico, portare i figli a scuola e andare a parlare con i professori, nonchè essere presente in ufficio pronta anche a sottomersi -intendo dialetticamente- a qualche Uomo che si sente brillante e fico come Silvio).
by danDapit
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